Otherside, capitolo 37: Il pianeta del tesoro

DI ELODIE VUILLERMIN

Dopo Atlantis – L’impero perduto, è giunto il momento di parlare di un altro film ingiustamente sottovalutato: Il pianeta del tesoro. Com’è intuibile, esso è tratto dal libro L’isola del tesoro, un classico della letteratura giovanile di Robert Louis Stevenson.

(L’autore del libro “L’isola del tesoro”, Robert Louis Stevenson)

La trama del libro, in sintesi, è questa: Jim Hawkins vive in una locanda. Un giorno un pirata si presenta per alloggiarvi, portandosi dietro un misterioso baule, e questo causa l’arrivo di altri loschi individui, che assaltano la locanda. Dopo aver recuperato dal baule una mappa che indica le coordinate di un’isola dove è sepolto il grande tesoro di un certo capitano Flint, pirata sanguinario e leggendario, Jim porta la mappa a un amico di famiglia, che decide di finanziare una spedizione per la quale viene allestita una nave e un equipaggio. Jim si unisce alla spedizione come mozzo e qui conosce Long John Silver, assunto come cuoco di bordo, ma in realtà scopre presto essere un pirata, così come altri membri dell’equipaggio, che progettano di ammutinarsi per prendere possesso della nave e del tesoro. Jim fugge a terra e dopo una serie di avventure riesce a tornare vivo a casa con i suoi amici e con parte delle ricchezze di Flint.

Il film riprende più o meno fedelmente la trama del libro di Stevenson. I suoi punti focali sono mantenuti, ma ci sono alcune modifiche o aggiunte a livello di personaggi e ambientazioni.

Tanto per cominciare, L’isola del tesoro è un romanzo d’avventura e di formazione ambientato nel 18esimo, quindi un secolo prima dell’epoca vittoriana. Il pianeta del tesoro è una trasposizione del classico di Stevenson in salsa fantascientifica, dato che la storia è ambientata in un futuro tecnologicamente avanzato dove esistono sia umani che alieni di varie specie. È un film dove innovazione tecnologica e storie piratesche si uniscono e convivono alla perfezione in un’atmosfera dai toni steampunk.

Jim Hawkins, all’inizio della storia, dichiara che scriverà su carta tutta la vicenda dell’isola del tesoro, in ogni suo particolare: quindi tutto il libro è considerabile un lungo flashback del protagonista, alla Stand by me maniera. L’unico dettaglio che Jim ometterà nella narrazione è la posizione dell’isola del tesoro, perché ci sono ancora dei tesori nascosti laggiù e vuole mantenere il segreto su di essi. Una prima sostanziale differenza con il film Disney, dove il pianeta del tesoro esplode a causa del meccanismo di autodistruzione installato da Flint.

Nel romanzo Jim vive nell’Ammiraglio Benbow, una locanda gestita dal padre e dalla madre, entrambi genitori amorevoli, da quanto possiamo intuire. Purtroppo il padre è da tempo malato e muore pochi capitoli dopo l’inizio della storia.

Nel film uno dei focus principali della narrazione e della caratterizzazione di Jim è l’abbandono del padre, avvenuto quando il protagonista era molto piccolo: proprio per questo il ragazzo è cresciuto come un insicuro che maschera le sue fragilità comportandosi da ribelle e causando disagi alle autorità, con gran preoccupazione di sua madre che vorrebbe per lui un futuro onesto. Tutto quello che cerca, in fondo, è un modo per dimostrare il suo valore e una figura che sappia trattarlo come qualcosa di più di un semplice delinquente.

Come amico di famiglia Jim ha il dottor Livesey, che è anche un magistrato. Nonostante il tono tranquillo e i modi di fare cortesi, riesce a tenere testa ai pirati senza battere ciglio e senza nemmeno mettersi a urlare. L’amico di famiglia di Jim, nella versione disneyana, è invece il dottor Delbert Doppler, un astrofisico brillante ma anche un po’ eccentrico e goffo.

Tornando a Billy Bones: egli, nel libro, porta con sé una grossa cassa da marinaio, che contiene svariati oggetti, tra cui dei dobloni d’oro e un misterioso pacchetto di tela cerata, che racchiude il diario di bordo di Flint, con tanto di mappa per raggiungere il suo fantomatico tesoro. Bones si ferma presso l’Ammiraglio Benbow per mesi e trascorre il suo tempo a ubriacarsi fino a stare male e spaventare tutti. Una presenza sgradevole e molesta, insomma. Sembra sia inseguito da un certo “marinaio con una gamba sola” e fa promettere a Jim di avvertirlo della presenza di quell’uomo in cambio di qualche moneta d’argento: questo perché in passato è stato il primo ufficiale del capitano Flint, e siccome è l’unico a custodire il segreto sull’ubicazione del tesoro dello stesso, i suoi vecchi compagni lo cercheranno per ucciderlo e impossessarsi della mappa. Infatti così avviene: alla locanda si presentano prima Cane Nero, un marinaio pallido con due dita della mano sinistra mozzate, e poi Pew, un cieco dai modi di fare spaventosi. Dopo la visita di quest’ultimo, Bones muore per un colpo apoplettico, dovuto al suo vizio di bere.

Nel film Billy Bones è un alieno dalle sembianze di tartaruga. La sua nave si schianta vicino alla locanda di Jim e fin da subito appare chiaro che è stato ferito gravemente. Con sé porta un piccolo scrigno, che contiene un globo metallico (in realtà una mappa stellare e olografica). Fa appena in tempo a consegnare quel tesoro a Jim e a metterlo in guardia da un certo “cyborg”, ossia Silver, dopodiché muore: quindi la sua longevità è molto più breve rispetto all’originale.

Tutti i pirati, nel libro, tra cui anche lo stesso Billy Bones, hanno l’abitudine di cantare un’antica canzone marinara, i cui primi versi recitano: “Quindici uomini sulla cassa del morto / yo-oh-oh, e una bottiglia di rum”. Questo aspetto, nel film, non viene mai menzionato. Altro elemento esclusivo del romanzo è il concetto di “macchia nera”, ossia un foglio di carta con una macchia che i pirati sono soliti consegnare a un loro compagno qualora si fosse macchiato di un crimine e che equivale, quasi sempre, a una condanna a morte.

Dopo la morte di Bones, la locanda di Jim viene attaccata dai pirati. Lui e sua madre fuggono con il contenuto del baule e si nascondono poco distante. A salvarli e mettere in fuga i pirati sono il dottore e alcuni agenti della polizia, che per errore investono Pew con i cavalli e lo uccidono. La locanda è messa a soqquadro, i mobili distrutti, ma il cavalier John Trelawney fa riparare tutto. Nel film la locanda non viene semplicemente messa sottosopra, ma demolita, obbligando Jim e sua madre a rifugiarsi in casa del dottor Doppler, e viene ricostruita solo nel finale.

Una volta saputo della mappa, Trelawney si eccita al punto che decide di mettere su un equipaggio e partire alla ricerca del mitico tesoro, assumendo Jim come mozzo e Livesey come medico personale. Acquista una nave, l’Hispaniola, sceglie come capitano un certo Smollett e assume un equipaggio. Ma Smollett è scontento di tutto e teme un ammutinamento; e a ragion veduta, perché Trelawney finisce per assumere, senza accorgersene, dei pirati, vecchi compari di Flint. Dato che non si fida dell’equipaggio, cerca di tenere segreto il più possibile il motivo dietro la spedizione.

Nella versione disneyana è Doppler a finanziare la spedizione, per amore della curiosità e della scienza, e anche perché è sicuro che il viaggio aiuterà Jim a maturare. La nave da lui acquistata è la RLS Legacy, comandata dal capitano Amelia, un’aliena con sembianze feline, che ha un atteggiamento diffidente identico a quello di Smollett.

Tra i membri della ciurma c’è anche Long John Silver, un locandiere gioviale e gentile con una sola gamba, che si sposta con l’ausilio di una stampella ma nonostante tutto resta agile come un uomo normale. Nel film le parti mancanti di Silver sono state rimpiazzate con protesi meccaniche, in virtù della sua natura di cyborg.

C’è anche Arrow, primo ufficiale dell’Hispaniola, un uomo che passa più tempo ad ubriacarsi che a svolgere seriamente il suo lavoro. Non è affatto un tipo affidabile e muore cadendo in mare da ubriaco. Tutt’altra storia rispetto alla sua controparte disneyana, un alieno di roccia dalla personalità seria, il cui lavoro viene elogiato a più riprese da Amelia, con la quale ha un rapporto di amicizia molto stretto. Purtroppo, mentre la nave cerca di sfuggire all’esplosione di una stella, viene ucciso da Scroop, uno dei sottoposti di Silver, che recide la sua cima di sicurezza e lo fa precipitare in un buco nero.

Jim, nel corso del libro, empatizza con Silver perché ha da poco perso il padre e la personalità affabile dell’uomo gli piace. Ma una sera, nascosto dentro un barile di mele, origlia una conversazione tra Silver e i suoi complici, scoprendo il loro piano: sfruttare il capitano Smollett, il cavalier Trelawney e il dottor Livesey per arrivare all’isola del tesoro, per poi ucciderli quando avranno le ricchezze di Flint. Questo sconvolge e delude il ragazzino. Tra l’altro Silver, la prima volta che lui e Jim si sono incontrati, gli ha rivolto più o meno queste parole: “Tu sei giovane, è vero, ma sei una perla d’uomo. Me ne accorsi appena ti misi gli occhi addosso e voglio parlarti come si parla a un uomo.” Jim subisce una seconda delusione quando Silver pronuncia lo stesso discorso di fronte a un altro ragazzo, Dick, che vuole coinvolgere nel suo ammutinamento.

Il legame tra Jim e Silver è ancora più stretto e profondo nel film, proprio perché Jim ha subito l’abbandono del padre naturale. Silver gli dà preziosi consigli di vita e arriva a incarnare la figura genitoriale che Jim ha sempre sognato di avere. Per questo il tradimento del cyborg è più doloroso. Inoltre questo Silver ha un suo senso dell’onore ed evita il più possibile gli spargimenti di sangue e gli omicidi, laddove il Silver del libro si faceva meno scrupoli a uccidere chiunque osasse opporsi a lui.

Nel romanzo, man mano che la storia va avanti, appare evidente che Silver fatica a controllare i suoi pirati, troppo impazienti e desiderosi di fare tutto e subito. A un certo punto questi meditano di ucciderlo, visto che non sopportano più il suo comando, perciò stringe un patto con Jim: gli salva la vita e lui in cambio non lo denuncerà in tribunale una volta che saranno tornati a casa. Quindi aiuta il ragazzo perché sono le circostanze a forzarlo a prendere quella scelta, e non perché, come accade nel lungometraggio animato, si sta affezionando a Jim come ad un figlio.

Silver ha poi un pappagallo, chiamato come il defunto capitano Flint. La sua controparte nel film Disney è un blob mutaforma fluttuante di colore rosa, Morph, che imita tutto e tutti. La creaturina si affeziona molto a Jim, al punto da schierarsi dalla sua parte quando Silver rivela la sua vera natura al ragazzo. In originale Jim non ha un rapporto di questo tipo con il pappagallo, che anzi è fedelissimo al suo padrone e verso la fine del romanzo fa scoprire e catturare Jim dai pirati con il suo richiamo.

Nel libro, quando Jim viene a scoprire le vere intenzioni di Silver, informa subito il capitano, il dottore e il cavaliere. Gli adulti, quindi, hanno ancora il pieno controllo della nave e sono al corrente dell’imminente ammutinamento, così organizzano una contromossa: permettono agli uomini di Silver di scendere a terra per riposarsi, non appena attraccano nei pressi dell’isola, con l’intento segreto di abbandonarli lì. Jim approfitta della sosta per scendere a terra a sua volta e spiare le mosse dei pirati. Nel film i pirati si ammutinano subito dopo che Jim scopre il loro piano, cogliendo di sorpresa il capitano e costringendo gli eroi a lasciare la nave con una fuga precipitosa verso il pianeta più vicino.

Sull’isola Jim fa la conoscenza di Ben Gunn, un ex membro della ciurma di Flint, che è stato abbandonato in quel luogo tre anni prima per punizione dal suo capitano. Ha una notevole importanza per la trama, perché è l’unico a sapere in quale punto esatto si trova il tesoro di Flint. L’isolamento prolungato lo ha inselvatichito e reso pazzo. Nel film non è un semplice umano, ma un robot, e la sua pazzia/amnesia è dovuta al fatto che Flint gli ha asportato il suo circuito primario di memoria per cancellargli i ricordi e mantenere così segreta l’ubicazione del suo tesoro.

Dopo che Jim arriva a terra, anche il dottore, il cavaliere e il capitano sbarcano sull’isola con pochi uomini di fiducia. Una volta a terra scoprono che c’è un vecchio fortino abbandonato, che un tempo Flint aveva costruito, e se ne impadroniscono per farne la loro base. Tuttavia, durante lo scontro con i pirati, uno dei loro uomini rimane ucciso e un altro viene ferito. Nel film non ci sono morti; gli eroi compiono più un atterraggio di fortuna che uno sbarco volontario e nel processo Amelia resta ferita; infine il luogo in cui si rifugiano è la “casa” di Ben, non un vero fortino.

Tornando al romanzo, Jim si riunisce con i suoi amici e qui Silver si presenta da loro per negoziare: chiede la mappa del tesoro e in cambio risparmierà la vita del gruppo. Smollett rifiuta senza esitazioni, sicuro di battere Silver in astuzia nonostante l’inferiorità numerica. Quindi i pirati attaccano il fortino, ma vengono sconfitti e cinque di loro vengono uccisi. Anche ne Il pianeta del tesoro avviene una scena simile, ma qui Silver non sa che Jim non possiede la mappa, perché Morph ha assunto le sembianze dell’oggetto, mentre la vera mappa si trova ancora a bordo della nave.

Dopo l’attacco al fortino, Jim si fa venire in mente la follia di prendere una barca e sottrarre l’Hispaniola ai pirati, di nascosto dai suoi compagni. Riesce a salire e a togliere il Jolly Roger, essendo gli altri pirati ormai troppo ubriachi, feriti o morti per potersi opporre. In generale i pirati di Stevenson, a parte pochi individui come Silver, sono perlopiù degli incapaci, che passano più tempo a bere come spugne o a litigare tra di loro che altro. Jim riesce a condurre la nave fino a riva e si scontra con un pirata, Israel Hands, che riesce a uccidere dopo una breve fuga. Questa scena, nel lungometraggio disneyano, corrisponde più o meno a quella in cui Jim si infiltra sulla nave per recuperare la mappa, disattiva i cannoni laser aiutato da Ben, combatte con Scroop e riesce a ucciderlo, vendicando la morte di Arrow.

Quando Jim torna al fortino, convinto che i suoi compagni lo stiano aspettando, scopre con orrore che il luogo è stato conquistato dagli ultimi pirati, i quali hanno messo mano anche sulla mappa del tesoro. Viene scoperto dal pappagallo di Silver e catturato. Ciò equivale, per la Disney, alla scena in cui Silver prende in ostaggio Amelia e Doppler, obbligando Jim a seguire i suoi ordini.

Appena i pirati giungono al presunto nascondiglio del tesoro, lo trovano vuoto, segno che qualcuno ha disseppellito le ricchezze prima di loro e le ha rubate. Così si scagliano contro Silver, convinti che lui li abbia ingannati. Prima che le cose volgano al peggio, il dottore, il cavaliere e Ben sparano sui pirati, giungendo in soccorso di Jim e Silver (il quale si arrende). Poco dopo Ben rivela che è stato lui a trovare il tesoro di Flint anni addietro e a conservarlo in una caverna.

Invece nel film il gruppo individua un meccanismo nel quale inserire la mappa: fatto questo, si apre un portale che può aprirsi e chiudersi su qualsiasi punto dell’universo. Tramite esso arriva al centro del pianeta, ricolmo di monete d’oro di ogni tipo, dove si trovano anche il relitto della nave di Flint e il suo scheletro, nella cui mano è ancora stretto il circuito primario di memoria di Ben.

Alla fine del libro Jim e i suoi amici riescono a portare il tesoro sull’Hispaniola fino a casa. Silver e Ben vanno con loro, mentre gli ultimi ammutinati sopravvissuti vengono abbandonati sull’isola come punizione. Silver fugge via con parte del tesoro una volta arrivati al primo porto sicuro, per paura di essere portato in tribunale e ucciso per i suoi crimini. Jim, lieto che il problema più grande della sua avventura se ne sia andato da solo, torna a Bristol con i suoi amici.

Nel film il tesoro viene quasi interamente distrutto con il pianeta, a causa del meccanismo di autodistruzione di Flint. Jim rischia di morire a sua volta, ma Silver lo salva. Una volta scampati all’esplosione, il cyborg prende una scialuppa per fuggire ed evitare di essere imprigionato, non prima di salutare Jim, lasciargli Morph e cedergli una piccola parte delle ricchezze che era riuscito a intascare. Il finale vede Jim, laureato all’accademia interstellare, festeggiare nella locanda della madre ormai ricostruita, con Ben e persino Amelia e Doppler in veste di genitori.

Che dire? C’è stato molto di cui parlare, a questo giro. Ci si vede alla prossima.

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