Memory – Lei vorrebbe dimenticare il passato, lui, invece, vorrebbe ricordarlo

DI GIACOMO CAMISASCA

Michel Franco continua a confermarsi una voce fuori dal coro in un cinema ormai omologato solamente all’estetica.

Qui troverete sostanza, una sceneggiatura ben delineata e due attori enormi.

Jessica Chastain e Peter Sarsgaard fuori dalle rispettive cinquine dei premi Oscar sono le vittime di un’industria distratta e pomposa.

L’inafferrabile cinema di Michel Franco torna quasi come un sussurro, la sua ultima fatica, Memory, presentata in anteprima alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia 2023, è arrivata nelle sale italiane lo scorso 7 marzo grazie ad Academy Two Distribuzione.

Inafferrabile non è un aggettivo scelto a caso. Il regista messicano ci ha abituato a un cinema cinico, freddo e distaccato che non lascia spazio all’emozione, in cui i protagonisti sono schiavi di un destino che sembra portare in un’unica direzione (vedi Nuevo orden e Sundown).

Personalmente adoro il cinema di Franco, ma se vogliamo dirla tutta, si tratta di un universo difficile da assorbire e digerire

La crudezza delle sue opere lascia un vuoto che in alcune occasioni sembra insormontabile, un’assenza di emozioni e speranza difficili da elaborare.

Con Memory avevo paura, paura di trovarmi di fronte all’ennesimo salto nel vuoto emotivo, e invece sono stato trasportato nella visione più dolce e speranzosa del regista originario di Città del Messico.

Sylvia (Jessica Chastain) è una madre single iperprotettiva che lavora come assistente sociale e con un passato annebbiato dall’alcol che continua a perseguitarla.

Una sera, durante una festa dell’ex liceo che frequentava da ragazza, incontra Saul (Peter Sarsgaard).

Secondo i ricordi di Sylvia, Saul è uno di quei ragazzi che avevano abusato di lei all’età di dodici anni, ma lui non ricorda, non ricorda nulla perché soffre di demenza e non riesce più a mettere a fuoco il suo passato e a volte nemmeno ciò che vive nel presente.

E se Sylvia si sbagliasse?

Sylvia mette in discussione la sua memoria, ha paura di aver incolpato l’uomo sbagliato e così decide di prendersi cura di Saul, per tenerlo d’occhio e per rendere la sua vita meno solitaria.

Due persone fragili e ferite che non possono rifugiarsi nemmeno nei ricordi e che tentano di aggrapparsi a quello che c’è di più concreto: loro stessi.

Memory è come una coperta calda in una giornata particolarmente fredda, una pellicola che punta tutto sui suoi due attori principali e vince a mani basse.

Jessica Chastain ritrae alla perfezione un dolore difficile da esternare, una ferita aperta che pulsa in continuazione, senza mai fermarsi. 

Il suo viso è il ritratto di una donna che ha dovuto passare le pene dell’inferno e che ora si ritrova a combattere per mantenere salda una vita che da un momento all’altro potrebbe deragliare.

E quando incontra il Saul di Peter Sarsgaard, scatta una scintilla che lentamente divampa in un fuoco che si cela negli sguardi, nei baci e negli abbracci.

Saul è un uomo che si è perso, un uomo spezzato che ha disegnato sul volto un sorriso malinconico e che trova conforto in una canzone ripetuta all’infinito, A Whiter Shade of Pale dei Procol Harum.

L’incontro con Sylvia è il suo faro nel buio, lui ci si aggrappa come può e cerca in tutti i modi di non finire in mare aperto.

Un mare, quello della memoria, che è la cosa più preziosa che abbiamo, e quando questa viene intaccata bisogna cercare la salvezza in chi sa custodire il nostro dolore nella maniera più onesta e delicata che ci sia.

Serve un abbraccio, un lungo abbraccio per dimenticare o per ricordare, servono quelle piccole cose che ci tengono ancorati alla realtà e che ci fanno sperare.

Eccola allora quella luce che riempie gli occhi, una narrazione classica che non si perde nelle immagini ma che rimane salda e chiara dall’inizio alla fine.

Avevo bisogno di questo film, ovviamente prima di vederlo non lo sapevo, ma uscito dalla sala ne ho avuto la conferma.

Per me uno dei migliori lungometraggi dello scorso anno, che trovate adesso e che vi rimarrà incastonato nella memoria per parecchio tempo.

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