Everything Everywhere All At Once: Il Significato Senza Senso Dell’Insensatezza Significativa Del Non Avere Un Senso Sensato

DI ALBERTO GROMETTO

D’accordo: devo realizzare un film il cui tema centrale sia il senso della vita, la quale è pero (almeno apparentemente) senza senso. Che faccio?

Il solo modo per raccontare una storia sull’insensatezza della vita è inscenare una vicenda ricca di elementi insensati e scelte narrative senza senso: è l’unica opzione sensata.

A dispetto del gioco di parole, è davvero questo il ragionamento che potrebbero aver fatto realizzando “Everything Everywhere All At Once” i DANIELS (Dan Kwan e Daniel Scheinert): una pazza e folle coppia di profondi innovatori e rivoluzionari pionieri dell’arte e del mezzo cinematografico, due brillanti ed eccezionali sceneggiatori e registi come se ne vedono pochi, tra i più grandi geni in cui ogni fervido amante cinefilo potrebbe sperare di imbattersi. Questa è l’opinione di chi state leggendo.

(I Daniels)

Qualsiasi Cosa In Ogni Dove Tutto Insieme In Una Volta. Questo il significato del titolo. E del resto parlare del significato della vita significa parlare di Tutto. Ecco perché si esce veramente frastornati da una delle visioni più originali e fuori di testa che possano essere concepite. Sembra impossibile che qualcuno possa aver anche solo immaginato una storia del genere. Ma così è stato. Arrivi alla fine del film quasi in tilt, perché da subito non si sa cosa si è visto esattamente. Fantascienza, black comedy, fantasy, grottesco, humor, film sentimentale, action movie, commedia demenziale, dramma tragico, romcom, animazione: questo “Everything… e tutto il resto” è davvero QUALSIASI COSA tu possa immaginare e, fatto più importante, riesce a essere tutto magnificamente. Definito “il film definitivo sul multiverso”, dato che qui si parla di infinite dimensioni parallele e universi coesistenti fuori dal nostro spaziotempo, si tratta di una cascata a valanga di scene, colori, suoni, emozioni, sensazioni, sentimenti che, proprio come la vita del cui significato questa pellicola tenta di parlare, ti travolge e stravolge. Quella vita che ha senso nel suo essere insensata ed è insensata nel suo avere un senso. Spiazzante è il termine adatto. 

Per quantità, qualità, grandezza, essenza e importanza fondamentale della moltitudine di temi e argomenti affrontati in 2 ore e 29 minuti (che sembra tanto, ma se pensate che è il senso dell’esistenza ciò di cui si discute, allora neanche una vita intera basterebbe a parlarne), non si può non dichiarare di trovarsi al cospetto di altissimo cinema. Fervono dibattiti di ogni tipo, tutti di una profondità allucinante e allucinata, proprio perché da questa pellicola suscitati. Si potrebbe parlare di filosofia e del nichilismo universale causato dall’eccessiva comprensione delle cose: il sapere troppo, il conoscere troppo e il vedere troppo può portare a credere che nulla abbia davvero senso, che non esiste un significato più grande e che niente sia importante. Si potrebbe parlare di meccanica quantistica: la nostra è una realtà che ha senso nel momento in cui è frammentata e divisa, la frammentazione e la divisione sono alla base della Vita. Si potrebbe parlare persino di fisica: forze sovrapposte l’una all’altra che però non generano nulla al centro; quanto sarebbe stato meglio avessi avuto I Daniels come insegnanti di fisica al liceo, invece di chi ho avuto. 

Eppure, e qui sta la grandezza immane di questo film, tutti questi pensieri così complessi e ragionamenti così articolati, non vengono raccontati come in una lezione universitaria o in un libro scientifico, ma attraverso una storia assolutamente e totalmente “cazzara”. Questa pellicola veste i panni della demenzialità più assurda e della comicità nonsense per raccontarti tutto quello di cui abbiamo parlato fino adesso. Così, in un film che ci spiega come una conoscenza totalizzante e universale della Vita (e qui sta il grandissimo controsenso pazzesco) opacizza e oscura la visione che abbiamo della Vita stessa impedendoci di vedere quel che c’è di buono nel vivere qui su questa Terra e di come l’incertezza sia la forza motrice del nostro esistere, ci sono procioni che cucinano come fossero chef, gente con Hot Dog al posto delle dita, sassi che parlano tra loro, persone che fanno a gara a chi si infila più oggetti contundenti nell’ano. Questa è la cosa più straordinaria e sconcertante di tutte.

E alla fine cosa rimane?

La vita è pazza, insensata, priva di un significato e fa anche un po’ schifo. Ma forse qualcosa che ha senso c’è, dopotutto. Perché quando pensi di essere la peggior versione di te di ogni multiverso possibile e di star vivendo la peggiore delle vite possibili, devi ricordarti che c’è qualcuno accanto a te che, anche se tutto va male, rimane al tuo fianco.

Le relazioni umane e la loro incandescente bellezza: è là che va ricercato il Grande Significato. Insomma, la vita continua a fare schifo, certo. Ma se c’è qualcuno che è disposto a stare insieme a te anche se lo fai soffrire, anche se starti accanto può essere molto difficile, anche se non ha davvero senso starti ancora vicino, eppure se ne frega e sceglie te, allora questo schifo dopotutto così male non è. E questa lezione il film non si limita a spiegarcela: ma ce la mostra. Come dovrebbe sempre fare il Vero Cinema.

Se vuoi leggere ancora sul Senso della Vita, allora leggiti questo pezzo che parla di cosa significhi la vera Felicità!!!

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Qualora desiderassi leggere qualcosa che non c’entra un emerito tubo con quello di cui hai appena letto, eccoti questo articolo!!!

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