Otherside, capitolo 43: Big Hero 6

DI ELODIE VUILLERMIN

Come questa rubrica ci ha insegnato, le fonti da cui attingere per creare una storia sono tantissime. La Disney si è ispirata un po’ a tutto per realizzare i suoi film: libri per bambini, fiabe, storie realmente accadute, opere teatrali, racconti popolari, leggende, classici della letteratura per ragazzi… e sì, persino fumetti.

Big Hero 6, un film magnifico e dai temi molto maturi, è infatti tratto da una serie di fumetti della Marvel, inedita in Italia (premetto fin da subito che molti dei nomi saranno quelli inglesi, ma quando possibile userò la loro versione italiana). È abbastanza fedele al materiale di partenza, salvo qualche particolare che ora esaminiamo insieme.

A cambiare è innanzitutto l’ambientazione, che passa dalla futuristica e fittizia San Fransokyo al Giappone.

Alcuni membri dei Big Hero 6 sono mutanti e hanno legami con gli X-Men: Sunfire, a un certo punto della storia, abbandona la squadra per lavorare con il Professor X, mentre Silver Samurai in passato era un nemico di Wolverine e la guardia del corpo del terrorista Viper.

Fred non è figlio di una famiglia ricchissima, come nel film, e non indossa un costume da mostro in grado di sputare fiamme. Ha invece l’abilità di evocare, con la sua aura, un’armatura senziente simile a un kaiju.

Go-Go Tomago, il cui vero nome è Lieko Tanaka, ha abbandonato gli studi e si è unita ai bōsōzoku (gang di motociclisti giapponesi), più precisamente a una banda coinvolta negli affari della Yakuza, per poi essere arrestata. Il Ministero della Difesa giapponese l’ha liberata, a condizione che mettesse il suo talento nella meccanica al servizio della giustizia, e l’ha resa così un membro effettivo dei Big Hero 6. Indossa una tuta da combattimento, che però non ricorda una bicicletta, né usa ruote come boomerang: si tratta piuttosto di un’armatura di metallo con delle funzioni attivabili tramite comando vocale, come assorbire l’energia cinetica per convertirla in energia termica.

Honey Lemon ci viene presentata nel film come un genio della chimica, la cui arma è una borsa contenente moltissime sfere di concentrati di elementi chimici. Ma nei fumetti è una brillante scienziata con un intelletto incredibile, un’esperta in arti marziali, un’agente speciale scelta dal governo come uno dei primi membri dei Big Hero 6. È inoltre l’inventrice del “Power Purse”, una borsetta che contiene al suo interno una serie di portali e distorsioni spazio-temporali in miniatura, i quali le permettono di accedere a suo piacimento a un’altra dimensione nella quale custodisce ogni sorta di oggetto utile.

Wasabi No-Ginger non è un ragazzo nero e non è umano, bensì un mutante, abile cuoco e spadaccino. I suoi poteri originali non riguardano i laser e non sono dipendenti dalla tecnologia: può infatti generare delle lame tramite la manipolazione del QI.

Ci sono poi Ebon Samurai e Sunpyre, i sostituti di Silver Samurai e Sunfire.

Uno dei punti focali del film è il rapporto di Hiro (il cui cognome originale è Takachiho, non Hamada) con suo fratello Tadashi ed è proprio la morte di quest’ultimo che lo spinge a diventare un eroe. Nei fumetti la figura di Tadashi è del tutto assente, così come quella della zia Cass, e Hiro vive con sua madre, mentre ha perso il padre da piccolo. Di conseguenza, anche la backstory originale di Hiro è diversa: il governo giapponese, dopo aver visto il potenziale del ragazzo, decide di reclutarlo nei Big Hero 6 e manda Silver Samurai a convincerlo. Hiro rifiuta l’offerta, almeno finché sua madre non viene rapita da Everwraith, un’entità spirituale incarnazione delle vittime dei bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki. Così crea Baymax, diventa membro effettivo della squadra e sconfigge Everwraith, oltre ad assumere il ruolo di leader quando Sunfire e Silver Samurai lasciano il team.

Sì, avete letto bene. In originale Baymax non è stato creato da Tadashi, bensì dallo stesso Hiro, a partire dai tracciati cerebrali del padre defunto, e con lo scopo di essere una guardia del corpo con capacità combattive piuttosto che un robot infermiere. Inoltre il suo aspetto nei fumetti è molto diverso dal rassicurante uomo palla bianco, simile a un marshmallow gigante in armatura da combattimento, che ci ha mostrato la Disney: è infatti un mostro mutaforma capace di assumere qualunque aspetto desideri. In pubblico è solito presentarsi con le sembianze di una figura umanoide alta e nerboruta, vestita di nero e con lo sguardo truce. Quando combatte può invece diventare un gigantesco mecha oppure un drago verde e muscoloso.

È proprio il governo giapponese che ha creato i Big Hero 6, con lo scopo preciso di combattere organizzazioni criminali e supercattivi di ogni sorta, e Hiro li incontra solo dopo che il gruppo è già stato formato. Nel film, invece, Hiro conosce i futuri membri dei Big Hero 6 prima che la squadra sia composta. E Robert Callaghan esiste solo nel film.

Nei fumetti originali, oltre allo scontro con Everwraith, i Big Hero 6 si ritrovano ad affrontare altri nemici. Il primo di questi è X the Unknowable, un mostro nato a partire dal disegno di un bambino e capace di modificare la sua struttura atomica per trasformarsi in qualunque forma desideri, che viene bruciato nel Monte Fuji. Poi si ritrovano a dover fermare una bufera scatenata da Crimson Cowl e i Signori del male (ritenuti la controparte malvagia degli Avengers). Dopo che la squadra si ritrova senza Sunfire e Silver Samurai, subisce l’attacco di Deadline, un vecchio nemico di Sunfire, che riesce a sconfiggere solo con l’aiuto di Lumina, principessa del pianeta Coronar che prova una forte ammirazione per Honey Lemon e che da quel momento in poi entra nei Big Hero 6 con il nome di Sunpyre. Più tardi si unisce alla squadra Ebon Samurai, un ex poliziotto che è stato ucciso tempo fa da Silver Samurai ma è tornato in vita dopo un patto con Amatsu-Mikaboshi, il Re del Caos, con l’unico scopo di uccidere Silver Samurai; infatti in un primo momento gli eroi si scontrano con lui.

In seguito tutti i Big Hero 6 vengono ipnotizzati da un dispositivo di controllo mentale impiantato all’interno di Baymax e in questo stato attaccano una incarnazione degli Alpha Flight, gruppo di supereroi situato in Canada, per poi tornare in sé e cominciare a indagare su chi gli ha fatto il lavaggio del cervello. Ebon Samurai e Sunpyre abbandonano la squadra per motivi personali, ma ritornano quando Deadline tenta un’altra volta di realizzare il suo scopo: mettere le mani sul cosiddetto “Doomsday Device”. Nel frattempo viene reclutato un nuovo membro, Wasabi No-Ginger, e dopo di lui anche Fred. In un’occasione i Big Hero 6 vengono addirittura contattati da Spider-Man per sconfiggere il Dottor Octopus e i suoi Octobots.

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