Godzilla Minus One – Il re dei mostri è tornato

DI GABRIELE DE BENEDETTI

Takashi Yamazaki è alla regia della trentasettesima pellicola sul sauro radioattivo, regalando al pubblico una delle migliori incarnazioni dell’icona kaiju creata da Ishirō Honda nel 1954″

Immaginate di essere nella Tokyo del dopoguerra. Dopo anni di bombardamenti state lentamente cercando di  rimettere insieme la vostra vita, consci che nulla sarà più come prima. Gli orrori della guerra vi hanno segnato nel profondo ma nonostante ciò cercate di andare avanti, immaginando un futuro migliore per voi e i vostri cari e credendo che il peggio sia ormai passato. Quella speranza tuttavia si infrange una mattina che doveva essere una come tante altre. Un messaggio via radio vi avvisa che di lì a poco un’immensa creatura proveniente dal mare giungerà a Tokyo, distruggendo tutto quello che con tanta fatica avete ricostruito. Non vi resta altro che tentare di fuggire o affrontare un nemico che sembra invincibile.

Questo è Godzilla Minus One, la storia dei cittadini di un Paese già in ginocchio disposti a combattere con le unghie e coi denti per non farsi portare via il poco che gli è rimasto, dove non contano l’onore o il senso del dovere, quanto più assicurare un futuro per sé stessi e gli altri. 

A settant’anni dalla sua prima apparizione sul grande schermo, la pellicola segna la trentasettesima apparizione del kaiju targato Toho nelle sale cinematografiche di tutto il mondo e il risultato è assolutamente superbo. Ci troviamo di fronte a quella che probabilmente è una delle migliori incarnazioni del sauro radioattivo, merito anche degli ottimi effetti speciali a fronte di un budget piuttosto ridotto (“solo” 15 milioni di dollari, contro i 200 milioni del recente Godzilla vs Kong). Dal primo momento in cui entra in scena questo Godzilla calpesta, distrugge e disintegra qualunque cosa gli si ponga davanti, in una rabbia cieca e immotivata che lo rende ben lontano dal Godzilla eroico del Monsterverse americano. Il film segna un ritorno alle origini del mostro nipponico e allo stesso modo l’ambientazione torna ad essere quella del Giappone del dopoguerra, ancora profondamente scosso dai recenti avvenimenti che hanno portato alla fine del conflitto. L’arrivo di Godzilla segna per l’arcipelago giapponese il “minus one” del titolo, ovvero un’ulteriore regressione di un Paese già dilaniato dalla guerra e allo stremo delle forze. 

Godzilla Minus One tuttavia non è solo la storia di un mostro che distrugge città, ma è molto di piú. Prima di tutto è una storia di vita, che polemizza sul poco valore che i governi (in questo caso quello giapponese) danno a essa, mandando i propri cittadini a morire in nome dell’onore e di un qualche presunto ideale. È anche un film che insegna l’importanza della famiglia, che non è solamente un mero nucleo parentale, ma un insieme di persone anche molto diverse tra loro disposte a tutto pur di proteggersi a vicenda. 

Consiglio a tutti (e in particolar modo ai fan del genere) la visione di Godzilla Minus One, un film tanto spettacolare quanto profondo e significativo, che non vi dimenticherete facilmente. 

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