Povere Creature! – I Sentimenti son quello che ti frega

DI ALBERTO GROMETTO

Come capire se si è innamorati? Esiste una base di evidenza? A quali segni bisogna stare attenti? 

La risposta è: No. Lo capisci e basta. Anzi: “capire” non è il termine giusto. Non si capisce mai niente quando si parla di Amore, Legami e Sentimenti. Il termine corretto è “sentire”. Se sei innamorato, non c’è nessuno che viene a dirtelo: lo senti, e basta.

Ma davvero? Non spunta fuori un commissario o, che ne so, un funzionario statale che ti viene a dire “Signora, lei è innamorata!” oppure “Amico, lei in questo momento è felice. No, non c’è. Eh, ma non è giusto, se nessuno ti viene a spiegare che sei contento o che ami qualcuno o che razza di emozione provi, come fai a capirlo?

Così la Vita diventa un casino! 

Lo ha rifatto. È incredibile, ma lo ha rifatto! YORGOS – PAZZO D’UN MERAVIGLIOSO LUMINARE RIVOLUZIONARIO – LANTHIMOS ci ha donato l’ennesima perla di genio visionario!

La sua ultima, meravigliosa, straordinaria, incantevole opera, dal titolo leggendario di «POVERE CREATURE!» (in originale «POOR THINGS»), con cui uno dei nostri più idolatrati Idoli Cinematografici e amatissimi Eroi Mercuziani si è aggiudicato il Leone d’Oro di Venezia trionfando al Lido, è una pellicola che non ha paura d’osare, pura estasi visiva e al contempo narrativa, assoluto atto libertario che sprigiona in tutta la sua potenza esplosiva la creatività e la brillantezza d’un Maestro e autentico Autore con la “A” maiuscola che sa cosa significa fare qualcosa di nuovo e insieme rimanere però fedele a sé stesso.  

Sì, perché pur regalandoci uno spettacolo diverso da qualsiasi altra cosa mai vista fino ad ora, anche a questo giro Lanthimos fa quello che sempre ha fatto nelle sue opere. E cioè raccontarci dei pericolosissimi e incandescenti sentimenti umani mettendo però in scena un mondo disturbante e disturbato, caratterizzato da una logica algida e una rigidità glaciale, popolato da una stralunata galleria di strambi personaggi che appaiono privi di una qualsiasi umanità: freddi, apatici, asettici… sembrano senza alcuna emozione. Almeno: in apparenza!

Nella stravagante storia… assolutamente fuori da ogni canone e convenzione… che vediamo andare in scena, ci vien raccontato di un essere umano che in realtà di umano non ha nulla. Nemmeno la nascita. Bella Baxter, interpretata da un’EMMA STONE che è talmente sovrumana nella sua recitazione da sembrare di natura divina, è stata “creata” da uno scienziato. Per essere precisi era un cadavere a cui è stata infusa una nuova vita. Sì, fa molto “Dr. Frankenstein”.

E in effetti il suo inventore è un medico chirurgo di grandissimo prestigio per quanto decisamente… poco ortodosso? Eccentrico? Completamente fuori di testa? Il Dottor Godwin Baxter, impersonato da un WILLEM DAFOE in stato di grazia e la cui esistenza consideriamo un dono fatto dalle Muse del Cinema a ogni amante cinefilo, è una perla dentro una perla: il suo è un personaggio semplicemente mastodontico e di proporzioni leggendarie, che è talmente egocentrico da sottolineare come nel suo nome sia racchiusa la parola “Dio”, che infila una battuta iconica dietro l’altra, che dispone della creatività necessaria ad inventarti un essere con la testa di cane e il corpo di pollo ma non ha abbastanza fantasia per dargli un nome più originale di “cane-pollo”. E, soprattutto, Egli crede in una cosa soltanto. E cioè la fredda, logica, perfetta Scienza. 

Quello che in teoria dovrebbe renderci umani, le emozioni, i sentimenti… sono disordinati, caotici, imperfetti. E soprattutto non ti permettono di vedere le cose. Nella freddezza asettica e glaciale e quasi spietata dei ragionamenti e della logica puoi invece trovare la vera Libertà. I Sentimenti ci imprigionano, ci schiavizzano, ci rendono dipendenti. Ma allora perché non riusciamo a liberarcene?

Il nostro caro Dottor Godwin parla in continuazione di suo padre come di un immenso genio e luminare: Aveva una mente non convenzionale e questo lo ha tenuto lontano dalla mediocrità, sole ripetere sempre! Certo, il padre lo ha anche castrato, sfregiato, tolto degli organi di vitale importanza. Ma lo ha fatto per amor della Scienza e del ragionamento, senza farsi condizionare dai sentimenti! Godwin ammira molto suo padre per questo. Sapete che mi ha asportato le ghiandole gastriche?, dice ad un certo punto. Buon Dio: ma perché?, gli vien chiesto. E Godwin: Perché così è arrivato dove nessun altro era mai riuscito prima di lui, ossia a capire che quelle ghiandole ci servono!

Tornando a noi: Bella vive come fosse una bambina, anche se in un corpo di donna fatto e cresciuto. È infantile, ama giocare a spaccare piatti e bicchieri, non sa ancora camminare o parlare troppo bene, sputacchia in giro, saltella per la casa… e intanto però, come ogni bimbo che si rispetti, impara e cresce e si evolve. Il giorno in cui ha scoperto che ficcandosi due dita lì sotto, riusciva a rendersi felice… oh, fu proprio un gran bel giorno per la piccola Bella! 

La sua fama di conoscenza e voglia di esplorare la portano però a girovagare per il mondo, partire all’avventura, andare oltre. Con buona pace di Godwin. E sì, imparerà a camminare bene. E pure a parlare. E addirittura a intendersene di medicina e filosofia. Però rimarrà sempre in lei quella difficoltà a comprendere la cosa che, alla fin fine, per quanto adulti, sarà sempre davvero difficile da capire: i Sentimenti Umani. 

Leggiti Goethe!, le consiglia un’anziana signora che Bella incontrerà lungo il cammino e che, ci tiene a dire, non tromba da vent’anni. Ma che tutto sommato ne è contenta, perché ha capito che conta più quello che ha in testa anziché quello che ha in mezzo alle gambe. E poi, in ogni caso, usa comunque la mano alla bisogna. Leggiti Goethe!, le dice. Il riferimento a Johann Wolfgang non è casuale: per tutta la sua esistenza e carriera, lui ha cercato di comprendere l’intangibile e assolutamente oscura essenza dell’indecifrabile caos interiore dell’Essere Umano.

Non devi perdere tempo a filosofeggiare!, dice un individuo che afferma di essere cinico e fiero di esserlo. L’Essere Umano è orribile e orrendo e incapace di qualsiasi tipo di Amore, i sentimenti in realtà sono solo una sciocca invenzione nata di sana pianta per rendere più sopportabile la nostra insopportabile esistenza, non c’è niente da capire su di Noi all’infuori di questo. Però, afferma Bella, lui dice così perché è un uomo che soffre. Non crederà nelle emozioni, ma alla fine il motivo per cui non ci crede è un’emozione. E questo discorso lo si può fare per ogni personaggio presente nel film. Sembrano tutti cinici e apatici, ma alla fine non lo sono. Nemmeno Bella. 

Se quando era “piccina” e ancora non sapeva molte cose il mondo era in bianco e nero (reso proprio fotograficamente così parlando), quando vorrà spiccare il volo e diventerà “grande” e tutto intorno le si farà colorato, lei rimarrà però ancora piuttosto indifferente e insensibile nei riguardi dei sentimenti altrui. Eppure, qualche volta, sembra cedere alle emozioni. Quando scopre che il Male e l’Ingiustizia fanno parte del nostro mondo, ad esempio, ne soffre terribilmente. Certo, lei è volubile, lunatica, piuttosto spigolosa. Però alla fine, per quanto desideri seguire la pura Razionalità, l’Emotività ha sempre la meglio. Su di lei e tutti gli altri. Basti pensare a quella sorpresa continua che è il comicissimo personaggio impersonato da un fenomenale MARK RUFFALO da Oscar: il suo Duncan Wedderburn è un Don Giovanni con un ego smisurato quanto una catena montuosa che si crede il miglior amante del mondo capace di conquistare ogni donna con un solo sguardo… quando però è lui che si innamora, diventa una piagnucolosa macchietta ridicola che urla e scalpita e piange e va a bere come un dannato mentre sperpera denaro al casinò rivelandosi il peggiore dei cretini!

Che avesse ragione Godwin Baxter a predicare contro i sentimenti, i quali ci impediscono di vedere le cose, ci instupidiscono e ci rendono prigionieri

Sì. Ha ragione. Ha ragione da vendere. I sentimenti alla fine sono ciò che ci imbroglia, che ci frega, che ci rincretinisce. E non riusciamo nemmeno a spiegarceli! Lo stesso Duncan Weddburn non si capisce perché si innamori! Capita, e basta. E nessuno ti viene a spiegare come sia stato possibile. Nessuno sa spiegartelo. Né un librone di scienza né un cinico filosofo. Però succede, e sarà fastidioso, terribile, orrendo. Ma, in qualche modo, è anche meraviglioso. Mi sei mancato: sono alcune delle parole più belle al mondo, non trovate? Se non esistessero i sentimenti ma solo Logica e Ragione, non esisterebbero nemmeno queste parole. Allora che fare?

Ti ringrazio Yorgos per l’ennesimo, straordinario, strepitoso, sublime spettacolo che ci hai donato. Riesci a farmi innamorare di ogni tuo film. E anche in questo caso, attraverso ogni singolo fotogramma, immagine, sillaba, battuta, espressione facciale, ci hai regalato un’atmosfera, un mondo, una storia da cui non si vorrebbe mai riemergere. Questa tua pellicola ci fa ridere a più non posso, regalandoci una scena più divertente dell’altra, ognuna intrisa di uno humour assolutamente anti-convenzionale. Ci mostri le cose più strane: sesso sfrenato parecchio surreale, cervelli umani spostati da una testa e messi a piacimento in altre calotte craniche, creature stravaganti inventate da zero. E in tutto questo però ci sai anche donare autentica commozione, perché per quanto strambo e stravagante e strano possa essere il tuo Cinema, la sua Grandezza sta nel fatto che ci racconta sempre di Noi e di chi siamo. 

Alla fine potrai anche andare a dire in giro che dei sentimenti non ti deve importare niente, che la Ragione deve trionfare su tutto, che l’Amore e la Felicità non esistono. Quando però ti manca una persona e non riesci a smettere di pensare a lei, allora non c’è Logica che tenga. E alla fine pure il Dottor Godwin Baxter, dopo aver raccontato con una lietezza e leggerezza veramente spassose gli aneddoti più orridi su quel sociopatico del padre che ha sperimentato su di lui senza farsi coinvolgere da alcuna emozione, dopo aver elogiato il genitore a perdifiato, dirà: «Era un povero idiota»

Perché sì, lui dice di essere sempre stato un mero osservatore dell’Amore senza averlo mai sperimentato. Ma lo sappiamo tutti che, per natura, l’Umano non potrà mai essere mero osservatore. Lo sappiamo per il solo fatto che andiamo al Cinema, vediamo un film e poi… pur non avendo mai vissuto nella Londra vittoriana… pur non essendo mai stati scienziati o chirurgi… ci ritroviamo a parlarne in continuazione. Il padre di Godwin sarà anche stato anti-convenzionale, ma non ha mai dato peso alle emozioni, ed è per questo che rimane un povero idiota. Yorgos Lanthimos è un Genio anti-convenzionale che invece ha sempre messo, al di là di ogni stramberia e stranezza, i Sentimenti al centro del suo Cinema. E per questo è stato in grado, anche questa volta, di rendere ogni suo spettatore non un mero osservatore, ma un partecipe essere umano che si ricorderà in eterno di quello che lui ci ha raccontato.

In un solo posto avremmo potuto vedere una perla così meravigliosa, e cioè nel nostro cinema del cuore ❤️, IL REPOSI DI TORINO IN VIA XX SETTEMBRE 15: ANDATECI ANCHE VOI!!!

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