Otherside, capitolo 39: I Robinson – Una famiglia spaziale

DI ELODIE VUILLERMIN

A questo giro parliamo di un altro film completamente in CGI, I Robinson – Una famiglia spaziale, uscito nel 2007. Si ispira liberamente al libro per bambini A Day With Wilbur Robinson di William Joyce, mai tradotto in italiano, in cui Lewis, un ragazzino di dodici anni, va a trovare il suo migliore amico, Wilbur Robinson, a casa sua: in questo modo ha occasione di conoscere tutti i membri di quell’eccentrico e inusuale nucleo familiare che sono i Robinson. L’intera storia è narrata in prima persona da Lewis stesso.

Alla porta il protagonista viene accolto, oltre che da Wilbur, dagli zii gemelli Dimitri e Spike, che vivono dentro dei vasi da giardino. Il maggiordomo Lefty, un polpo, prende in cura il suo bagaglio. Una volta entrato, trova altri personaggi: la zia Billie gioca con un treno a grandezza naturale, che corre su delle rotaie giganti presenti dentro casa; il cugino Pete porta a spasso delle tigri al guinzaglio; lo zio Gaston, invece, sta comodamente seduto nella bocca di un cannone e tramite quello si fa sparare da una parte all’altra della stanza.

I due ragazzini raggiungono il cortile sul retro e qui trovano il signor Robinson, padre di Wilbur, che maneggia un metal detector: questo perché sta cercando la dentiera di nonno Robinson, oltre che il nonno stesso, che ha la tendenza a scomparire una volta sì e l’altra pure. È assistito nell’impresa dal suo robot, Carl. Lewis e Wilbur decidono di partecipare alle ricerche e vanno a chiedere informazioni in giro. Prima passano da zio Wormly, un uomo vestito come una farfalla che si prende cura di insetti parlanti giganti. Poi aiutano lo zio Nimbus a riparare il suo meccanismo che spara palle di neve, con il quale aveva coperto di neve tutte le scale. Lo zio Orbley, che nuota all’interno di una gigantesca bolla di sapone, dà ai ragazzi un indizio: quello di rivolgersi allo zio Judlow, che a suo dire “sa tutto”.

Lewis e Wilbur vanno così da zio Judlow e lo trovano seduto su una poltrona con in testa un casco metallico connesso a numerosi fili, ossia una macchina che potenzia il suo cervello, aiutandolo a formulare pensieri profondi. In realtà i suddetti pensieri si limitano a robe del tipo “se Mississippi avesse le O anziché le I, sarebbe Mossossoppo”, e quando i ragazzini chiedono a zio Judlow se ha visto la dentiera di nonno Robinson, lui si limita a dire “è nel posto dove l’ha lasciata”.

Nella sala trovano le sorelle di Wilbur: Talulah mangia uva mentre parla al telefono, laddove Blanche prepara il suo vestito per il ballo di fine anno; un abito che nella forma e nei colori assomiglia a un grattacielo, con tanto di finestre piccole e quadrate, a cui abbina perfino un cappello che è un insieme di piccoli edifici newyorkesi. Vicino alla piscina, con grande sorpresa del lettore (ma non di Wilbur), sguazzano felici dei dinosauri, perché qualcuno ha lasciato la macchina del tempo accesa.

Lewis e Wilbur, stanchi, scoraggiati e affamati (ormai si avvicina l’ora di cena), incrociano il loro cammino con quello del cugino Laszlo, che fluttua nell’aria grazie a un macchinario anti-gravità. All’improvviso i due sentono una musica e Wilbur capisce che il nonno deve essere nel suo laboratorio ad esercitarsi con la sua banda di rane ballerine e suonatrici, come ogni venerdì. Infatti trovano il nonno, però neanche lui sa dov’è la sua dentiera. Lewis fa notare a Wilbur che, ogni volta che viene a trovarlo, poi devono mettersi a cercare qualcosa; infatti l’ultima volta si era perso l’occhio di vetro di nonno Robinson. Wilbur ammette che il nonno “perde sempre una parte di sé”.

Tutta la famiglia si riunisce per la cena. Zio Gaston usa un piccolo cannone per sparare cibo sugli altri commensali, mentre Carl e Lefty servono le portate e il nonno fa del suo meglio per masticare senza la dentiera. Dopo il pasto, la signora Robinson, madre di Wilbur, si mette a leggere il libro Tarzan delle scimmie e una delle rane del nonno salta sulla mano di Lewis per imitare l’urlo caratteristico dell’uomo scimmia: è allora che Lewis si accorge che la rana sta indossando la dentiera di nonno Robinson e lo annuncia agli altri membri della famiglia, che lo applaudono e gridano di gioia. Segue una battaglia con i cuscini, poi tutti vanno a dormire sugli alberi, mentre lo zio Art, che finora è stato nello spazio, racconta le avventure che vi ha vissuto e le rane suonano dolcemente i violini.

Il mattino seguente Wilbur e tutti i Robinson si riuniscono per salutare Lewis. Wilbur si scusa per la “giornata noiosa”, ma Lewis gli assicura di essersi divertito. Dopo pochi passi, Lewis si volta giusto in tempo per vedere Wilbur, sparato in aria dal cannone dello zio Gaston, mentre tiene tra le mani un cartone con su scritto “ci rivediamo presto”.

Una trama assurda, come avete potuto notare, ma proprio per questo divertente. La casa dei Robinson è molto avanzata dal punto di vista tecnologico, dato che possiedono robot, ascensori a fotoni, macchinari avanzatissimi che aumentano le capacità cerebrali o fanno viaggiare nel tempo, dispositivi anti-gravità e molto altro. Per loro, cose come gente che si spara dai cannoni, treni che girano per casa o dinosauri che ti occupano la piscina sono cose normalissime e quasi noiose, e proprio questo rende la storia divertente agli occhi dei lettori che, come Lewis, trattano la normalità dei Robinson come la cosa più straordinaria e incredibile mai esistita.

Il film Disney del 2007 mantiene inalterato l’aspetto fisico dei personaggi e approfondisce il  loro character design. Lewis è un piccolo inventore, appassionato di meccanica, che vive il trauma di essere stato abbandonato in fasce da sua madre ed è cresciuto in orfanotrofio fino ai suoi 12 anni. Wilbur è molto più di un semplice ragazzo, dato che proviene da un futuro molto avanzato dal punto di vista tecnologico, e sta cercando Lewis per proteggerlo e salvare il continuum spazio-temporale.

Il casco che potenzia il cervello, qui chiamato “scanner mnemonico”, è una macchina che inventa Lewis stesso. Wilbur insiste a più riprese sul fatto che lo scanner vada riparato, dato che l’antagonista di turno è interessato a quell’apparecchio e se ci mettesse sopra le mani avverrebbe una catastrofe.

I Robinson mantengono la loro identità di famiglia eccentrica e quasi tutti hanno le stesse manie che avevano nel libro: ritroviamo Dimitri e Spike che stanno nei vasi all’ingresso della casa, Billie con i suoi treni giocattolo, Gaston e il suo cannone, Blanche con i suoi vestiti improbabili e così via.

Alcuni familiari, come Wormly, Nimbus e Judlow, non esistono nel film. Ci sono poi alcune aggiunte esclusive del lungometraggio, tra cui Frizzy, padre di Laszlo e Blanche, sposato con un burattino vivente, o Joe, fratello di Frizzy, che “fa ginnastica” stando spiaggiato sulla poltrona davanti alla TV.

Il nonno, Bud, non è solo alla ricerca della sua dentiera, ma ha anche l’abitudine di indossare tutti i vestiti al contrario. Billie e Gaston sono soliti sfidarsi in gare di velocità treno VS uomo cannone”. Art, oltre che un uomo che compie viaggi nello spazio, è anche un fattorino che consegna pizze a domicilio tramite il suo UFO. Le rane che cantano, suonano, ballano e tutto il resto sono state addestrate da Franny, la madre di Wilbur, non da Bud. E il padre di Wilbur, Cornelio, non è soltanto il direttore di un’azienda tecnologica famosissima, ma è anche il Lewis del futuro, motivo per cui Wilbur deve nascondere alla sua famiglia la vera provenienza del Lewis dodicenne.

La scuola di Lewis, la Joyce Williams Elementary School, è un omaggio all’autore di A Day With Wilbur Robinson. Il dinosauro nella piscina diventa un generico t-rex che viene preso dalla sua epoca e usato dall’antagonista nel tentativo di catturare Lewis.

A livello di trama, il lungometraggio si discosta quasi completamente dal libro. Pur riprendendo scene come la ricerca della dentiera e la cena in famiglia, sono stati aggiunti i viaggi nel tempo. C’è anche la figura di un antagonista, un uomo che intende rubare lo scanner mnemonico al Lewis del passato per sabotare il suo futuro. Egli altri non è che la versione futura di Grufolo, compagno di stanza di Lewis all’orfanotrofio, invidioso del successo ottenuto da Lewis in età adulta e pieno di rancore per il fatto di essere rimasto solo. È sempre accompagnato da Doris, un robot dalle sembianze di una bombetta con molteplici funzioni, vera mente malvagia, un’invenzione del Lewis del futuro che ha acquisito una coscienza e si è ribellata al suo creatore. Tutte queste scelte mi hanno fatto apprezzare molto il film; è un piccolo gioiello da non sottovalutare.

Se desideri compiere un viaggio nel tempo, pigia qua sopra!!!

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