DI ELODIE VUILLERMIN
In questo saggio Huxley manifesta preoccupazione. Con il passare degli anni la distopia descritta ne Il nuovo mondo sembra più vicina a trasformarsi in realtà. Organizzazione totale della società umana, divisione in caste precise, condizionamento metodico per sopprimere il libero arbitrio, rinuncia alla vera felicità in favore del progresso, soggiogamento delle persone tramite felicità indotta chimicamente, ipnopedia: tutto ciò che riguarda il culto di Ford sembra fare parte di una macabra profezia.

UN PROBLEMA CON RADICI BIOLOGICHE
Per spiegarsi meglio, Huxley parte da una motivazione che riguarda la biologia umana: la sovrappopolazione. Gli abitanti della Terra aumentano sempre più. Sono miliardi e sono destinati a crescere ancora, finché non saranno in troppi. Se nel sistema fordiano di Huxley il numero delle persone era contenuto e non aumentava più del dovuto, noi continueremo a crescere, saremo in miliardi, troppi perché le risorse alimentari disponibili bastino per tutti. A causa di ciò, l’economia delle Nazioni diventerà sempre più precaria, soprattutto nei Paesi sottosviluppati, che non hanno nemmeno i soldi necessari a garantire alla popolazione il soddisfacimento dei suoi bisogni primari e sono carenti in termini di manodopera specializzata.
Per fare fronte all’incremento demografico e alla conseguente precarietà economica del Paese, il Governo deve assumersi la responsabilità di rimetterlo in piedi. Per riuscirci gli serve potere e, quanto più potere si concentra nelle sue mani, più lui ne desidera ancora, perché il potere è una forte tentazione: è così che nascono le dittature, che soffocano la libertà individuale. Huxley dice molto chiaramente che in uno Stato sovrappopolato e dall’economia fragile non possono nascere democrazie, al massimo si oscilla tra l’anarchia e il totalitarismo.
Non solo noi umani ci moltiplichiamo in modo esagerato, ma non organizziamo nemmeno la riproduzione in modo sistematico. Siamo troppi, e, quel che è peggio, ci sono troppi individui con difetti genetici, nonostante i progressi della medicina. Al declino della salute umana si accompagna anche quello dell’intelligenza collettiva.
ANNULLARE SÉ STESSI PER IL BENE COLLETTIVO
La tecnologia moderna è responsabile della concentrazione del potere politico ed economico e della formazione di una società controllata e organizzata (tramite dittatura o democrazia). È giusto che un Paese sia organizzato, perché solo tra individui che cooperano e sono autonomi nelle proprie decisioni ha senso parlare di società libera. Ma un’organizzazione eccessiva porta alla trasformazione dell’uomo in automa, soffoca la creatività e la libertà.
Secondo Huxley, il mondo si sta orientando sempre più verso un sistema economico e sociale a cui tutti devono uniformarsi. Con la scusa di garantire l’ordine economico e politico della Nazione, ognuno viene privato della sua unicità: questa è quella che Huxley definisce superorganizzazione. Un fenomeno sollecitato soprattutto dalle industrie e dalle città, le quali attirano sempre più persone verso una vita anonima, dove l’individuo incarna una funzione economica e si adegua a un’etica precisa, rinunciando a essere sé stesso.
Solo in democrazia gli individui sono liberi, autonomi nelle decisioni, capaci di governarsi da sé. Ma, come ribadisce più volte Huxley, la democrazia è possibile solo in condizioni favorevoli e prospere, ecco perché non può esistere in Paesi sovrappopolati, superorganizzati e dall’economia instabile; quelle Nazioni in cui la popolazione è tenuta sotto controllo con la propaganda. Infatti l’essere umano ha un “appetito incontenibile di distrazioni” ed è proprio la propaganda a fornirgliene di continuo, estraniandolo dalla realtà e togliendogli la libertà individuale. Il controllo avviene tramite tre modalità: ripetizione di frasi fatte che pretendono di essere trattate come vere, soppressione dei fatti che devono essere ignorati e razionalizzazione delle passioni che possono essere utili nell’interesse dello Stato.
MANIPOLARE LE MASSE
Huxley cita inoltre la dittatura nazista, uno di quei rari casi in cui un solo uomo (Hitler) riuscì ad assoggettare un popolo intero alla sua volontà con l’aiuto di collaboratori privi di pensiero indipendente e sottomessi all’élite. Dai tempi del nazismo gli strumenti di propaganda si sono ampliati, i dittatori possono essere praticamente ovunque e l’arte del lavaggio dei cervelli sta diventando una scienza: quindi l’incubo del culto di Ford, che assoggetta le persone manipolando la mente a un livello superiore rispetto a quello di Hitler, potrebbe diventare realtà. Un incubo in cui una persona sa muovere le masse attraverso le parole e i discorsi sulla pubblica piazza, perché conscia che le folle sono caotiche, perfette per disperdere gli individui e privarli della propria identità. In un contesto del genere, il gregge ignorante e animalesco è facile da avvelenare, poiché il dittatore fa leva sulle ansie e frustrazioni di ciascuno per assoggettare tutti a sé. A differenza degli intellettuali, razionali e interessati ai fatti, le masse seguono l’istinto e non si interessano alle prove; a loro bastano poche necessità, raccontate come formule stereotipate e ripetute con una certa costanza. È questa la forza spaventosa della propaganda: farci accettare e trattare come assiomatici argomenti sui quali dovremmo avere dei dubbi.
Come salvare la democrazia e l’individualità umana? Con la ragione, senza distorcere i fatti. Purtroppo la propaganda ha un grande potere e si compone di due personalità: una che si propone di aiutare gli umani, l’altra che ne scova le debolezze e i difetti per approfittare il più possibile della loro ignoranza.
Il propagandista, al giorno d’oggi, deve sapersi vendere per conquistare le masse. È un commerciale, è razionale, non sfrutta la violenza verbale ma i simboli. Deve essere di bell’aspetto e fare discorsi brevi e incisivi, perché così si conquistano le masse. La sua grande dote è quella di mettere in relazione il prodotto da vendere con i desideri o i timori nascosti dei suoi clienti: ad esempio comprare un’automobile equivale ad avere prestigio. I più suscettibili a questa propaganda commerciale sono i bambini e, a ben pensarci, è una cosa preoccupante: se già da piccoli siamo condizionati a comprare i prodotti suggeriti dal despota al governo, da adulti diventeremo soldati pronti a rispondere alle parole d’ordine messe nel nostro cervello dai propagandisti del despota.

MANIPOLARE I SINGOLI
Così come accade per le masse, esistono metodi di manipolazione anche dei singoli individui. Huxley parte dagli studi di Pavlov sul riflesso condizionato: secondo questo medico russo, il cervello animale, quando sottoposto a una tensione prolungata, collassa. Il risultato dei suddetti studi si è riscontrato nei soldati coinvolti nelle due guerre mondiali: di fronte allo shock dei combattimenti, hanno manifestato cambiamenti psicofisici negativi. Che si tratti di umani o di cani, c’è chi resiste di più e chi di meno, ma il punto di collasso arriva per tutti. Nel passato molti hanno approfittato di questa informazione per controllare gli individui: per esempio, i giudici sottoponevano i testimoni a torture fisiche e psicologiche per far cambiare a loro opinione, per spingerli a confessare ciò che i loro aguzzini volevano. Lo stesso possono fare i dittatori con i prigionieri politici al giorno d’oggi, con uno dei tanti metodi utili per suggestionare: la stanchezza prolungata, la malattia, le induzioni periodiche di paura e ansia. Tutto questo allo scopo non di creare dei nevrotici o delle vittime da giustiziare, ma di convertire gli oppositori all’ideologia del dittatore.
Esiste un altro tipo di controllo dell’individuo: è quella che Huxley definisce “persuasione chimica”. Ai giorni nostri stanno aumentando sempre più le droghe capaci di alterare la chimica del cervello e lo stato mentale ad essa associato, droghe paragonabili al soma del culto di Ford. Non solo quelle, ma anche i tranquillanti e gli psicofarmaci sono molto pericolosi. Il timore più grande dell’autore è che, in mano a un dittatore, possano diventare ottimi strumenti di controllo politico: se le droghe alterano il cervello delle persone, è possibile renderle felici della loro condizione, anche se si trovano di fatto schiavi di un’autorità superiore e dispotica. Ma come potrebbe il dittatore indurre la popolazione ad assumere quegli stupefacenti? Basta metterli a disposizione di tutti, per esempio obbligando i farmacisti a prescriverli come cura medica.
La persuasione avviene anche a livello del subconscio. L’essere umano può venire manipolato senza neanche accorgersene tramite messaggi subliminali proiettati sullo schermo televisivo per un millesimo di secondo. Più il livello di resistenza psicologica della persona è basso, più sarà facile indurre dei suggerimenti a livello subliminale: per questo le persone più facilmente suggestionabili, per il dittatore, saranno i malati negli ospedali e i bambini a scuola. Ma per convertire quelli con una consapevolezza e una resistenza più alte si potrebbe ricorrere a quella che Huxley chiama “persuasione per associazione“, ossia la tendenza ad associare un’ideologia o un modo di essere a una determinata immagine: se per esempio osserviamo un viso neutro e inespressivo a cui viene associata subconsciamente la parola “felice” o “arrabbiato”, ci sembrerà di vedere quel volto come amichevole oppure ostile. In ambito politico si potrebbe usare la persuasione subconscia per associare immagini positive ai discorsi di un candidato e immagini negative ai nemici dello Stato o del partito.
L’ultima tecnica di manipolazione citata da Huxley è l’ipnosi durante il sonno, quella che ne Il nuovo mondo definiva “ipnopedia”, utile per l’addestramento morale del soggetto. Basta ripetere determinati suggerimenti ai bambini durante il sonno e si otterranno degli adulti ubbidienti, asserviti all’ideologia del dittatore. È un condizionamento che, come i precedenti, ha effetto se l’essere umano è al minimo della resistenza fisica e psicologica. Le più suggestionabili sono le persone immerse in un sonno leggero, perché in quello stato la corteccia cerebrale è attiva quanto basta per rispondere ai suggerimenti impartiti da una persona esterna.
LA SOCIETÀ IDEALE
Per Huxley, il fondamento di una società giusta è l’educazione alla libertà, la quale si basa su un principio: ogni persona è unica dal punto di vista genetico e psicologico e questa sua unicità è importante per lo sviluppo dell’intero genere umano. Bisogna esaltare l’individualità e andare contro l’etica sociale, che invece mira alla conformazione dei singoli in un unico gruppo, al sacrificio delle diversità per il bene della collettività. Tale educazione si deve basare sui fatti dimostrabili con la scienza, sul corretto uso del linguaggio e sui valori di libertà, carità, compassione e intelligenza.
Non è un obiettivo facile da raggiungere, purtroppo. La libertà è minacciata da molti fattori. Inoltre bisogna concentrarsi su altri aspetti: organizzazione sociale, controllo delle nascite e legislazione. Huxley propone che entrino in vigore leggi volte a limitare il diritto dei funzionari di sottomettere il popolo, a ridurre ed eliminare i messaggi subliminali e la propaganda. Ma se le popolazioni continuassero a crescere, quelle leggi perderebbero il loro valore. Quindi occorre controllare le nascite (di modo che queste non eccedano il numero delle morti), aumentare le risorse alimentari, conservare quanti più terreni e foreste possibili, puntare sui carburanti alternativi e amministrare le risorse disponibili nel modo più avveduto possibile. Soluzioni che per essere avviate necessitano di una grande somma di denaro, implicano sconvolgere paradigmi educativi in vigore da secoli e rivoluzionare i sistemi sociali e culturali attualmente esistenti.


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