DI SARA MORENA
Sabato 25 Maggio 2024 usciva su M&F il primo articolo di una nuova, meravigliosa rubrica destinata alla Grandezza e alla Gloria. Il suo nome era “OTHERSIDE: l’altra faccia della Disney” e quel primo articolo parlava del capostipite dei classici di zio Walt: «Biancaneve». Da allora, e per 46 Sabati Sognanti, MERCUZIO AND FRIENDS ha raccontato dell’opera originale e originaria, solitamente di matrice letteraria, da cui un determinato “Classico Disney” è stato tratto. Articolo dopo articolo, attraversando quasi un secolo di Storia, ha narrato del legame, fra somiglianze e differenze, tra tutti quei film, e la loro reale ispirazione. Non dimentichiamoci del resto che la stragrande maggioranza dei classici cinematografici d’animazione prodotti dalla Walt Disney Animation Studios son tutti film che si rifanno a fiabe, romanzi, libri, racconti, narrazioni già preesistenti. “La Disney non si sarebbe inventata nulla in teoria”, potrebbe erroneamente e provocatoriamente affermare un lestofante detrattore. E invece lo zio Walt realizzò qualcosa che nessuno aveva mai realizzato prima: prese le nostre fanciullesche fantasie di bambino rendendole sotto i nostri occhi realtà parlanti e dialoganti da ammirare e a cui applaudire, regalandoci storie capaci di farci sognare, contraddistinguendo l’infanzia di più generazioni, rendendo possibile l’impossibile. Perciò, gliene ne siamo profondamente grati. Adesso però, conclusasi la lunga e gloriosa storia di Otherside, a cui va la nostra più fragorosa stima, vogliamo concentrarci su qualcos’altro, e cioè su quei Classici Disney “rimasti fuori” dalla rubrica, su quei film d’animazione che, pur essendo prodotti disneyani al 100%, non sono però tratti da niente, né da romanzi o libri, né tantomeno da leggende, o fiabe popolari, o ancora spettacoli teatrali. No, in questo caso parliamo di quei pochi, sparuti, rari prodotti d’animazione Disney ad essere interamente storie originali Disney, la cui nascita e creazione e sviluppo hanno avuto luogo tra le mura degli Studios disneyani, senza alcuna bussola di riferimento a cui poter guardare o narrazioni precedenti a cui appellarsi: è l’inizio di una formidabile rubrica tutta nuova, che vuole essere un omaggio commosso a quello che Otherside ha saputo significare per tanta e tanta gente, e che si pone come uno spin-off dello stesso Otherside. Perché in questo caso “si rimane in casa”, si resta tra le mura di quegli Studios, si guarda a quelle storie nate apposta perché potessero essere un film Disney. Tutto questo è: “INSIDE: dentro gli Studios Disney, alla ricerca dell’originale”. Un ringraziamento speciale dal profondo del cuore ricolmo di gratitudine a nome del sottoscritto, che di questa rubrica è l’ideatore, e di SARA MORENA, che ne è invece l’autrice, per coloro che hanno forgiato “Otherside” facendoci sognare e stupendoci come non mai: l’ideatrice ELEONORA PIERATTINI, che di M&F è PRESIDENTE e PROJECT MANAGER – EDITOR, e l’autrice ELODIE “L’EGREGISSIMA DRAGHESSA” VUILLERMIN.
L’Augusto Direttore di “Mercuzio and Friends”,

Apriamo oggi una nuova rubrica a tema Disney, nella quale parliamo di tutti i titoli della casa di produzione che hanno trame originali, non ispirate da opere letterarie e/o preesistenti. Come primo titolo, parliamo di Saludos Amigos, un film del 1941 realizzato da Walt Disney per scopi commerciali e di propaganda rivolta ai latino americani, i quali, in quei tempi, erano affiliati con i nazisti. In vista di questo, lo scopo del film era di avvicinare l’America del Nord e quella centro-meridionale, promuovendo la comprensione e l’apprezzamento delle diverse culture dell’America Latina, e rafforzando i legami culturali con gli Stati Uniti. A tale scopo, Walt Disney e un gruppo di artisti, compositori e tecnici del suo studio hanno visitato diversi Paesi, tra cui Brasile, Argentina, Cile, Bolivia e Perù. Durante il viaggio, il team trasse diverse ispirazioni dalle culture locali, i cui elementi, in Saludos Amigos, vengono raccontati in quattro segmenti di trama, che vedono per protagonisti un paio di personaggi della famiglia Disney, ovvero Paperino e Pippo (Donald Duck e Goofy). I segmenti di trama che vengono raccolti nella pellicola, rappresentano in chiave caricaturale gli aspetti più noti della cultura latino-americana, e ognuno di questi segmenti racconta una diversa regione.

Nel primo segmento è protagonista Paperino, che visita le zone del Lago Titicaca, situato tra il Perù e la Bolivia, apprendendo le usanze e i costumi, senza evitare, come è tipico del suo personaggio, qualche disavventura. Nel secondo segmento si racconta una storia di avventura, che ha per protagonista un aeroplanino che deve sfidare una tempesta per consegnare la posta. Nel terzo viene mostrata la differenza tra i cowboy degli USA e quelli latini, che vengono chiamati gaucho, evidenziando lo stile di vita di questi ultimi, protagonisti sempre di qualche bravata. E infine, nell’ultima parte viene presentato il Brasile e la sua nota samba, con l’apparizione di un personaggio che forse molti di noi si ricordano: Josè Carioca, il pappagallo verde che accompagna Paperino nei suoi viaggi sudamericani. Tra un segmento e l’altro ci sono delle parti con delle riprese dal vero del Team Disney che visita l’America Latina, presentando i Paesi in cui successivamente ambientano le trame, mostrando i reali aspetti delle culture locali, per poi illustrare le ispirazioni artistiche.

Saludos Amigos è senz’altro un’opera prettamente classica della Disney, che può divertire lo spettatore e nel contempo portarlo alla scoperta di nuovi mondi, forse al di fuori della sua portata. Al giorno d’oggi il film può anche essere un buono spunto per chi ha nostalgia dei vecchi cartoni. Chissà quanto potrebbero essere state intense le emozioni degli spettatori al tempo dell’uscita, se si prende in considerazione il messaggio implicito. Cosa potrebbero aver provato gli spettatori dei tempi, vedendo un tale film propagandistico? Al giorno d’oggi noi questo non lo possiamo sapere, noi delle generazioni più recenti e/o nuove. Certamente avvertiamo molto il lato comico, però quanti di noi sono in grado di captarne anche il lato divulgativo, che intende portarci alla scoperta di una realtà culturale, senza contare che la cultura latino-americana può anche essere cambiata dal 1941 a oggi?
In qualsiasi caso, non si può dire di conoscere appieno la storia della Walt Disney Company se non si conoscono anche titoli di minore risonanza come Saludos Amigos, il quale non è solo un’opera d’intrattenimento, ma è anche un documento storico, per esplorare ciò che c’è dietro la realtà fatta di sogni dei mondi Disney, scoprendo lati nascosti, e anche luci e ombre.


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