Cime tempestose (Emily Brontë)

DI ELODIE VUILLERMIN

Se tutto il resto scomparisse e restasse solo lui, continuerei a esistere; ma, se tutto il resto restasse e lui svanisse, l’universo diventerebbe per me una potenza estranea, di cui non sentirei di far parte.

Se mai vi imbatterete in questo libro, accettate un consiglio: diffidate dei sentimenti e dei momenti di felicità, perché verranno spazzati via. Come in una tempesta. E questa storia ne è piena, di cieli cupi e burrascosi.

UNA STORIA DI VENDETTA

Tutto comincia quando Heathcliff, trovatello di Liverpool, viene adottato dal signor Earnshaw. Fa amicizia con la figlia di lui, Catherine, mentre il figlio maschio Hindley lo odia e lo tratta male perché si sente privato dell’affetto paterno. Dopo il funerale del padre, Hindley diventa il nuovo padrone e i suoi maltrattamenti su Heathcliff peggiorano, soprattutto quando perde la moglie e piomba nel tunnel dell’alcolismo. Il peggio arriva quando Hindley si prende la briga di trasformare Catherine, divenuta ribelle a causa della sua amicizia con Heathcliff, in una signorina perbene: questo causa l’allontanamento del trovatello dalla sua amica, segretamente invidioso di lei e del suo rivale in amore, Edgar Linton.

Una sera, dopo un litigio con Heathcliff, frustrato che lei non capisca i suoi sentimenti, Catherine rivela a una domestica che in realtà lo ama anche lei, ma che si sposerà con Edgar perché Heathcliff è di bassa estrazione sociale e privo di un’istruzione adeguata. Dopodiché il ragazzo scompare e ritorna solo anni dopo, cambiato nell’aspetto e nei modi. Sembra proprio il perfetto gentiluomo e afferma di essersi sforzato tanto solo per Catherine. Ma quando viene scoperto ad abbracciare e corteggiare un’altra donna, si scopre che è tutto un piano per vendicarsi di Catherine e di tutti quelli che lo hanno fatto soffrire.

Heathcliff è molto meticoloso e spietato nelle sue intenzioni. Il suo piano passa per corteggiamenti, falsa cordialità, sensi di colpa, manipolazioni, segregazioni forzate in casa sua, matrimoni strategici e atti di crudeltà. Priva gli altri dei loro affetti e delle loro gioie, come è successo a lui. Diventa un mostro al pari di Hindley, anzi peggiore di lui.

Tutto ciò ci viene raccontato da Lockwood, a sua volta venuto a saperlo da Nelly, la domestica di casa. Un espediente alla maniera de Il grande Gatsby, con un narratore testimone che vive e racconta la storia di un altro. Solo che abbiamo due narratori di questo tipo: Lockwood è testimone del racconto di Nelly, la quale è a sua volta testimone delle vicende di Heathcliff e Catherine. Un testimone partecipe e coinvolto che racconta la storia a un soggetto estraneo. Una Inception di narratori.

INVIDIA, IL PECCATO CAPITALE

Il successo di Heathcliff è una strada lastricata di cadaveri, malati e crisi nevrotiche. Una storia che rimbalza continuamente tra Wuthering Heights e Thrushcross Grange. Un piano orribile, di cui fanno le spese due famiglie: i Linton e gli Earnshaw.

Lui prova invidia per gli innamorati, perché non ha potuto godere di un amore sincero. Un’invidia palpabile sin dall’infanzia, da quando Hindley prese il comando in casa Earnshaw e lo relegò a essere un servo: più Catherine veniva trasformata in una signorina, più Heathcliff faceva il ribelle e si allontanava da lei. Ciò che indispettiva tanto Heathcliff era il confronto tra Catherine, trattata come una regina per via del suo cambiamento, e lui, isolato e maltrattato perché privo di una dovuta istruzione, trasandato e volgare. Un senso di umiliazione dovuto anche al continuo confronto con Edgar Linton, suo rivale e peggior nemico, molto più vicino a Catherine di quanto non fosse lui.

TEMPESTA D’AMORE (NO, NON LA SOAP OPERA)

Heathcliff accusa Catherine di averlo sempre dato per scontato, di aver giocato con i suoi sentimenti senza mai capirlo realmente. Le rinfaccia di aver preso per marito un vigliacco, Edgar Linton, piuttosto che lui.

Dal canto suo, Catherine è convinta di non aver fatto nulla di sbagliato e di aver sempre trattato Heathcliff con gentilezza. Nega in ogni modo di aver fatto qualcosa di sbagliato, scaricando la colpa dei suoi problemi sugli altri. Sarà pure una donna, ma nel profondo è rimasta una bambina capricciosa e viziata.

È tutto un gettarsi veleno addosso a vicenda, un ferirsi reciproco alternato a momenti di passione travolgenti. I protagonisti si amano nel tormento e si tormentano amando. Dicono di volersi dimenticare, ma il nome di ognuno resta nella memoria dell’altro come una cicatrice.

Quasi come in Lacci di Starnone, si ripresenta la dinamica di odio e amore tra due persone, impegnate a farsi male a vicenda, ma comunque innamorate e per questo dannate. Il sentimento è insieme dono e maledizione. Sta nella vendetta così come nelle lacrime, nelle parole taglienti come negli abbracci. C’è chi si comporta da vittima, pesta i piedi e finge malanni per attirare l’attenzione. C’è chi pensa di avere ragione perché ha sofferto di più nella vita e per questo non vede altri punti di vista all’infuori del suo. E sopra ogni altra cosa, l’amore dannato e divino, omicida eppure indispensabile. Quel sentimento così forte che sopravvive alla morte e ti funesta in vita, come uno spettro.

È proprio per amore che, da entrambe le parti, si rovina la vita altrui. Per quella passione distruttiva, un tornado che risucchia le vittime al suo interno e non lascia che detriti dietro di sé. Eppure qualcuno, nell’occhio del ciclone, ha saputo restarci e sopravvivere: Cathy per i Linton (omonima di Catherine) e Hareton per gli Earnshaw. Heathcliff non ha avuto né la voglia né la forza di fermare la loro unione. Perché a furia di vendicarsi ha finito per perdere il controllo di sé. La tempesta è sfuggita al suo controllo, investendo anche lui. E solo come spirito può ritrovare la pace.

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Vorresti leggere un articolo che ci racconta di quanto possa essere difficile, se non impossibile, una relazione tra due persone? Allora leggiti questo!!!

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