DI ALBERTO GROMETTO
«Colpisci quando sono a terra!»
«Jimmy, tanto tu sei SEMPRE a terra!».
JMM.
L’Illustre Avvocato James Morgan McGill.
Slippin’ Jimmy.
Ma chi è quest’uomo?
Giunti alla QUARTA STAGIONE di BCS, spin-off di quel CAPOLAVORO che è stato BREAKING BAD col quale quel GENIACCIO PAZZESCO di VINCE GILLIGAN ha rivoluzionato per sempre la STORIA DELLA SERIALITÀ TUTTA, ancora rimane questa la vera domanda al centro di BETTER CALL SAUL.
Il CHI È?, quesito fondamentale. Da una parte abbiamo un piccolo avvocatucolo da quattro soldi che dimostra però di possedere, a dispetto dei suoi ridicoli studi nella ridicola Università delle Samoa Americane, un talento e un’ambizione e una voglia di fare veramente encomiabili e commoventi. Dall’altro lato invece abbiamo un imbroglione professionista ed esperto nel settore della truffa e del raggiro e dell’inganno con una faccia da culo (usiamo le espressioni giuste!) pazzesca che saprebbe venderti qualsiasi balla. Sì, lui è veramente in grado di convincere QUASI chiunque a fare QUASI qualsiasi cosa. Quel QUASI, però, fa la differenza.
Davvero: non mi sento di chiamarlo Jimmy o James o col suo nome d’arte da truffatore, quando improvvisava finte cadute per portarsi a casa qualsiasi cifra riuscisse a racimolare. “Jimmy Scivolone” era soprannominato. C’è solo un modo col quale credo debba essere chiamato: SAUL GOODMAN!!! Non sarà il suo vero nome, ma è il suo Vero Io. E non sarà sempre stato così, ma certamente ha sempre avuto una parte di SG dentro di sé. Una parte che ora sembrerebbe essere esplosa e uscita fuori. E questo è merito di una Scrittura che ha dell’impareggiabile, oltre che di una performance attoriale veramente sovrumana quale quella che ci fornisce BOB ODENKIRK nei panni di Saul!
Fino a questo momento avevamo conosciuto Jimmy McGill, uomo che nell’immediato ci era apparso come un Eroe essenzialmente buono. Certo, aveva commesso degli sbagli in passato, nulla di troppo grave, ma comunque errori per i quali si è ritrovato in pasticci molto seri. Il fatto è che a lui piace prendersi tutto e subito, con facilità. Però ha dei sentimenti, ama, e non vuole fare del Male a nessuno. Così, quando lo incontriamo all’inizio di BETTER CALL SAUL, lo vediamo alle prese con una nuova vita e un nuovo inizio. Ovvio, è molto forte la tentazione di tornare a quel passato, che in fin dei conti è stato felice rispetto ad un presente scadente e difficile. Prendere la scorciatoia semplice per raggiungere il suo scopo, che è comunque spesso nobile a dispetto dei mezzi. Ma alla fine sceglie di fare sempre la cosa giusta. Perché Jimmy ha un cuore. E quindi, dopo essersela presa nel culo tante volte, capisce finalmente come stanno le cose, mette la testa a posto, manda a quel paese il suo essere McGill, diventa Saul Goodman, rinuncia al Bene che non gli ha fatto altro che del Male e accetta il Male che gli ha portato sempre e solo del Bene. Sceglie di essere sé stesso. Capisce in sostanza una verità fondamentale:
Bisogna essere freddi e privi di sentimenti se si vuol far qualcosa a questo mondo.
Questa è una verità della quale si rende conto pure l’altro grande protagonista di questa serie, quel duro molto cool di Mike (reso vivido e vero da un impressionante JONATHAN BANKS), che freddo e privo di sentimenti non è. Ma lavorando per il gelido Gustavo “Gus” Fring deve esserlo. Quando sei buono, ti senti sempre in colpa, stai male, ti chiedi continuamente se hai sbagliato. Fare le cose cattive e poi fregarsene beatamente è maledettamente rilassante. Si potrebbe dire: la tranquillità del fare il Male. Dormi sonni tranquilli, fischietti sereno e pensi felice a quanto ci hai guadagnato a fare quello che altri avrebbero avuto una fottuta paura di fare. Sì, paura, alla fine è quella che ti frega, non la reale intenzione di fare davvero del Bene! Okay… forse sì, forse c’è qualcuno che vuole davvero fare il Bene. Ma bisogna imparare a sbattersene. Anche Saul voleva farlo, il Bene. E ogni volta gli è andata male. Adesso è l’ora del menefreghismo totale.
No, aspettate un secondo: ma davvero Jimmy o Saul o chiunque quell’uomo sia… riesce a fregarsene di tutto per pensare solo a far vincere sé stesso? No, a questo non voglio credere. Tiene alla sua adorata Kim: spesso la relazione con lei entra in crisi, ma alla fine il loro amore ne esce sempre vincitore, in un modo o nell’altro. Tra i due lei sembra quella fredda che vuole fare ciò che è giusto, mentre lui il tipo umano e caloroso tutto cuore che commette errori talvolta pure grossi. Ma nella realtà le cose non sono sempre così chiare e nette e distinte, e nemmeno loro due lo sono. In più di un’occasione Kim asseconderà Jimmy, e anzi spesso vorrà fare il Male insieme a lui, e ci proverà gusto e piacere. Allo stesso modo, alla fin fine, per quanto ognuno dei due tenga all’altro, lei si rivelerà essere molto più sentimentale di quanto non sia il pratico e macchiavellico Saul, disposto a qualsiasi cosa pur di trionfare. Ogni sua azione ha sempre e comunque un doppio fine.
Quale valore ha per Lei la Legge?, chiedono a Saul. Lui allora fa un discorso commovente e commosso. Ma non crede in nessuna parola. Il fatto è che per una volta lo sgamano. NON-SINCERO, così lo definiscono. Lui rimane esterrefatto, dato che convincere e vendersi sono sempre state la sua specialità assoluta, molto più che fare l’Avvocato o credere in quella stupida cosa che secondo lui conta un fico secco e che risponde al nome di “Legge”.
Non è la strada giusta ad essere quella giusta, ma è la strada facile ad esserlo.
Non è mai stato un vero avvocato, il fratello Chuck glielo ha sempre detto. Un mezzo delinquente: quello è il ruolo in cui è sempre risultato credibile, anche quando ha smesso di esserlo. O pensava di aver smesso. E del resto perché mai è diventato avvocato? Perché ammirava il fratello? Perché sperava avrebbe avuto una vita facile dato che Charles McGill era un nome affermato in quel campo? Perché voleva fare colpo su Kim, la quale ha sempre sognato di essere avvocato per poter salvare le persone? Perché lo ha fatto? Forse perché non voleva essere solo. Prima sognava di vedere i due fratelli McGill, entrambi avvocati, lavorare fianco a fianco. Poi ha sognato di aprire lo studio Wexler-McGill con la sua Kim. Ma entrambi i sogni sono sfumati: né Chuck né Kim lo volevano. Perché non lo hanno mai ritenuto un vero avvocato? Jimmy pensa di sì. Ma chissenefrega: lui alla fine ha bisogno di una sola persona nella sua vita. E quella persona si chiama SAUL.
Vi è un momento in questa quarta stagione in cui lui si ritrova a fare un discorso nel quale, sostanzialmente, racconta di sé stesso. «Non ce l’hai fatta. Non era possibile, in alcun caso. Loro… loro ti illudono, ti raccontano che hai tantissime chances, ma… mi dispiace, è una farsa, perché hanno dei pregiudizi immensi, avevano già deciso prima ancora che Tu entrassi in quella sala. Tu hai commesso un errore e questo loro non lo dimenticheranno. Per quanto li riguarda il tuo sbaglio è essere quello che sei. Essere tutto quello che sei. […] È vero: ti sorridono, ti danno pacche sulle spalle, ma non ti lasceranno mai, dico MAI, entrare nel loro giro. Però senti, ascolta: questo non importa. Non fa niente, perché Tu di quelli non hai bisogno. Cioè: da loro non otterrai nulla? Chissenefrega, te la caverai da sola. Tu farai tutto quel che è necessario fare, mi hai capito? Tu non seguirai le regole. Tu farai sempre a modo tuo, farai quello che loro non fanno, sarai scaltra, prenderai delle scorciatoie, e così Tu vincerai. Loro sono al quindicesimo piano? Tu sarai al trentesimo, e li guarderai dall’alto in basso, e più in alto salirai più loro ti odieranno allora. Bene: bene! Lascia che ci sbattano il muso, Tu devi farli soffrire. Tu non sei al centro dei loro interessi? Bene, e allora? Sai cosa c’è? Che vadano al diavolo! Ricorda: IL VINCITORE PRENDE TUTTO!». Sì, cita gli ABBA e quella perla di canzone.
E torniamo a Chuck. All’inizio ci stava sul culo il freddo e tagliente Charles rispetto al caloroso Jimmy. Chuck è uno di quelli che lo hanno sempre guardato dall’alto in basso, giusto? Poi però viene fuori che, per quanto paradossale possa sembrare, era l’uomo di successo Chuck ad essere sempre stato invidioso di Jimmy e della sua umanità. Se Jimmy non è potuto diventare il grand’uomo che sembrava stesse diventando, è anche colpa di Chuck, che non ha mai creduto in lui. O forse, più che non credere in lui, lo ha sempre odiato per essere stato così amabile pur commettendo tutta una serie di errori che Chuck mai avrebbe commesso. Charles amava i suoi genitori, così anche Jimmy. I genitori gli preferivano Jimmy, il quale però ha fregato a loro i soldi per anni. Insomma: sembra veramente dura, giunti a questo punto, dare torto o ragione così di primo acchito ad uno dei due fratelli.
Addirittura viene da chiedersi in questa stagione se Jimmy ha mai davvero provato affetto per Chuck. Perché Saul sfrutta Charles, lo sfrutta fino all’ultimo senza pensarci due volte. E se qualcuno lo ha definito NON-SINCERO, è proprio sfruttando il fratello che SG riesce nell’intento di riprovarci, ipnotizzare e… BAM!… far abboccare chiunque. Sì, alla fine cancella quel QUASI. Riesce a convincere chiunque, sblocca i suoi superpoteri e si sente invincibile e onnipotente. Chuck è il tizio che non è mai riuscito a convincere, che è sempre stato immune al suo fascino, al quale non è mai stato in grado di vendere fuffa. Colui che di Jimmy non si è mai fidato. E forse proprio perché era la persona che meglio lo conosceva. E forse proprio per questa ragione Jimmy ha sempre voluto tutta la vita che Chuck fosse orgoglioso di lui. Una missione impossibile e persa in partenza, a quanto pare. Ma lo ha voluto davvero?
Jimmy non è mai stato un granché a scuola da bambino, né ha avuto chissà quali interessi o ambizioni. Poteva davvero essere all’altezza di Chuck e del suo rigore morale, della sua intelligenza, della sua bravura? No, mai. Ma alla fine a Saul non gliene frega niente di queste cose! Forse in passato ha creduto potesse importargli, ma ora sa che non gli importa. A lui importa essere il Vincitore che prende tutto subito. Di fronte ad un articolo che ci racconta una serie di verità veramente terribili, vorrei però concludere con un finale di tutt’altro tono. Nello specifico vorrei raccontarvi una scena. Non vi sono chissà quali spoilers. Trattasi in realtà di una scena davvero molto piccola, anche se di una bellezza impressionante. Non viene rivelato nulla di importante riguardo alla trama, ma qualcosa di importante sull’umano.
È un flashback. Jimmy è appena diventato avvocato, grazie all’aiuto di Chuck. Sono al karaoke. Chuck sta per andarsene, deve svegliarsi presto il giorno dopo. Ma Jimmy gli chiede di rimanere per sentirlo cantare… sì, proprio quella… «The Winner Takes It All» degli ABBA. Solo che alla fine la cantano insieme, tutti e due sul palco. Jimmy non sa cantare per niente, al contrario di Chuck. Dopodiché quest’ultimo accompagna un Jimmy parecchio alticcio fino a casa e lo mette a letto. Jimmy gli dice che ora entrambi i due McGill sono avvocati, ognuno allo stesso modo, al 100%. Noi già sappiamo che Chuck non la pensa così, che lui crede fermamente che il fratello non sarà mai degno di essere considerato un avvocato vero. Ma non dice nulla. La scena è molto divertente in realtà, spensierata. Ci faceva ridere vederli cantare al karaoke, figuriamoci ora che uno dei due è bello che andato! Jimmy dice che i loro due nomi saranno insieme sulla porta del loro studio legale. Lui non sa che il fratello non lo vuole nel suo studio. Ma ora questo non ha importanza, non ha davvero nessunissima importanza. In quel momento non ce ne frega niente che l’orgoglio di Chuck sarà sempre fuori dalla portata di Jimmy. Né ci importa quanto Chuck nei fatti non tolleri il fratello. Non gliene importa neanche a loro. Noi ridiamo, di gusto, di fronte al lungo monologo di Jimmy a proposito dei capezzoli, di come sia una scelta simmetrica averne due anche se ce ne basterebbe uno solo. Chuck sta per andarsene, ma all’ultimo… lui, quello freddo… sceglie di mettersi a dormire nel letto accanto al fratello al quale chiede cosa vorrebbe per colazione la mattina dopo. Poi si augurano buonanotte. Chuck deve assolutamente dormire, avrà una riunione importante a breve. E Chuck vive per il lavoro. Jimmy però a quel punto canta. Di nuovo quella canzone. Chuck apre gli occhi. E ognuno di noi, credo, è convinto si arrabbierà. E invece pure lui, lì, in quel letto, a sorpresa, si mette a cantare. E cantano insieme, uno accanto all’altro. E tutti i problemi che esistono tra loro, per quel momento, diventano nulla. Esiste solo lo Stare Insieme. E allora dopo tutte quelle risate, ecco che arrivano la tristezza e il dolore. Perché noi sappiamo cosa ne sarà di loro due, del loro rapporto, del loro essere fratelli. Ma non importa, adesso. Tutto il risentimento, l’invidia, l’odio… spariscono per un attimo. I due McGill, e noi con loro, hanno quel momento. E il resto davvero non ha alcuna importanza.
Chiedo scusa a quelle persone che per me sono e saranno eternamente importanti, ma che non ho saputo rendere felici e che non m’hanno reso felice. Capita più spesso di quel che si possa pensare, sapete? Incontrare persone importanti ma che non ci faranno felici e non sapremo far felici. Ma avremo quei piccoli momenti a cui aggrapparci e che saranno quanto di più importante e bello e prezioso avremo in questa o in qualsiasi altra Vita.