Entra in scena Arthur! – Black Butler: Book of Murder

DI ORIANA FERRAGINA

Continua la mia personale odissea nel mondo di Black Butler con il quarto arco narrativo del manga, chiamato “Book of Murder” e adattato in un OAV (anime pubblicato per gli home video) diviso in due episodi; ma, come sempre, prima gli annunci spoiler: da questo punto in poi potrei lasciarmi sfuggire particolari sugli eventi canonici della prima e terza stagione, perciò, se non avete ancora trovato il tempo di vederle, prego i gentili lettori che non vogliono avere alcun tipo di informazione sulla storia di fermarsi qui. A tutti gli altri invece auguro buona lettura!

L’OAV è andato in onda per la prima volta nel 2014 e riprende la storia di Ciel e Sebastian dove li avevamo lasciati: il primo, dopo la risoluzione del caso del circo Noah’s Arc e l’incendio della magione del Barone Kelvin, è sospettato dalla regina di non essere più il suo cane fedele. Per provarle di essere ancora utile e pronto a fare tutto quello che la sovrana gli chiederà, il giovane Conte esegue l’ordine di Vittoria di indire una festa in onore di un nobile tedesco suo amico: Lord Georg von Siemens; e quando dico “chiede”, intendo dire che la regina spedisce i “Double Charles”, i suoi fedeli maggiordomi/guardie del corpo/assassini/lord, a riferire la cosa, intimando al piccolo Conte e al suo fedele demone maggiordomo Sebastian di organizzare una festa il prima possibile e di fare in modo che sia apprezzata dall’ospite principale, se non vuole sparire misteriosamente dalla faccia della Terra.

Così, pieno di dubbi e preoccupato del fatto che possa aver perso la fiducia della regina a cui anela unicamente per poter arrivare ad ottenere la sua tanto agognata vendetta, Ciel organizza una festa che, in puro stile Detective Conan, si terrà nella sua magione spersa in una foresta, in una notte buia e tempestosa, dove, puntualmente, uno degli ospiti del Conte ci rimette le penne; vi giuro che succede una cosa molto simile nel manga di Conan, dove, dopo essere stati invitati da una ricca ereditiera in una casa spersa tra i boschi giapponesi, Conan & co. si ritrovano bloccati lì dentro perché qualcuno ha tagliato le gomme delle auto con cui sarebbero dovuti tornare in città e, di lì a poco, la padrona di casa viene ritrovata annegata nella vasca da bagno.

Qui, per fortuna, non è Ciel a rimetterci le penne, ma, bensì, l’ospite principale della festa: ovvero Lord Georg, che viene ritrovato, nel cuore della notte, morto avvelenato nella stanza a lui assegnata per dormire, chiusa dall’interno; ovviamente, tutti gli ospiti della villa accorrono e tutti hanno un alibi per la presunta ora del delitto. Tutti, certamente, tranne Ciel… che viene così accusato di omicidio; lui che, per una volta, era semplicemente andato a dormire in orario!

Arriviamo, quindi, alla domanda al centro di questo articolo: riusciranno Ciel e Sebastian a scagionare il primo e trovare il vero colpevole dell’omicidio? O qualcun altro ci rimetterà la vita prima che spunti l’alba?

A questo punto, dopo aver sviscerato la trama, devo inserire uno spoiler alert: da qui in poi tratterò alcuni fatti inerenti all’OAV e alcuni di questi riguardano il finale; perciò, come detto prima, se non volete rovinarvi la sorpresa, vi consiglio di finire di leggere l’articolo ora; se invece non siete persone che credono negli spoiler, continuate pure.

Per quanto il mistero che tratta Book of Murder sia affascinante e coinvolgente, la cosa più sorprendente dell’OAV tratto dal manga è come la scrittrice sia stata in grado di inserire un personaggio veramente esistito nel mondo reale e farlo diventare suo, riuscendo a caratterizzare ogni singola espressione e reazione per raffigurarlo come era nella realtà, sulla base delle testimonianze che abbiamo: sto parlando del personaggio di Arthur, oculista e scrittore a tempo perso (per suo stesso dire) nell’anime, che altri non è che il famoso scrittore sir Arthur Conan Doyle, padre di Sherlock Holmes, l’investigatore per eccellenza dei romanzi gialli.

Arthur, nell’anime, sarà il detective incaricato di supervisionare Ciel durante la notte, quando gli altri ospiti si sentiranno terrorizzati all’idea di essere uccisi nottetempo da un ragazzino di 13 anni, basso e smilzo.

Comunque, come dicevo, la versione di Doyle nella prima parte dell’arco narrativo si occupa di investigare sull’omicidio di Georg von Siemens e trovare l’assassino, trasformando lo scrittore nel suo personaggio letterario più famoso, ovvero Sherlock Holmes, di cui, nei due episodi, vediamo le copertine di tutti i libri in cui appare e di cui è protagonista, partendo dal primo: “A Study in Scarlet”, il primo romanzo in cui il geniale consulente della polizia incontra il suo assistente, il dottor Watson; che, ad un certo punto della storia, diventa lo stesso Arthur, quando appare finalmente il “vero” Sherlock Holmes, ovvero il reverendo Jeremy Rathborne, che inizierà ad investigare assieme allo scrittore e che, come corporatura e personalità, rispecchia il detective nei romanzi di Doyle. Anzi, il reverendo è Sherlock Holmes: olfatto sopraffino, nozioni di medicina legale, il pensiero che un caso di omicidio potrà distrarlo dalla noia e l’affermazione che esiste solo una strada che porterà alla verità fanno del personaggio del reverendo la copia di quello letterario.

Altri dettagli della vita dello scrittore che vengono inseriti sono: il fatto che, come nella realtà, Arthur ha dieci fratelli e la sua passione per l’occulto. Infatti Conan Doyle credeva fermamente nel sovrannaturale, cosa che portò alla rottura della sua amicizia con Henry Houdini, che invece su questo era molto scettico. Molto bello che nella serie si facciano derivare la passione e la fede di Arthur nei riguardi della magia dal fatto che Sebastian gli abbia rivelato la sua vera forma demoniaca.

Un altro richiamo all’opera di Doyle è dato dal personaggio della cantante lirica Irene Diaz, il cui nome è ispirato a quello del personaggio di Irene Adler, anche lei cantante lirica che, però, nell’unica apparizione che fa in un libro di Doyle, si è ritirata dalle scene, al contrario del personaggio dell’anime.

Gli episodi sono infarciti di citazioni di altri autori inglesi e, riprendendo il personaggio della Diaz, lo spettacolo che lei e il suo impresario stanno mettendo in scena è una tragedia in cinque atti scritta da Oscar Wilde, “La duchessa di Padova”, che verrà citato di nuovo quando Snake riapparirà con due serpenti, uno chiamato Oscar e l’altro Wilde.

Viene citato anche il personaggio del primo vampiro, Carmilla, in riferimento ad Irene Diaz, che viene creduta lei stessa una creatura sovrannaturale da Mey Rin quando, nel mentre che le perquisiscono le valigie, trova una boccetta con del liquido rosso che le sembra sangue.

Ultima chicca: lo spettacolo teatrale che fornisce l’alibi al reverendo Jeremy, “La donna del lago”, è un’opera lirica di Gioacchino Rossini del 1819, tratta dal romanzo omonimo di Walter Scott, pubblicato nel 1810.

Invitandovi ad andare a vedere l’OAV sia se vi piacciono i misteri sia se volete solo due ore circa di totale relax, vi auguro una buona visione. 

Alla prossima recensione di Black Butler: quella sul film Book of Atlantic.

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