DI FEDERICA CANNATA
Un grattacapo astrofisico
Nel 2009 due ricercatori conducono un esperimento: eseguono più di 2000 simulazioni per stimare in che posizione si troveranno i pianeti del Sistema solare fra 5 miliardi di anni. Tutte le simulazioni partono dalle stesse condizioni iniziali, se non per una variabile: la distanza tra il Sole e Mercurio, che varia di 1 mm in ogni simulazione. Nell’1% dei casi il destino di Mercurio è quello di collidere con Venere o con il Sole; inoltre, in un caso si denota una prospettiva ancora meno rosea: i cambiamenti nell’orbita di Mercurio sono tali da destabilizzare tutto il sistema solare portando a una possibile collisione dello stesso Mercurio, di Venere o di Marte con la Terra.

Cosa mette in evidenza questo studio? L’instabilità del sistema solare che, a causa delle complesse interazioni gravitazionali, può mostrare dei comportamenti caotici. A questa instabilità e caoticità in fisica ci si riferisce come al “Problema degli n-corpi”.
In sintesi, il problema risiede nel fatto che non abbiamo una conoscenza sufficiente per elaborare delle equazioni che descrivano, su una lunga scala temporale, i movimenti esatti di un sistema a n corpi (dove n è un numero maggiore di 2), come nel caso del sistema solare, perché ci sono troppe variabili in gioco.
Non preoccupatevi troppo però! Con buona approssimazione il sistema solare si manterrà stabile almeno per diverse centinaia di milioni di anni!
La serie televisiva
Il problema degli n-corpi può essere in qualche modo collegato ad una invasione del nostro pianeta da parte degli alieni? Sì, se ci troviamo nell’universo ideato da Liu Cixin, autore della trilogia “Memoria del passato della Terra”, il cui titolo del primo libro – “Il problema dei tre corpi” – fa proprio riferimento al sopracitato problema di astrofisica e da cui è stata tratta, nel 2024, una serie televisiva targata Netflix.

Nella serie, il popolo dei San ti, specie aliena tecnologicamente più avanzata di noi, si ritrova costretta a dover cercare un posto in cui vivere. Il pianeta su cui risiedono, infatti, fa parte di un sistema a tre stelle, in cui si alternano ere stabili ed ere caotiche, che portano ad eventi climatici talmente devastanti da decimare ogni volta la popolazione.
Il pianeta scelto dal popolo dei San Ti è proprio il nostro, la Terra. In realtà, più che di una scelta si può parlare di un invito; infatti, il primo a mettersi in contatto con la popolazione aliena è il personaggio di Ye Wenjie. La donna è un’astrofisica che si ritrova costretta a lavorare ad un progetto segreto per contattare forme di vita intelligenti nell’universo.
Peccato che Wenjie abbia perso totalmente fiducia nell’umanità; vede attorno a sé solo violenza – la serie è ambientata, infatti, durante la rivoluzione culturale cinese, periodo storico segnato da un crescendo di episodi sanguinari – e distruzione. Di conseguenza fa quello che per lei è più logico: affidare il pianeta a qualcuno che, in teoria, lo saprà gestire in maniera migliore.

Nella serie a questo punto c’è un salto temporale, ci ritroviamo ai giorni nostri, dove iniziano a verificarsi delle inspiegabili morti che colpiscono solo una specifica categoria di persone: gli scienziati. Potrebbe questo essere collegato all’arrivo, non troppo prossimo, dei San Ti?
La risposta a questa domanda presuppone altre due domande: La stabilità del proprio pianeta influisce sull’evoluzione di una specie? E che ruolo ha la scienza sull’evoluzione stessa?
Le responsabilità dell’umanità
I San Ti, come si vedrà nella serie, sono una specie molto più evoluta di quella umana; tuttavia, si sentono minacciati dagli umani per due motivi, primo fra tutti il sistema solare stabile in cui si trova la Terra (anche se, come abbiamo visto all’inizio dell’articolo, questo non è del tutto vero). Questo ha permesso agli esseri umani di evolvere molto più veloce di quanto mai abbia mai fatto il popolo alieno. E i San ti lo spiegano molto bene dandoci un po’ di numeri. Quanto ci ha messo l’uomo a passare da una società di cacciatori ad una di agricoltori? 90.000 anni. E da agricoltori ad industriali? 10.000 anni. Per scoprire l’energia atomica? 200 anni. E per entrare nell’età informatica? 50 anni. Un progresso sempre più veloce, tutto grazie alla stabilità astronomica e a lei… la Scienza.

Il potere della scienza è uno dei temi principali di questa serie.
La scienza è potere e come tale può portare al progresso o alla distruzione. Senza scienza, per esempio, non potremmo curarci, non esisterebbero i telefoni, le nostre città sarebbero molto più buie e non potremmo neanche sognare di esplorare lo spazio, il mondo sarebbe un posto completamente diverso. Ma la scienza è la stessa che, per esempio, ha permesso che avvenisse la distruzione di Nagasaki e Hiroshima o il diffondersi di droghe sempre più letali. La scienza è antidoto o veleno, dipende tutto da come la si usa.
Nella serie questa prospettiva emergerà, si inizierà a capire il motivo per cui i San Ti hanno così paura del progresso scientifico degli umani.
Un altro tema che emerge è quello della responsabilità della specie umana sulla buona conservazione del proprio pianeta – si cita la primavera silenziosa, ritenuto comunemente manifesto del movimento ambientalista -. Ye Wenjie, infatti, viene spinta a prendere la drastica decisione anche per colpa dell’enorme impatto negativo dell’uomo sull’ambiente naturale.

Non è solo fantasia: secondo gli scienziati ci troviamo veramente davanti alla sesta estinzione di massa e, a differenza del passato, la causa principale è l’uomo. Per estinzione di massa s’intendono degli eventi estremi che vedono la scomparsa di oltre il 75% della popolazione animale e vegetale in un lasso di tempo relativamente breve, solitamente inferiore a 3 milioni di anni. A partire dal 1500 ad oggi, quindi in un arco di tempo che supera a malapena i 500 anni, si è estinto un numero di specie che varia dal 7,5 al 13 per cento del totale. Se il tasso di estinzione rimanesse tale in poco più di 1000 anni si raggiungerebbe la fatidica percentuale del 75% delle specie estinte. Dati più che preoccupanti.
Insomma, l’umanità, in quanto specie senziente e consapevole dell’impatto delle proprie azioni, porta sulle sue spalle delle grandi responsabilità. Sarà in grado di sostenere questo peso? O avrà bisogno che qualcun altro prenda le redini del gioco?
Non ci resta che aspettare il futuro, nel frattempo, se non lo avete guardato, recuperatevi “Il problema dei tre corpi”.
Piccola curiosità: vicino a noi esiste un sistema a tre stelle, simile a quello in cui abitano i San ti, ovvero Alpha Centauri. Questo, tuttavia, è un sistema stabile, grazie a un particolare “escamotage”: due stelle di grandi dimensioni ruotano l’una attorno all’altra a distanza ravvicinata (tanto che dalla terra le vediamo come fossero un’unica stella) e un’altra stella di piccole dimensioni, Proxima centauri, si ritrova molto più distante. La piccola dimensione di Proxima centauri, la sua notevole distanza che si contrappone, invece, alla vicinanza delle altre due stelle fanno sì che il sistema sia stabile. Magari i San Ti fossero vissuti in un sistema così stabile, non ci sarebbe stato motivo di invaderci!
Fonti:
Newton’s three-body problem explained – Fabio Pacucci (youtube.com)
Existence of collisional trajectories of Mercury, Mars and Venus with the Earth | Nature
Separating science fact from fiction in Netflix’s ‘3 Body Problem’ (sciencenews.org)
https://www.geopop.it/le-5-grandi-estinzioni-di-massa-sulla-terra-quali-sono-e-cosa-le-ha-causate
È in corso la sesta estinzione di massa – Focus.it


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