La Lega degli Straordinari Gentlemen (2002): I nemici dallo spazio e quelli dentro di noi

DI PIETRO BERRUTO

Si consiglia ai lettori la discrezione perché questo volume contiene scene di violenza sessuale. Questo articolo cercherà di narrarle nel modo più misurato possibile, senza scendere nei dettagli, in ogni caso.

Tra il 2002 e il 2003, nonostante numerosi ritardi, viene pubblicato il secondo volume de “La Lega” che ritorna con un seguito diretto, ambientato immediatamente dopo la fine del primo volume. In un piacevole tentativo di fare worldbuilding e insieme onorare la letteratura dell’Ottocento, il volume inizia con i Tripodi Marziani (da La Guerra dei Mondi di H.G. Wells) che scappano dal loro pianeta natale a causa dei loro conflitti con altri abitanti del pianeta rosso, John Carter (da La principessa di Marte) e il tenente Gullivar Jones (dal romanzo omonimo): in tal modo, oltre a dare un movente agli antagonisti, viene dato anche un motivo di emigrazione retroattivo anche per il romanzo originale. L’istante in cui i Marziani cadono sulla Terra, per la precisione a Woking, Regno Unito, Bond manda immediatamente i Gentlemen sul posto per indagare sulla situazione. Nel complesso, a differenza del Volume I, che è una storia originale con protagonisti dei personaggi classici, il seguito si pone l’inusuale domanda “E se la Lega fosse stata presente durante la Guerra dei Mondi?” ovvero il tipo di storia che è stata popolarizzata dalla serie della Marvel Comics What if…?. Nel giro di poco, la Terra viene invasa dai pochi ma potentissimi Molluschi Marziani, che hanno il vantaggio di avere dalla loro parte un nativo: l’Uomo Invisibile ha infatti tradito la sua intera specie per dominare la Terra assieme ai Marziani. Questo interessante risvolto di trama funziona su tre livelli: per prima cosa, Griffin, fin dal romanzo originale, ha sempre avuto aspirazioni di dominio e perciò il suo tradimento rispetta la personalità originale del personaggio; secondo, lui, fra tutti i membri è quello più imprevedibile poiché si sa perfettamente cosa bisogna aspettarsi da personaggi come Hyde o Nemo, ma mai da un personaggio viscido e machiavellico come l’Uomo Invisibile; infine, l’alleanza tra due creature di Wells ha una specie di risonanza quasi poetica. Scappando dal resto della Lega, Griffin aggredisce brutalmente Mina, evento che convince Mycroft Holmes, leader di MI5, a dividere il gruppo: Nemo e Hyde rimarranno sul posto per cercare Griffin e affrontare gli alieni con il Nautilus mentre Mina e Quatermain andranno a cercare l’arma segreta del governo per debellare l’invasione, nascosta nelle campagne inglesi.

La divisione del cast permette due sviluppi paralleli di approfondimento del gruppo. Mentre Nemo e Hyde parlano delle loro differenze ideologiche, Mina e Allan sviluppano un’affezione reciproca che sboccia in una relazione sessuale. Un dettaglio apprezzabile e non insignificante della narrazione di Moore e O’Neill è che le scene di intimità non sono solo romantiche o passionali ma vogliono anche avere un ruolo vero e proprio nella caratterizzazione dei personaggi: nei momenti dei loro rapporti, i due abbracciano le proprie debolezze, le proprie cicatrici (nel caso di Mina letteralmente), il proprio passato e il proprio rinnovato risveglio sessuale. Non c’è una divisione tra i momenti di condivisione sentimentale e fisica dei due perché avvengono nello stesso momento, rendendo romantica anche una relazione peculiare come la loro. 

Hyde, nel frattempo, ha trovato Griffin, poiché si scopre che è l’unico capace di vederlo. L’omone decide di torturare il traditore, prima rompendogli una gamba, poi violentandolo e infine lasciandolo morire abbandonato a sé stesso. Vorrei precisare un dettaglio che forse non è stato chiaro a chi non ha letto con attenzione: Jekyll non compare mai all’interno di questo volume, se non per qualche vignetta all’inizio, ma senza dire alcuna battuta. Nel caso si volesse cercare una ragione extradiegetica per questo, si sappia che a entrambi gli autori piaceva molto di più sia scrivere che disegnare la personalità malvagia rispetto a quella buona; un motivo intradiegetico viene comunque offerto: Hyde oramai, non avendo più i limiti che la sempre più debole personalità di Jekyll poneva, può mostrarsi in tutta la sua grandezza. La singolare caratterizzazione di Hyde si nota soprattutto nel suo rapporto con Mina: lui non ha alcuna intenzione di diventare buono o di redimersi, ma ha solo il desiderio di essere accettato e percepito in quanto uomo malvagio e Mina sembra essere l’unica a riuscire a capirlo almeno in parte, non essendo terrorizzata o schifata come gli altri. Il motivo che viene proposto per cui solo lei sembra essere in grado di comprenderlo è perché evidentemente lei ha conosciuto, e cito, “qualcuno peggiore di lui”. Lui proverà ad avere un momento di redenzione, avvenuto fra un “dolce momento” di affetto tra lui e Mina e l’aggressività più mostruosa e rabbiosa immaginabile, sacrificandosi per il bene di tutta Londra, a scopo di far prendere tempo al MI5, che preparava l’arma di distruzione dei Marziani. 

L’arma segreta, come scritto prima, l’hanno recuperata Mina e Allan dall’eccentrico Dottor Moreau, altra creazione di Wells, al quale sembra essere indirettamente dedicato questo volume. Moreau si dedica alla creazione di ibridi animali e I-142, l’arma segreta, non è distante da questo concetto, essendo un ibrido di streptococco e antrace: quando I-142 viene diffuso, esso uccide sia i Marziani sia gli ultimi umani rimasti nel sud di Londra. Le reazioni dei tre membri della Lega rimasti sono le stesse: orrore e disgusto. Mina e Allan, non sapendo quali fossero le capacità dell’ibrido sono mortificati delle azioni che hanno commesso inconsapevolmente e Nemo, nonostante la sua anima guerrafondaia, condanna profondamente Hyde e il modo in cui ha trattato l’Uomo Invisibile e soprattutto il modo in cui i servizi segreti, e perciò anche il governo, trattano il popolo inglese in situazioni come queste. Con soli due membri rimasti, la Lega si scioglie e Allan e Mina si lasciano. In questi ultimi numeri si possono notare alcuni dei temi più famosi di Moore, come la sfiducia nei confronti del governo, che anche se non ha più criminali come Moriarty tra le sue file è comunque pronto a sacrificare i suoi cittadini, e la violenza sessuale affrontata in modo non gratuito, dando a questi momenti il giusto peso e la giusta gravità, facendoli condannare dagli altri personaggi. Di nuovo, citando ciò che ho scritto nel mio articolo precedente, i personaggi descritti non sono degli eroi affatto e in questo caso sono più che mai solo dei reietti costretti a compiere atrocità, nonostante lo facciano, teoricamente, per un bene superiore.

Un miglioramento rispetto al passato riguarda il ritmo della storia: non essendo costretti ad introdurre i personaggi principali a ogni numero come nel volume del 1999, la storia riesce ad essere molto più distensiva, permettendo ai personaggi di parlare di più, di mostrarsi di più e compiere più azioni; nonostante ciò, il finale risulta frettoloso, un po’ come nel precedente capitolo, e l’ultimo numero risulta anti-climatico; questo potrebbe derivare sia dai costanti ritardi che la serie ha subito durante la pubblicazione, sia da una scelta conscia degli autori, che non volendo spettacolarizzare la distruzione dei Marziani e quindi trasformarla in un evento magnifico, costruiscono un finale dolceamaro.

Un volume particolare, che funziona molto bene come seguito, ampliando il world-building e insieme sviluppando bene i suoi protagonisti. La storia, però, come avrete intuito, non è affatto finita…

Vorresti leggere l’articolo scritto a proposito del primo volume? Allora pigia qua sopra!!!

Ti piacerebbe leggere del Capitano Nemo? Allora premi qui!!!

Desideri leggere a proposito di altri fumetti? Nel caso, clicca qua sopra!!!

Mercuzio and Friends è un collettivo indipendente con sede a Torino.

Un gruppo di studiosi e appassionati di cinema, teatro, discipline artistiche e letterarie, intenzionati a creare uno spazio libero e stimolante per tutti i curiosi.

Scopri di più →

GO TO TOP