DI ELODIE VUILLERMIN
Ama la Casa Albero,
cura la Casa Albero,
disseta la Casa Albero
e la Casa Albero ti farà entrare.
UNA PICCOLA PREDESTINATA
Tilly Duc, una tredicenne orfana, ha sempre vissuto in compagnia della nonna Clotilde. Alla morte di lei diventa l’unica proprietaria della Casa dei Tetti Blu, che le zie invidiose cercano di portarle via. In attesa di trovare qualcuno di affidabile che la possa adottare, Tilly viene assegnata all’orfanotrofio Casa Alta. Sembra sola contro il mondo, ma non è così.
A Casa Alta le cose sono diverse. Gli altri orfani accolgono Tilly con sospetto, provano a farle dei dispetti. Soprattutto Beatrice, una ragazza bionda che considera gli altri orfani la sua famiglia e vuole proteggerli da Tilly. Perché la nuova arrivata è solo di passaggio, poi tornerà in una casa tutta sua. Perciò una come lei non merita di essere considerata. E farà di tutto per escludere Tilly dalla piccola comunità di Casa Alta.
Ma Tilly non è il tipo da farsi sottomettere con facilità. È quella che, se le metti un ragno nel latte, lo mangia con gusto. Poco a poco riesce a vincere la timidezza e la diffidenza dei bambini di Casa Alta. Difende con le unghie e con i denti l’eredità di famiglia dalle mire delle perfide zie. E, cosa più strabiliante, ha un potere: quello di poter vedere gli spiriti dei defunti e parlare con loro, che vegliano su di lei e sul suo percorso di crescita personale. È la prescelta, colei che porterà avanti una tradizione lunga secoli.

UNA CASA SPECIALE
La Casa dei Tetti Blu non è come tutte le altre case. È pervasa dagli spiriti dei defunti, che ti osservano in ogni momento e quando ti toccano senti un brivido sulla pelle. È una casa viva, che sa provare affetto oppure odio a seconda di chi ci vive. Solo se curata da mani amorevoli resta fiorita e in salute. Quasi come la Casita di Encanto, ma con un diverso tipo di magia.
Custodisce un segreto che si tramanda nella famiglia Duc da generazioni: quello delle Magistraflori. Tutte donne, tutte abili botaniche e conoscitrici di arti magiche, ognuna legata a un fiore. Non a caso Tilly ama il giardinaggio, conosce il linguaggio segreto dei fiori e la simbologia nascosta dietro ogni pianta. Come le sue antenate prima di lei, ha i giusti requisiti per diventare una Magistraflori e fare qualcosa di meraviglioso.
PERSONAGGI A TUTTO TONDO
Tilly è un personaggio interessante. Curiosa, intraprendente, con una spiccata sensibilità e un legame speciale con le piante, riesce a poco a poco a vincere la diffidenza altrui. Coinvolge i bambini di Casa Alta nella costruzione di un orto ad alta quota e così facendo li aiuta ad essere più espansivi, fa scoprire loro la gioia di condividere e di prendersi cura di qualcosa. Con loro riesce a sentirsi di nuovo a casa, a essere parte di una famiglia. Impara le arti magiche della famiglia Duc, nonostante non abbia avuto il tempo di farlo mentre la nonna era viva. Si impegna ad aiutare gli spiriti inquieti a trovare la pace e a salvare la sua casa da chi vuole distruggere i doni della terra.
Altrettanto intrigante è Beatrice, che non riesci a condannare completamente per le sue azioni. Pur facendo il gioco del silenzio con Tilly e ignorandola, pur costringendo gli altri bambini a fare lo stesso, lo fa per proteggere la sua piccola famiglia. Vede Tilly come una minaccia per sé e gli altri: è troppo strana, troppo diversa, non ha vissuto in orfanotrofio da una vita; non capisce il dolore che si prova a sentirsi soli. O almeno, così crede. Perché si scorda che anche Tilly è orfana. Potrà anche tornare nella sua casa, ma è una casa vuota, senza più una nonna o un genitore ad aspettarla in carne e ossa.
Poi c’è Mathias, autodefinitosi ospite vagabondo di Casa Alta, che aiuta Tilly nella sua difficile situazione. Adora anche lui le piante, ma preferisce quelle selvatiche a quelle da coltivare. La sua vicinanza basta a far arrossire la ragazza, il che fa presagire una storia d’amore tra i due, ma teme di ferirla con il suo oscuro segreto. Il suo più grande difetto è cedere alla tentazione dei furti, motivo per cui non riesce ad avere una famiglia affidataria fissa. In fin dei conti, tutto quel che cerca è qualcuno che si fidi di lui e sia disposto a vedere oltre le apparenze.
Poi Elizabeth, una delle prime amiche di Tilly, rimasta orfana di entrambi i genitori dopo un incidente. Grazie al progetto dell’orto ad alta quota riesce a uscire dal suo guscio. D’altro canto, Tilly si impegna a prendersi cura di lei come promesso allo spirito della madre.
Non scordiamoci poi di Augusto e Dom, delle acide zie di Tilly, di nonna Clotilde e degli spiriti della Casa dei Tetti Blu. Tutti personaggi ben costruiti, che dimostrano l’abilità della Centomo nella scrittura per ragazzi.


SEMPLICITÀ, SPASSO E INTRIGO
Valledoro, con le sue tante valli e un’unica grande città (Augusta) a cui fanno capo tanti piccoli paesi, ricorda in maniera non troppo velata la mia Valle d’Aosta. Come in La fune d’acciaio, la Centomo descrive il paesaggio con cura e ti restituisce ogni sensazione dell’alta montagna, dai panorami mozzafiato all’odore di aghi di pino, dal freddo dell’aria al buio della notte che ingloba ogni cosa (te incluso). La sua scrittura si riconferma vincente nella sua semplicità e nella sua esattezza, sa farti immedesimare nei personaggi con metafore giocose e ben studiate.
Molte scene sanno strapparti una risata e rendono la lettura più piacevole. Come Tilly che, per vincere l’imbarazzo con gli orfani di Casa Alta, dà loro nomi inventati come Ciasdrubale e Stapuzia. O gli spiriti delle antenate della famiglia Duc che fanno doppi sensi sulla morte (sarebbe più corretto dire battute di spirito) e si punzecchiano al pari degli antenati della famiglia Fa in Mulan. O quelle in cui Tilly si impone di non arrossire davanti a Mathias e puntualmente lo fa.
C’è anche un mistero dietro la casa di Tilly e la famiglia Duc. Un intreccio di cappelle funebri, chiavi sconosciute, diari celati, apparizioni di spiriti, passaggi segreti, arti magiche e molte altre cose che non potrete fare a meno di adorare. Rimangono tuttavia delle questioni irrisolte, come la vera natura di Mathias, l’esito della lotta contro il nemico delle Magistraflori o il mistero legato a Sara, la madre scomparsa di Tilly. Spero tantissimo in un seguito, perché questa storia se lo merita.


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