DI ORIANA FERRAGINA
UN GRANDE RINGRAZIAMENTO ALL’ALTRA CO-AUTRICE DI QUESTO ARTICOLO: “REA JAEGER”, REDATTRICE DI “OLTRE LO SCHERMO E LE RIGHE”, REALTÀ DELLA QUALE NOI DI “MERCUZIO AND FRIENDS” SIAMO FIERI E ORGOGLIOSI AMICI.
Ritorniamo a parlare dell’influenza di Sherlock in questa seconda parte dell’articolo con il manga che negli ultimi anni ha fatto scalpore: Moriarty the Patriot, che ha riscontrato un discreto successo.

Il manga è una delle rivisitazioni più particolari del personaggio di Sherlock Holmes, in quanto si concentra sul personaggio del suo più acerrimo nemico, il professor Moriarty, che compare per la prima volta nel racconto Il Problema Finale, opera che, come già detto, avrebbe dovuto concludere le avventure del celebre detective. Il manga si propone, quindi, di raccontare le vicende legate a Holmes dal punto di vista di William James Moriarty, a cui Ryosuke Takeuchi e Hikaru Miyoshi danno una propria interpretazione, rendendolo un diabolico giustiziere, un eroe tragico.
Personaggi | Titoli |
Professor Moriarty Colonnello Moran Sherlock Holmes John H. Watson Miss Hudson Irene Adler Mary Morstan Mycroft Holmes Charles Augustus Milverton | Uno studio in Rosso Il Segno dei Quattro Uno Scandalo in Boemia L’interprete greco Il Problema Finale Il Mastino dei Baskerville L’avventura della Casa Vuota L’avventura di C. A. Milverton La Valle della Paura |
Questo fumetto ha tanto di originale quanto anche di trasposto dai più conosciuti titoli e personaggi di Doyle (vedi schema sopra). Le vicende che riprendono gli scritti del maestro sono esposte in maniera libera, e in esse è indirettamente coinvolto anche Moriarty, sfruttando le lacune lasciate dallo stesso Conan Doyle. La trama e lo sviluppo dei personaggi fanno in parte riferimento anche alle mistificazioni che col tempo si sono costruite sulle storie di Sherlock Holmes, prendendo probabilmente spunto da alcuni apocrifi. Non è assente nemmeno la trattazione dei miti circa gli orientamenti sessuali di Sherly e il suo legame con Irene: fra i due, nelle pagine del fumetto, nasce un autentico flirt, per il quale lei arriva a dichiarare a lui il suo amore; per non parlare del rapporto fra Holmes e Moriarty, che si evolve palesemente in un’amicizia ambigua, se non forse in un vero e proprio amore omosessuale.

Il cinema e la televisione
Ad essersi interessato per primo, fra tutti i media, alle opere di uno dei padri del giallo, è stato sicuramente il cinema, con la serie di film (1939-1946) in cui è protagonista l’attore Basil Rathbone. A tutt’oggi il cinema non si risparmia nel fare sempre nuove trasposizioni. Le più attuali sono i due film, Sherlock Holmes (2009) e Sherlock Holmes – Gioco di Ombre (2011), con Robert Downey Jr. nella parte di Sherly. Il primo basato sul fumetto scritto appositamente da Lionel Wigram, e il secondo sul racconto che presenta il personaggio di Moriarty (Jared Harris). Il professore è sempre rappresentato come il Napoleone del Crimine. Le sue motivazioni, su cui Conan Doyle si è mantenuto nel vago, qui sono meno nobili. Sebbene a soli fini umoristici, nel film ci sono accenni alla ship tra Holmes e Watson. Anche Irene fa la sua comparsa. L’estetica e l’azione si adattano ai gusti del pubblico moderno, ma sono presenti inesattezze storiche.
Non rimane fuori la televisione, che realizza serie a puntate. Uno dei casi è Elementary, una versione moderna di Sherlock (Jonny Lee Miller) nella quale egli opera in America, dopo aver seguito una terapia riabilitativa che ha guarito la sua tossicodipendenza. Holmes svolge le sue indagini affiancato dalla propria tutor terapista, l’ex chirurgo Joan Watson (Lucy Liu). Anche qui possiamo trovare una delle ship che hanno più stuzzicato le fantasie dei fan, ovvero quella di Sherly con Adler (Natalie Dormer), la quale qui viene fusa con la figura di Moriarty.
Da non dimenticare anche la serie della BBC con protagonista Benedict Cumberbatch, di tre puntate a stagione, dove, anche qui, viene trasportato il detective più famoso della storia dalla Londra Vittoriana alla metropoli odierna, sempre con il suo fedele assistente Watson al fianco, qui interpretato da Martin Freeman. Interessante, in questa serie, notare che Sherlock, oltre al fratello maggiore Mycroft, ha anche una sorella maggiore, rinchiusa in una prigione inaccessibile e vera burattinaia dietro la figura di Moriarty, interpretato da uno strabiliante Andrew Scott.


L’interesse di Sherlock Holmes dai fumetti si estende al mondo dei cartoni, che su di lui realizza sia film che serie televisive. Due esempi classici sono le versioni coi personaggi presentati come animali antropomorfi, quella cinematografica di Walt Disney, creatore di Topolino, Basil l’investigatopo (1986), e quella seriale giapponese, Il Fiuto di Sherlock Holmes (1984), realizzata sotto la supervisione di Hayao Miyazaki, grande maestro dell’animazione, famoso per i suoi lungometraggi animati che hanno dato vita a uno stile.
Anche la Disney si focalizza sulla rivalità fra Holmes e Moriarty, il quale, per quanto appaia poco, lascia una profonda impronta, al pari di Irene Adler.
Del resto, anche nei fumetti di Topolino della Disney era già apparso il personaggio del detective: una prima volta in versione parodistica, dove Topolino era l’assistente del famoso consulente e il vero genio dietro la risoluzione dei casi, visto che Sherlock, in questa narrazione, era solo un eccentrico che non prestava realmente attenzione a ciò che lo circondava, concentrandosi, invece, a suonare il violino; più recentemente e, anche qui, per l’anniversario della nascita di Doyle, la testata italiana che pubblica Topolino, Panini Comics, ha deciso di rivisitare il famoso classico della letteratura nella storia Pippo Holmes, dove Sherlock è interpretato da Pippo e Topolino, di nuovo, è nei panni del suo assistente Watson. Perché, come dice lo stesso sceneggiatore della storia, Alessandro Sisti, non può che essere Pippo, maestro del pensiero laterale, a interpretare Sherlock Holmes, l’investigatore eccentrico per eccellenza, relegando Topolino nella parte del suo assistente con il suo intelletto sì geniale, ma rigido nei suoi schemi, rispecchiando quello del medico chirurgo e reduce di guerra che appare nei romanzi originali di Arthur Conan Doyle.


Interessante notare ancora come i personaggi di Irene e Moriarty appaiano anche in uno dei film animati di Detective Conan, dove il protagonista si ritrova bloccato in un videogioco e dovrà prendere il posto degli Irregolari, i bambini che Sherlock usava nei romanzi per raccogliere informazioni in giro per la Londra vittoriana, per risolvere gli omicidi di Jack lo Squartatore. Holmes e Watson appaiono brevemente come foto sopra una mensola nell’appartamento di Baker Street quando Conan e amici vanno a cercare i taccuini del detective sul caso del killer delle prostitute di Londra.
Curiosità su Conan Doyle
Sir Arthur Conan Doyle nasce il 22 maggio del 1859 a Edimburgo. All’Università studia medicina, e conosce il Dr. Joseph Bell, il cui metodo deduttivo sarà fonte d’ispirazione per la creazione del personaggio di Sherlock Holmes. L’idea della conclusione delle avventure dell’investigatore gli viene nel 1893 durante una visita, con la moglie, alle cascate di Reichenbach in Svizzera, che saranno la tomba di Sherlock Holmes e del Professor Moriarty. Il nome di quest’ultimo è preso da un compagno di studi del collegio, e il suo personaggio è ispirato a un genio del crimine realmente esistito: Adam Worth (1848-1902). Dopo Il Problema Finale, lo scrittore tenta di dedicarsi alla narrativa storica, ma presto deve far fronte alle richieste dei fan di Sherlock, che lo inducono a riprendere la scrittura dei suoi gialli. Si spegne il 7 luglio 1930.
Oltre ad apparire, come già scritto nel precedente articolo, come personaggio in Black Butler, Conan Doyle è presente anche in un film di Jackie Chan e Owen Wilson: “Due Cavalieri a Londra”, seguito di “Pallottole Cinesi”, dove l’uomo compare in veste di un poliziotto di Scotland Yard che, dopo le vicende del film, decide di dimettersi dalla polizia e iniziare a scrivere; inoltre, nel film, appare anche un giovanissimo Charlie Chaplin, che nelle ultime immagini inizia il suo lungo viaggio verso l’America e il successo.
Conclusione
Detto questo, speriamo che l’articolo sia stato di vostro gradimento (vi invito a leggere la prima parte) e che abbia stuzzicato la vostra curiosità, anche solo un po’, al punto da andare a recuperare alcuni dei titoli citati (e se li andate a riprendere tutti, non potremmo esserne più felici).
Augurandovi una buona indagine, qui ci salutiamo e ci rivedremo per nuovi articoli.
Se vuoi leggere la prima parte, clicca qua!!!