DI ELODIE VUILLERMIN
Sapevo già che Marco Ferreri, il Pennivendolo Ubriacone, mio stimato collega mercuziano, aveva ottime abilità nella scrittura. Lo ha ampiamente dimostrato in Our Last Land, non a caso il suo racconto è stato uno dei miei preferiti in quel progetto. Ma torniamo indietro al 2022, quando venne pubblicata questa peculiare serie di racconti.
Corso avanzato di sospetto è un viaggio alla scoperta dell’interiorità umana, un tentativo continuo di spiegare i significati dell’esistere. Il tutto grazie al pensiero critico di tre grandi filosofi: Marx, Nietzsche e Freud. Essi, secondo Paul Ricoeur, sono classificabili come maestri della cosiddetta “Scuola del Sospetto”, ossia coloro che si interrogano sulla complessità dell’umano e sul reale senso della sua esistenza, che sospettano e dubitano di continuo su quelle che per noi appaiono come verità ma che di fatto sono “prodotti di ideologie, credenze, tradizioni e superstizioni”.
Il mondo contemporaneo considera eccessivo il tempo necessario all’analisi scientifica per giungere alla verità, preferisce confezionarne una di comodo e basarsi su quella.
(Estratto da pagina 16)
L’autore elogia il sospetto e invita i lettori a prenderlo come modello esistenziale. Ma attenzione, sospettare non significa smettere di avere fiducia nel mondo e nelle persone. Vuole semplicemente invitare a non accontentarsi di quelle verità sciocche e banali frutto di luoghi comuni.
Il sospetto è l’invito a costruirsi la propria verità facendo ogni tipo di esperienza possibile, a sviluppare un pensiero critico in autonomia piuttosto che adeguarsi alla mentalità delle masse senza mai metterla in discussione.
I racconti sono raggruppati in tre lezioni, ognuna delle quali rappresenta un tema specifico: la pena capitale di Marx, l’Oltreuomo di Nietzsche e l’inconscio di Freud.
Vediamo storie in cui la cosiddetta “giustizia” si dimostra molto più fallibile di quanto si pensa, in cui i padri possono essere sia un grande sostegno emotivo sia un’inaspettata minaccia. C’è una voce che ricorda con affetto tutte le tappe più importanti (e anche le più dolorose) della crescita di una donna, e ci sorprendiamo nello scoprire che tali riflessioni le ha formulate uno specchio. Tra un lupo umanizzato e un’umanità sempre più selvaggia, ci domandiamo chi dei due sia l’elemento più atipico, quello contro natura; è quasi più umana una bestia che uccide per amore delle persone a cui tiene di un umano che lo fa per puro diletto o avidità. Una storia di esseri demoniaci, cavalieri e maledizioni ci spinge a chiederci fino a che punto si può decidere del proprio futuro, quanto della nostra vita è davvero frutto di una nostra scelta consapevole.
Questo libro non dà risposte, né certezze. Si limita a offrire diverse possibilità, perché sia il lettore stesso a decidere come realizzare una verità tutta sua, libera da qualsiasi tipo di influenza e preconcetto. Non sarà una semplice lettura, ma un viaggio alla scoperta delle contraddizioni tipiche dell’umano.
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