Storie in Rete: Madame Gerbelle – Storia di un dono

DI ELODIE VUILLERMIN

Si parla di una donna semplice, di malattia, di fede, di psicologia, di medicina, di tradizioni e di cambiamenti sociali. Ma non ci sono risposte.

Geppina aveva un segreto, e i segreti non si svelano. Possono solo lasciare spazio all’interpretazione.

(Madame Gerbelle – Storia di un dono, pagina 24)

Nato da un’idea di Davide Mancini e della famiglia Gerbelle e pubblicato da Squilibri Editore, questo libro racconta la storia dell’ormai scomparsa Giuseppina Pallais, nota più comunemente con i nomi di Geppina o Madame Gerbelle, una figura fondamentale nella cultura valdostana che è diventata celebre anche al di fuori della Valle.

(Colui che ebbe l’idea, Davide Mancini)

Il libro si può dividere sostanzialmente in quattro parti. La prima è una premessa introduttiva su Geppina, il suo mondo e il suo dono. La seconda è il resoconto a grandi linee della sua vita, dall’infanzia fino alla morte. La terza consiste in una raccolta di colloqui con persone che sono state influenzate positivamente dalla donna e la ricordano con affetto; in pratica è un’antologia di viventi, che viene definita “nemesi di Spoon River”. Nella quarta e ultima parte si approfondisce ulteriormente la pratica del secret (che andrò a spiegare a breve), già accennata nelle prime pagine, sotto vari aspetti: il tipo di approccio che adotta nei confronti dei pazienti, il suo rapporto con la religione e la medicina moderna, la sua definizione da un punto di vista delle scienze sociali, la questione dell’efficacia terapeutica e altro ancora.

Madame Gerbelle aveva un dono, come hanno detto in molti su di lei. Nello specifico, il dono della guarigione. Ella praticava infatti il secret, una tradizione vecchia di millenni che viene tutt’oggi praticata qui in Valle d’Aosta e non solo, dato che si può trovarla anche in altre zone d’Italia o addirittura in altri Stati europei; è una sorta di medicina alternativa che non cura il corpo, ma si limita ad alleviare i dolori. Si usa per calmare l’ansia, far sparire le verruche, togliere i vermi ai bambini e così via. Ha una forte componente di fede (uso di formule in patois, francese, italiano o un mix di tutte e tre queste lingue) e uno stretto legame con la natura (conoscenza delle proprietà mediche delle piante). In realtà esistono diversi modi di fare il secret, non ce n’è uno univoco.

Il secret è un principio di cura che rivolge lo sguardo al cielo, l’esatto contrario di quello che ci induce a fare la globalizzazione, ossia chinare lo sguardo sui cellulari. È un dono che viene spesso tramandato di generazione in generazione, ma chi non ha eredi finisce per portarsi nella tomba le proprie conoscenze. Purtroppo Madame Gerbelle non ha saputo trasmettere ad altri il suo dono, che acquista unicità proprio perché è vissuto con lei e soltanto lei.

Geppina era una donna di fede e un punto di riferimento inestimabile per i valdostani. Tutti si recavano da lei, tutti si affidavano a lei e ai benefici del secret al punto che c’era sempre la coda fuori dalla sua dimora (la dimostrazione dell’incredibile potere che aveva e tuttora ha il passaparola). Quando necessario, lei curava i pazienti a domicilio anziché riceverli in casa sua. Eppure non aveva competenze mediche, seppur qualche volta usasse erbe officinali per alleviare il dolore dei malati; si affidava unicamente alla preghiera. Non era il tipo di donna che aveva come scopo guarire le persone, ma semplicemente le aiutava a sentirsi meglio. Molti la consideravano dotata di poteri magici o speciali e si fidavano di lei in modo incredibile, perché il suo metodo funzionava. Inoltre sapeva trasmettere sicurezza e serenità ai pazienti, li faceva sentire accolti, trattava la malattia come qualcosa di intimo e parte integrante del vissuto di una persona.

Con il secret è riuscita a conquistarsi la fiducia delle persone pur vivendo in un’epoca dove la scienza la faceva da padrona. Ha aiutato tutti, anche quelli che al secret non ci credevano affatto, perché non era quello l’importante. Ma non era interessata a fama e gloria: era una donna compassionevole che operava il bene in maniera disinteressata, tant’è vero che non si faceva pagare per i suoi servizi e non aveva interesse per il denaro in generale. Viene ricordata come “una donna semplice, estremamente intelligente”, che passava dall’essere rigida e severa a una personalità più generosa e sensibile, che “non era affascinata dal potere ma dal sapere”. Un tratto di lei, che emerge chiaramente da queste pagine, era l’umiltà; perfino lo stile narrativo vuole essere umile nei confronti di lei, anziché divinizzarla, per essere più coerente con la sua persona.

(Il giornalista e saggista Riccardo Piaggio, la cui testimonianza è presente nel libro)

Anziché scrivere la classica biografia, si è optato per una raccolta di varie interviste a persone che hanno conosciuto Madame Gerbelle e una serie di testimonianze dirette della figura e dell’operato della donna: in questo modo abbiamo un ritratto più vero di lei, nonché l’impressione di conoscerla in modo più profondo e intimo. Tra le suddette testimonianze abbiamo quelle di Riccardo Piaggio (scrittore di saggi e giornalista), la compianta Michela Murgia, i figli di Madame Gerbelle, Nora Demarchi (vicepresidente di FrontDoc, il festival del cinema valdostano) e soprattutto Davide Mancini, il cui racconto è uno dei più sentiti e coinvolgenti (ed è naturale, considerando che è stato vicino a Geppina come un figlio adottivo).

(La compianta ed eterna e indimenticata Michela Murgia)

La diversità di voci e di punti di vista non è affatto una cosa negativa, perché ogni testimonianza non entra in contrasto con le altre, ma va ad arricchire il quadro generale e consente persino di aprire svariati e interessanti spunti di riflessione sui vari modi in cui le persone vedono e percepiscono il secret.

(Nora Demarchi, vicepresidente di FrontDoc, il festival del cinema valdostano)


Questo libro fa sentire chi lo legge a suo agio, più un amico che un lettore, allo stesso modo con cui Madame Gerbelle trattava le persone che visitava (non come pazienti, ma come qualcosa di più intimo). Molti affermano di essere cambiati interiormente dopo averla conosciuta, che l’incontro con lei è stato qualcosa di indimenticabile e straordinario, ed è molto probabile che anche voi lettori, dopo la lettura di queste pagine, vivrete la stessa esperienza; pur non avendo mai conosciuto dal vivo Madame Gerbelle, vi sembrerà di conoscerla da sempre. Non solo, al termine della lettura avrete una visione più consapevole del secret sotto ogni punto di vista: scientifico, psicologico, sociale, religioso e perfino profano.

Vuoi leggere di un film presentato al FrontDoc? Allora clicca qui!!!

Vuoi leggere un articolo che parla della Valle D’Aosta? Pigia qui!!!

Vorresti leggere un altro articolo facente parte della nostra specialissima rubrica “Storie in Rete”? Allora non hai che da cliccare qua!!!

Mercuzio and Friends è un collettivo indipendente con sede a Torino.

Un gruppo di studiosi e appassionati di cinema, teatro, discipline artistiche e letterarie, intenzionati a creare uno spazio libero e stimolante per tutti i curiosi.

Scopri di più →

GO TO TOP