La Grande Sfida Al Cioccolato: Wonka vs Wonka

DI ALBERTO GROMETTO

Quanti tra voi non amano il cioccolato? Beh sì, ci saranno sicuramente persone a questo mondo che non mangiano cioccolato, a cui il cioccolato fa venire mal di stomaco, che stanno molto attente alla linea e quindi lo evitano come la peste. Ma persone a cui proprio non piace? Persone che se lo mettono tra i denti, mandano giù e poi dicono: Mh, basta, mi fa schifo! Ce ne saranno? È possibile, ma io non ne ho mai conosciute.

Il cioccolato è una di quelle cose che ci fa capire che siamo Umani, che ci accomuna tutti in un unico grande gruppo, che può rendere se non uguali quantomeno simili e vicini un eschimese e un abitante delle Galapagos, che sono quanto di più diverso e distante mi venga ora in mente. Entrambi conducono due esistenze molto diverse, in luoghi molto diversi, facendo cose diverse: ma entrambi, novanta su cento diciamo, si sentono meglio, più felici, dopo un po’ di cioccolata. 

Si può dare un spiegazione scientifica alla cosa, del tipo che il cervello libera serotonina e dopamina nel momento in cui mangiamo del cioccolato, mentre gli ormoni del piacere, alias “endorfine”, se ne vanno in visibilio e l’euforia è assicurata! Ma non è di Scienza ciò di cui voglio parlarvi, quella la lasciamo alla nostra specialissima rubrica dedicata.

Il fatto essenziale è che il cioccolato è Felicità. Più ne mangi, e più sei felice. E tutti, a questo mondo, tutti quanti vogliono la loro parte di cioccolata. Ne sono talmente ghiotti che in realtà vogliono più della loro parte. Anche se questo significa fregare il cioccolato agli altri. Diffidate da chi dice: A me il cioccolato non piace. Lo dicono perché evidentemente non possono essere felici, e sono obbligati a scendere a patti con la cosa. Ma essere felici piace a tutti, così come mangiare cioccolato. E tutti vogliono esserlo, a qualsiasi costo. Ma, alla fine, non sono poi tante le persone che meritano davvero la loro tavoletta di Felicità.

È di questo tipo di cioccolata che ci parla nel suo «LA FABBRICA DI CIOCCOLATO» (1964) il grande romanziere ROALD DAHL, autore di alcuni dei più grandi e importanti libri per ragazzi della Storia della Letteratura. 

(Lo scrittore Roald Dahl)

La vicenda che racconta, celeberrima, è quella del bizzarro e stravagante cioccolataio-cioccolatiere WILLY WONKA, allegro ometto un po’ pazzo, entusiasta ed entusiasmante, figura iconica col suo cappello a cilindro e bastone, capace di imprimersi indelebilmente nell’immaginario collettivo storico-globale. 

La sua è la fabbrica numero uno nel campo della cioccolata, non c’è nessuno che non la conosca, eppure in realtà sono molto poche le cose che si conoscono sulla sua attività. Nessuno sa chi ci lavora, come fa il signor Wonka a mandare avanti tutto da solo (ma sarà da solo?) un’impresa che ha un mercato mondiale così esteso, quali siano i suoi segreti. 

Poi, un giorno, la grande notizia epocale e sconvolgente di fronte alla quale il mondo intero si ferma: il caro Willy annuncia che in cinque tavolette sono stati messi altrettanti biglietti d’oro e chi li troverà avrà il diritto di visitare la fabbrica in un tour condotto da Wonka stesso in persona!

Peccato che le sorprese che si schiuderanno dinanzi ai cinque fortunati saranno molto diverse da quelle immaginate. Ma poi, questi cinque, saranno davvero fortunati? Ma soprattutto sono meritevoli di questa fortuna?  

La storia, sostanzialmente, è questa. E ha assunto un fascino talmente grande che ne sono stati realizzati ben due adattamenti cinematografici nel corso degli anni

Da una parte, quando Dahl ancora era in vita, abbiamo: «WILLY WONKA E LA FABBRICA DI CIOCCOLATO», classe 1971, diretto da MEL STUART.

Dall’altra parte, realizzato tre decadi più tardi, nell’anno 2005, uscito fuori dalla geniale follia visionaria del Sommo Maestro TIM BURTON, abbiamo: «LA FABBRICA DI CIOCCOLATO».

La trama è la stessa, i personaggi pure, i fatti raccontati anche. 

Ma sono in definitiva due prodotti molto diversi, guidati da motivazioni  completamente diverse, con intenti totalmente diversi. 

Per quanto il protagonista sarebbe in teoria il giovane ragazzino CHARLIE BUCKET, quello che dei cinque bambini è il solo che meriterebbe davvero la sua Felicità proprio per non averla mai pretesa o chiesta, è innegabile come il cuore e centro nevralgico in entrambe le opere cinematografiche, oltre che nell’originale letteraria, sia proprio Wonka. Willy Wonka!

Ed è pertanto passando attraverso l’analisi delle profonde differenze che esistono tra i due cioccolatai cioccolatieri, quello del ’71 e quello del 2005, che potremo comprendere appieno in che modo i due film siano assolutamente diversi fra loro. 

Il primo Willy cinematografico è stato portato sul Grande Schermo da quel fantastico comico leggendario che fu e sempre sarà GENE WILDER

Il suo Wonka balletta spensierato, si muove costantemente, sorride allegro pure con gli occhi, parla veloce, è molto vivace ma al tempo stesso infila una serie di battute ironiche caustiche e pungenti. Fa quello che fa perché gli va di farlo, si diverte a farlo, il che non significa che le sue azioni siano totalmente immotivate. Vi è un disegno, un proposito, un progetto dietro: capire chi di quei ragazzi è davvero meritevole di essere lì. Ma nel mentre, tra una risata un po’ crudele e sadica alle spalle di poveri malcapitati e numerose citazioni totalmente immotivate di qualche grande opera letteraria, si diverte per il gusto di divertirsi e facendosi beffe della gente. Basti pensare che nel corso del film a chiunque gli faccia una domanda, lui trova un nuovo modo originale e spassoso di non rispondere. 

Soprattutto, ricordiamo la sua entrata in scena, tra le più memorabili della Storia della Settima Arte: si presenta alla folla, e a tutti noi spettatori… abbiamo tante aspettative siccome si è fatto un gran parlare di lui dal primo secondo del film senza averlo ancora potuto vedere… e lui arriva zoppicando e a sguardo basso… salvo poi fare una bella capriola! Sì, ci prende in giro da subito. 

Il Maestro Burton oltre trent’anni dopo non poteva evitare di affidare un personaggio storico così importante come quello di Wonka al suo attore feticcio e amato amico personale JOHNNY DEPP! Poche relazioni nella Storia del Cinema sono state così affiatate e durature come quella tra Tim e Johnny, la cui coppia artistica ci ha regalato pellicole di indubbia bellezza.

(Tim e Johnny)

Il loro Willy Wonka arriva ridacchiando ed entusiasta e prendendo tutti in giro, certo, ma si rivela in realtà un uomo che ha sofferto nella vita, squilibrato non solo per il piacere di esserlo ma perché si porta dietro un trauma che lo ha reso il cioccolatiere-cioccolataio che conosciamo tutti. Vi è un profondo perché dietro quello che è. A differenza del suo predecessore, il Wonka di Burton non è solamente un imperturbabile e allegro briccone che turba e sconvolge le esistenze degli altri protagonisti, ma un personaggio con un travaglio interiore che deve risolvere.

Ebbene, entrambe le pellicole assomigliano ai loro Willy Wonka.

La versione del ’71 si presenta come vivace e allegra, senza la grave pretesa di essere seria o tragica. Un divertissement nato per distrarti e divertirti. A dispetto di questo, infila però tutta una serie di situazioni e personaggi sfoggianti un’ironia molto tagliente. Meritano di essere citati alcuni piccoli characters che, pur occupando un tempo relativamente ridotto, rimangono impressi: l’uomo del telegiornale che ricorda a chi non ha trovato il biglietto d’oro che esistono cose più importanti nella vita anche se lui stesso non sa quali siano, l’insegnante di chimica che annuncia che il test del Venerdì vada spostato al Lunedì e la lezione del Lunedì vada trasferita al Venerdì per poi sottolineare come quel giorno sia Martedì e che dunque quell’annuncio non ha alcuna importanza, il tizio che ha inventato un computer intelligentissimo per capire dove si nascondano quei biglietti d’oro salvo poi dover tentare di corrompere il computer che non vuole imbrogliare. Sono tutte quelle piccole cose che, sommate insieme, fanno di un film un prodotto con una sua visione e una sua identità precise.

Il riadattamento targato 2005, dietro questa patina coloratissima e iper-dinamica con cui si mostra, rivela in realtà una natura ben più tragica e malinconica. Fa ridere certo, ma non solo questo. Tim sfrutta tutto il suo talento narrativo per riaggiornare ai giorni nostri una storia invecchiata, il che è una delle ragioni migliori per cui realizzare remake. Vengono aggiunti retroscena e spiegazioni, alla storia viene data una sua struttura narrativa più forte e complessa, dietro vi è un disegno mirato a rendere Wonka, ma anche gli altri personaggi, più veri e vividi. Esempio perfetto è pure quello di Nonno Joe, che se nella versione del ’71 era semplicemente un nonno interessato alla felicità di suo nipote, in questo caso diventa un uomo che ha dedicato la sua vita al cioccolato, che ha un passato nella cioccolateria e che condivide questa passione col suo Charlie. 

Chi vince dunque La Grande Sfida

Il mio animo di Narratore personalmente propende per la versione burtoniana, narrativamente più stratificata e strutturata. Per quanto raccomandi calorosamente la visione di entrambi i film, ambedue capaci attraverso il cioccolato di raccontarti cosa davvero significhi meritarsi la propria Felicità. 

Presto prestissimo si aggiungerà però un terzo film che racconterà di questa oramai leggendaria fabbrica di cioccolato. E non mi riferisco alla versione del 2017 targata «TOM & JERRY», la coppia gatto-topo più famosa al mondo.

Il 2023 è infatti l’anno della nuova pellicola, diretta da PAUL KING, sul cioccolataio-cioccolatiere più suonato che ci sia e su come sia diventato quel che è diventato: WONKA.

(Il nuovo film targato 2023 sul nostro amico Willy!!!)

Il personaggio del vecchio Willy, che io ebbi peraltro l’onore di interpretare a teatro quando frequentavo la quinta elementare, sarà affidato alle mani di Timothée Chalamet: staremo a vedere se egli sarà all’altezza dei Wonka che lo hanno preceduto. 

E cioè di Wilder, Depp e naturalmente del sottoscritto.

Noi già lo sappiamo dove andremo ad assistere alle vicende del pazzo cioccolataio-cioccolatiere in questo nuovo nuovissimo “Wonka”, e cioè comodamente seduti nel cinema più bello al mondo, il nostro cinema del cuore ❤️, IL REPOSI DI TORINO IN VIA XX SETTEMBRE 15: ANDATECI ANCHE VOI!!!

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Se ti incuriosisce leggere di remake, non potrai non voler leggere questo articolo!!!

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