DI ALICE POLIN
Dal 4 al 16 luglio del 2023 c’è stata la prima apparizione del famoso Il Fantasma dell’Opera in Italia.
Dove? Al teatro Rossetti di Trieste.
La prima produzione di Broadway Italia, che dopo il suo debutto a Trieste, sarà nei palcoscenici di Milano dall’11 al 22 ottobre e a Monte Carlo dal 16 al 31 dicembre.
Il musical prende forma dalla penna di Andrew Lloyd Webber, straordinario autore di musical per i quali merita il titolo di EGOT (acronimo con cui si indica i vincitori dei quattro premi principali statunitensi per l’intrattenimento: gli Emmy, i Grammy, gli Oscar e i Tony Award).

La storia del Fantasma ha origini ben più lontane: Gaston Leroux, nel 1910 creò il mistero che avvolge questa entità occulta. Da questo libro Webber prenderà spunto per il suo musical che andò in scena per la prima volta nel 1986 e da allora il sipario di questa storia non si è ancora chiuso e il suo viaggio continua.
Il musical è diviso in due atti: la storia inizia nella Parigi del 1905, durante un’asta di cimeli teatrali all’Opera. Vediamo un anziano signore, Raoul il visconte di Changy, che fa un’offerta generosa per impossessarsi di un vecchio carillon che rappresenta per lui un ricordo speciale.
Subito dopo ci vengono mostrati i resti di un vecchio lampadario e mentre ci viene raccontata la sua storia, veniamo catapultati attraverso la musica e i giochi di luce indietro nel tempo, quando il lampadario pendeva in tutto il suo splendore e illuminava l’ambiente dell’Opera.
Durante le prove dell’Hannibal, una nuova opera che dovrebbe fare il suo debutto tra qualche giorno, il direttore dell’Opera Lefèvre annuncia il suo ritiro e presenta i nuovi direttori André e Firmin.
André chiede a Carlotta, il primo soprano dell’Opera, di cantare ma un fondale cade e per poco non la colpisce. Tutti in scena iniziano a dire che è “opera del Fantasma”.
La nostra “Prima Donna” se ne va indignata.
Fa la sua apparizione Madame Giry che consegna ai due direttori una lettera del Fantasma con la quale chiede uno stipendio e un palco riservato solo per lui. I due si mostrano subito scettici nei confronti dell’esistenza di questa fantomatica creatura che da anni vive nel teatro e crea scompiglio.
Ma ora il problema non è il Fantasma ma chi sostituirà Carlotta alla prima dell’Hannibal.
Meg ballerina e figlia di Madame Giry, propone Christine Daaé sua amica e compagna di ballo, che ha preso lezioni di canto da un insegnante misterioso di cui lei stessa non conosce il nome.
L’audizione e la prima dell’Hannibal si fondono in una scena sola e qui ritroviamo il personaggio di Raoul, benefattore dell’opera, che rimane incantato dalla voce della ragazza che riconosce subito come la sua amica d’infanzia.
Nella scena successiva, Meg parla con Christine e le chiede del suo insegnante misterioso: la giovane rivela all’amica che il padre, prima di morire, le disse che un giorno le avrebbe inviato l’Angelo della Musica a insegnarle l’arte del canto e a proteggerla. Christine è convinta che sia stato proprio lo spirito del padre a mandarle il suo insegnante. Poco dopo farà la sua apparizione, da dietro uno specchio, il Fantasma, l’insegnante che non ha mai visto ma a cui deve molto.
Dopo averla attirata a sé, il Fantasma le spiega di essere un compositore e che lei è la sua musa ispiratrice.
A questo punto, tutti i personaggi del Musical sono stati introdotti. Lo scopo di quest’articolo non è quello di svelare i destini dei personaggi. Ma raccontare l’esperienza nel vedere una delle storie più amate nel panorama della letteratura e dello spettacolo, rappresentate su uno dei palchi più belli d’Italia.

Trovo che il lavoro che c’è dietro alla creazione de Il Fantasma dell’Opera da parte di Broadway Italia sia magistrale, dalla scelta del cast, dell’orchestra, dei costumi, alla scenografia… ogni singolo dettaglio è stato analizzato con cura regalando così al pubblico un’esperienza indimenticabile.
Le musiche, la storia d’amore e gli interpreti uniti alla bellezza del teatro ed al valore artistico garantito da Federico Bellone, renderanno imperdibile un musical che è eterno. Torneremo tutti a casa con le scintille negli occhi e un senso di vivere che non abbiamo mai provato.
Queste sono le parole di Luca Montebugnoli, amministratore delegato di Broadway Italia. Non posso che essere d’accordo con lui. Il teatro Rossetti di Trieste ha ospitato in quelle due settimane sia spettatori provenienti da ogni regione d’Italia sia spettatori provenienti da ben settanta Paesi del mondo. E ognuno di loro ha lasciato un pezzo di sé in quel teatro durante quei giorni.
Sicuramente il cast ha lasciato un’impronta indelebile: Ramin Karmiloo attore e cantante, una figura non ignota agli amanti dei musical, ritorna nei panni del Fantasma. Sarò di parte, Ramin Karmiloo è sempre stato uno dei miei “Fantasmi” preferiti; ho sempre trovato che la sua voce si adattasse perfettamente alla figura controversa del Fantasma. Riesce a calarsi completamente nel personaggio e a trasmetterci ogni singola sfaccettatura del suo animo, per molti versi oscuro si… ma con la presenza di Christine fuoriesce il suo bisogno di essere amato e apprezzato da qualcuno.
Amelia Milo, una giovane e talentuosa nel ruolo di Christine. Anche lei veste bene il ruolo affidatogli, riesce ad entrare in contatto con il suo personaggio. La sua interpretazione di Christine è toccante ed è piena di dolcezza e tenerezza ma anche di paura e confusione. Ogni lato dell’animo di Christine, l’amore per Raoul, ma anche i sentimenti profondi che prova per il Fantasma, sono ben rappresentati da Amelia.
Bradley Jaden, uno dei protagonisti del West End (come Ramin), interpreta Raoul, il giovane innamorato di Christine. Lo stesso discorso che ho fatto prima parlando di Ramin e Amelia, vale anche per Bradley e non solo. Ho apprezzato e amato la sua interpretazione di Raoul. Sono sicuramente scene difficili da interpretare, sia quelle in cui emergevano i sentimenti di Raoul sia per Christine, sia quella in cui traspare la rabbia e la paura che prova durante l’incontro con il Fantasma, ma Bradley Jaden si è dimostrato all’altezza del ruolo. Il suo timbro di voce è elegante e morbido e dolce e si contrappone molto bene alla voce di Ramin, molto più energica e graffiante (con qualche punta di dolcezza in alcuni momenti).
Abbiamo poi Earl Carpenter e Ian Mowat che ci regalano una splendida e solare interpretazione di Monsieur André e Monsieur Firmin.
Anna Corvino nel ruolo di Carlotta Giudicelli ci ha fatto ridere e amare la “Prima Donna” dell’Opera. Anna Corvino è un soprano molto dotato e credo che la sua voce e la sua preparazione si adattino in maniera impeccabile a Carlotta.
Alice Mistroni e Zoe Nochi nei ruoli di Madame Giry e Meg, madre e figlia che hanno accolto la piccola Christine dopo la morte del padre e se ne sono prese cura.
Ci sono molti altri da citare come Gian Luca Pasolini (nel musical Ubaldo Piangi) Matt Bond, Jeremy Rose, Mark Blocca, Nicola Ciulla, Luca Gaudiano, Antonio Orler, Chiara Vergassola, Marianna Bonansone, Martina Cenere, Robert Ediogu, Stefania Fratepietro, Jessica Lorusso, Marta Melchiorre, Margherita Toso, molti sono personaggi secondari e/o fanno parte dell’Ensemble ma è anche grazie alla loro presenza che il musical è stato un successo.
Tutti loro servivano, nessun personaggio è stato oscurato da altri, anzi ogni membro del cast ha dato un valore aggiunto. Inoltre penso che l’affinità tra i vari membri abbia permesso di rendere il tutto più umano, abbattendo la quarta parete e facendoci entrare nella Parigi del 1880.
Una menzione speciale ovviamente va a tutta l’orchestra (diretta da Julio Awad), spesso la si dimentica ma è parte integrante dello spettacolo. I musicisti e gli strumenti non si vedono ma grazie a loro il sogno si può compiere in tutta la sua bellezza.
Avviandomi verso la conclusione dell’articolo, ci tenevo a condividere un aspetto molto personale: chi mi conosce, sa la mia passione per l’arte in ogni sua singola sfaccettatura e sa anche che spesso per me fruire al 100% di ogni singolo spettacolo che sia in teatro o al cinema o in un museo è particolarmente difficile. Questo a causa della mia disabilità visiva. Bene, io ho avuto la fortuna di avere un posto in teatro che mi ha permesso, per quel che si può, di cogliere le sagome, i colori e i giochi di luce, e grazie anche alla bravura del cast (ogni attore aveva la sua presenza scenica, perfettamente distinguibile dalle altre) e dell’orchestra, posso affermare per la prima volta in vita mia di essermi goduta uno spettacolo in tutti i suoi aspetti da quelli più tecnici a quelli che riguardano la sfera emotiva. Un concentrato di bellezza ed emozioni, un sogno o un incubo, un viaggio all’interno dei sentimenti e dell’animo umano, uno spettacolo di due ore e mezza che però rimarrà per sempre nei nostri cuori e nelle nostre anime. Un sipario che si è appena alzato. Sì, questo è Il Fantasma dell’Opera.


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