DI GIOSUE’ TEDESCHI
Le cose più preziose nella vita, di solito, sono le più indifese.
Nella terza stagione di You viene presa una svolta interessante trattando i temi della riabilitazione, delle droghe, e facendo tutto un discorso sulla famiglia, sui padri adottivi segreti eccetera. Non che non fosse già presente nella prima stagione ma qui viene approfondito e allargato. Noto come il sesso sia usato in questa serie più come espediente per creare problemi che non altro. Immagino abbia senso perché è comunque una parte importante dell’amore, e qui di amore ce n’è così tanto che si confonde con l’ossessione. O forse è il contrario?

In ogni caso è bello vedere come siano un’ottima squadra Joe e Love, per quanto si trattino male. Da un certo punto di vista sarebbe bello se la serie finisse qui e ci lasciassero pensare che continuano a fare la loro vita insieme. “Our love language is violence” – il nostro amore si esprime con la violenza – uno strano modo di comunicare, ma finché c’è comunicazione va bene no?
Nella loro bella villetta a schiera in un tranquillo e anonimo paesino. Certo ogni tanto uccidono qualcuno, ma lo fanno di comune accordo. Poi si aiutano a liberarsi del cadavere, e tornano alla loro vita normale per un altro po’ di tempo. Sto perdendo la mia sanità mentale se riesco a trovare romantica una coppia di assassini psicopatici? Forse, ma è l’effetto di questa serie. Passerà due settimane dopo averla finita.
In ogni caso in questa stagione – capita – totalmente per caso e non se lo aspettava nessuno, che in Gabbia ci finiscano l’antitesi di lui e l’antitesi di lei, che per puro caso sono anche sposati.
Ed è sorprendente che né Joe né Love prendano mai in considerazione l’idea che questi due possano fare qualcosa di loro iniziativa. Infatti si pongono il problema “Come facciamo a farli uscire vivi ’sti due?“. Dando per scontato che anche questa situazione sia completamente nelle loro mani. Almeno hanno risparmiato un pensiero per provare a farli uscire vivi, meglio di niente.
Se c’è una cosa in cui Love supera Joe è la sua comprensione delle relazioni umane. Ha capito di avere in Gabbia una coppia sposata e ha trovato il modo migliore di sfruttare la situazione. Bellissimo vedere come Love sia davvero un genio del male. Così malvagia che persino Joe ne è rimasto sorpreso. E meno male che anche lui è una persona sveglia e non si lascia sorprendere due volte. Perché quando tua moglie è un’assassina non puoi lasciare che sia più brava di te, e di sicuro non puoi lasciarti sorprendere due volte.

Per fortuna della coppia in Gabbia c’è anche un ragazzetto che li trova. Per loro sfortuna non riesce a farli uscire prima di essere accoppato nel modo più stupido della storia. La gente è molto lenta a far uscire le persone dalle gabbie. Anche Beck era stata trovata nella Gabbia e non era stata fatta uscire. Chissà perché.
“A —” vengono intitolate queste poesie, e forse quel vuoto è destinato a rimanere così perché ormai tutti gli amori sono confusi, tutte le donne si confondono davanti al suo sguardo animato da lucida follia: ogni amore viene cristallizzato in una dedica poetica e il destinatario diviene l’amore stesso.
Bello come alla fine dicano di credere nel matrimonio. Loro dicono che se c’è comunicazione si può fare tutto. Io penso di essere d’accordo su questo. Perché se è vero che la fiducia è il più grande problema dell’uomo allora l’unica soluzione accettabile è quella della comunicazione.
È strano parlare di sviluppo del personaggio pensando a Joe, però è così. Anche se è uno psicopatico prova a essere migliore, riconosce i suoi limiti e i suoi errori e in qualche modo prova a correggersi. Riconosce che si sta comportando come sua madre, riconosce che deve fare meglio di così. Forse che alla fine fine fine se è l’amore a guidarci allora faremo comunque del bene? Durante un finale di stagione emotivo arrivi a pensare qualunque cosa.
Peccato che Love sia morta. Erano davvero una bella squadra, anche se avevano motivazioni diverse. Mi dispiace che ora Joe sia di nuovo solo nel mondo. È vero che è difficile immaginare qualcuno che possa intenderlo come o meglio di Love. Non è prezioso essere capiti? Mi dispiace che Joe abbia dovuto rinunciarci. Anche se è colpa sua – sarebbe bastato non andare a ossessionarsi con Marianne (che gestiva la libreria dove lavorava Joe).
È incredibile la sua abilità di creare storie e manipolare il mondo con quelle. Manipolare migliaia di persone a credere nella sua storia. La precisione e l’attenzione con cui crea la scena del crimine. La cura che mette in ogni dettaglio. È semplicemente incredibile.
Però sembra proprio che non riesca a sanare quel suo tratto tossico di ossessionarsi con le persone. Non riesce proprio a vivere senza una persona di cui ossessionarsi. Sfortunatamente tutte le persone di cui si ossessiona muoiono a un certo punto. Senza un’ossessione non è sé stesso. Gran finale di stagione.
Ritorna anche qui quell’idea per cui tu conosci una persona e non la conosci mai davvero. Banalmente guarda la gente che passa per strada, che ne sai se uno è un assassino o no? Magari non ha un’identità, magari ha appena ucciso la moglie. Magari non ha documenti o magari possiede un’iguana. Che ne sai?


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