La Malnata (Beatrice Salvioni)

DI GIOSUE’ TEDESCHI

Questo libro è veramente ben scritto. C’è poco da fare, è scritto veramente veramente bene. Una scrittura pulita, semplice, limpida, e soprattutto, la cosa più importante secondo me, è scorrevole. 

Me l’aveva consigliato un’amica al Salone del Libro 2023; fortunatamente l’ho ascoltata.

È vero che l’ho letto su un Flixbus durante un viaggio di quattro ore, quindi ho avuto molto tempo per leggerlo senza mai staccarmi. Però un libro scritto male se lo leggi per quattro ore ti tedia, dà fastidio, vuoi allontanartene a un certo punto. Invece questo libro no, per quattro ore mi ha tenuto totalmente incollato alle pagine. Scivolavano via come le gocce di pioggia sui vetri del bus

Sfortunatamente per me che adoro il lieto fine, questo libro mi ha accompagnato tenendomi per mano verso una cruda conclusione. Possiamo anche dire, senza esagerare, che è stato un pugno nello stomaco. 

Questa è la storia di Francesca, una ragazza di buona famiglia nell’Italia del fascismo, che nell’anno 1935 conosce Maddalena. Cosa avrà mai di particolare questa Maddalena? È presto detto: Maddalena è una malnata. Essenzialmente tutti sono convinti che lei porti sfortuna, una iettatrice. Dove passa lei succedono brutte cose, la gente si fa male, muore. Tuttavia Francesca non è spaventata dalle voci che corrono su di lei. Non perché creda che siano soltanto voci, non da subito almeno. Ma perché il vero potere di Maddalena, e cioè il suo carisma, la sua grinta, il suo carattere, la sua voglia di lottare contro le ingiustizie, di farsi valere quando serve, di non tenere la bocca chiusa, anche quando a parlare si rischia la vita, l’attirano. L’ammaliano, in un certo senso la fanno addirittura innamorare

Maddalena fa questo effetto a tutti quelli che incontra. A differenza di tutti gli altri però Francesca lo accetta. Non fa finta che non ci sia, non fa finta di non essere ammirata da lei, di non voler essere come lei. Accetta anzi con entusiasmo l’influenza che la malnata ha su di lei, e la segue fiduciosamente ovunque lei la voglia condurre. 

La vita non è facile per nessuno, specialmente in un periodo come quello. Frequentare Maddalena è un rischio per Francesca, infatti è naturale che i genitori non approvino la loro amicizia. Maddalena a sua volta dovrà imparare a fidarsi di Francesca, dopo una vita in cui incontra soltanto persone che la guardano con diffidenza. 

Insieme affronteranno sul finale, ma non è uno spoiler, un processo per omicidio; se processo può chiamarsi quella che di fatto è una gogna pubblica e nulla di più. Un finale kafkiano ricco di ribaltamenti e, con mia grandissima gioia, imprevedibile. 

Di questo libro devo però dire che non mi sono rimaste molte immagini. Questo perché i punti di svolta della storia in realtà sono pochi. La maggior parte del libro è utilizzata per raccontare episodi di vita quotidiana; per farti sentire, sperimentare, ed entrare con i piedi, con le ginocchia, e con il cuore, dentro l’amicizia che si crea tra Francesca e Maddalena. Quasi come se fossi il terzo incomodo nel rapporto tra loro due. Così che tu possa capire veramente, dall’interno, cos’è che le spinge a stare insieme. A sopportarsi e supportarsi attraverso tutto quello che succede.

Beatrice Salvioni ci porta, attraverso tutta una serie di episodi di vita quotidiana, a conoscere queste due amiche come se fossero amiche nostre. Da questi, per un motivo o per un altro, non riesci a staccarti. 

Chiaramente sono solo delle ragazze, non hanno accesso a chissà quale potere decisionale. Non possono cambiare città, non possono comprare una macchina, non possono ribaltare lo stato delle cose. Però ci si possono opporre; e quello lo fanno con tutte le loro forze. È una strenua battaglia tra ciò che è giusto e ciò che si vuole far passare per tale. 

Sull’autrice

Come recita la terza di copertina: Beatrice Salvioni ha praticato scherma medievale e ha scalato il Monte Rosa. Nel 2021 si è diplomata alla Scuola Holden e ha vinto il Premio Calvino racconti. Questo è il suo primo romanzo, in corso di traduzione in tutto il mondo e in procinto di diventare una serie tv

(Beatrice Salvioni)

Semplicemente un’ispirazione.

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