La Classica Classifica: Love In Shakespeare!!!

DI ALBERTO GROMETTO

Tranquilli, non è di quella mezza ciofeca di pellicola intitolata «Shakespeare In Love» (1998), il più insulso e vergognoso dei Premi Oscar al Miglior Film di tutta la Storia del Cinema, che vogliamo parlare quest’oggi.

Ma del LOVE che vive ed esiste e incanta nelle opere di quel grand’uomo, colossale artista e mio idolo personale che m’ha cambiato la vita e che risponde al nome di WILLIAM SHAKESPEARE!!! 

Lo Zio Billy ci ha raccontato attraverso le sue opere cosa siano il Potere, la Follia e la Magia. E ovviamente ci ha narrato l’Amore in tutte le sue pazze, terribili, orribili e meravigliose sfaccettature e sfumature. Lo ha fatto attraverso Storie, che sono e rimangono il miglior modo a nostra disposizione per spiegare e mostrare qualsiasi cosa faccia profondamente parte della Vita e dell’Umano. 

Illustrazione di Sara Noemi Scatola


Procediamo dunque senza indugio alcuno con la rassegna della TOP FIVE di quelle che a mio personale avviso, fervido e fervente shakesperiano convinto, sono le più grandi coppie e storie d’amore da lui narrateci! 

Buona Classifica!!!


5. LADY MACBETH & MACBETH DA «MACBETH»

Non c’è esattamente tanto Amore qui, lo sappiamo. Ma forse, più che Amore, è il romanticismo struggente quello che manca a questa coppia. Nella loro storia v’è l’ambizione, il desiderio di regnare e l’influenza nefasta che coloro che amiamo possono avere su di noi. Non sono precisamente sicuro lei ami lui. Lei ama il Potere sopra qualsiasi altra cosa. E sa di volerlo. E sa che per averlo, ha bisogno di mettere lui sul trono di Scozia. A lui il potere non dispiace certo, ma alla fine, se ci fate caso, tutto il sangue che verserà, tutti i crimini di cui si macchierà, tutto il male che farà… tutto quanto, insomma… sarà fatto solo perché Lei gli ha parlato. E gli ha detto: Tu devi essere il Re, è quello che io voglio per Noi. È quel “Per Noi” che ha portato Macbeth ad uccidere e ammazzare. Non è stato il Potere, o la voglia di mettersi la corona. È forse allora un Amore malato, il loro? Beh, non sono la persona giusta a cui chiederlo: io ho sempre amato l’Amore, ma non ci ho mai capito un tubo a riguardo! 

4. OFELIA & AMLETO DA «AMLETO»

Chiedo scusa, non lo faccio apposta, ma ci troviamo di nuovo in presenza di una vicenda in cui l’Amore sembra esserci poco. O se c’è, sembrerebbe comunque essere mono-direzionale, proveniente da una sola delle due parti in causa. Se ci capissi qualcosa d’Amore, direi una frase del tipo: l’Amore Vero è spesso nascosto e celato anche là dove sembra non esistere. Ma io sono sempre lo stesso tizio che non ci capisce un tubo, e quindi non dirò nulla. Vi parlerò invece di Ofelia, e del terribile amore che nutre verso il tormentato Principe di Danimarca Amleto, e di come non essere corrisposti sia orribile, e di quanto le sofferenze in cui si ritrova invischiato siano per lui più importanti di quello che effettivamente sente per lei, e di come lei provi un sentimento che la fa stare malissimo, e di come lei non vorrebbe altro che stare insieme a lui, di come sia la cosa che desidera di più e che tanto non avrà, perché questa è la Vita e cioè una merda. Non vedevo l’ora di scrivere “Merda” in un articolo su William Shakespeare. Tutti sono convinti che Cultura, Arte e Bellezza abbiano a che fare con la mera eleganza e ricercata raffinatezza fini a sé stesse. Ma così non è. Hanno a che fare con quello che è il sentire vero, hanno a che fare con ciò che è l’Umano, e dunque hanno a che fare anche con tutta la merda che ci becchiamo in questa vita. Se quella povera disgraziata di Ofelia, divenuta simbolo di follia e pazzia per il suo Amore, potesse leggere la sua stessa vicenda, io ne sono sicuro, sono pronto a scommetterci, ma direbbe proprio: Che merda!

3. DESDEMONA & OTELLO DA «OTELLO»

Abbiamo finora affrontato coppie di personaggi molto freddi, gelidi quasi. Qui invece abbiamo a che fare con calore umano nella sua accezione più alta, incandescente, meravigliosa ma anche orrida, orribile e terribile. Desdemona è fuoco, sentimento, passione. Lei è l’Amore che lotta e se ne frega di quello che dicono gli altri, di ciò che i machi della Venezia di quel tempo tentano inutilmente di ordinarle, di ciò che sarebbe giusto fare. Desdemona non fa ciò che SAREBBE giusto fare, ma fa ciò che È giusto fare. E cioè seguire il suo cuore e sposarsi con l’uomo che suo padre, il senatore Brabanzio, mai avrebbe scelto per lei perché moro: il condottiero Otello. Lui è Forza, è tutto sentimenti focosi, pure lui è passionale passione. È Forza, ma non è forte. Non come lei. Desdemona è forte nelle sue azioni, nel suo voler stare con Otello che mette sopra tutto, nel suo scegliere di essergli fedele in eterno e amarlo, amarlo per sempre, anche nel momento in cui lui deciderà di ammazzarla soffocandola. Lui la ammazza soffocandola perché la ama… perché? Si può ammazzare chi si ama? Anche in questo caso, credo, non sono la persona giusta a cui poter chiedere. Fatto è che Otello la ama, soffre un dolore indicibile e violento per lei, e la uccide. E lei si fa uccidere, perché lo ama. Ci si bacia perché si ama, ma a quanto pare si può anche ammazzare per la stessa ragione. È l’Essere Umano, che volete farci? 

2. GIULIETTA E ROMEO DA «ROMEO E GIULIETTA»

Sì, beh, lo sapevamo tutti che loro due non potevano mancare! Anche chi non ama il Teatro (cosa impossibile non amare il Teatro!), anche chi non ha mai visto «Romeo e Giulietta» (e in questo caso pentitevi e rimediate subito!), anche chi non sa nulla della vicenda, non può non conoscere la battuta «O Romeo, Romeo!» o non sapere cosa sia la celeberrima scena del balcone o ancora non essere a conoscenza del fatto che entrambi muoiono per Amore. O meglio: è l’Odio degli altri a uccidere loro due, che semplicemente si amavano. C’è anche qualche rude cinico che potrebbe dire: il mare è pieno di pesci, tra tutte/tutti proprio lei/lui ti dovevi andare a beccare??? È stato l’Amore oppure l’Odio a ucciderli? Forse tutti e due. Credo siano sempre tutti e due. Ma allora, se tanto si è destinati a morire e soffrire, tanto vale avere amato almeno un po’, no? Cosa ti perdi, del resto? Romeo e Giulietta in fondo non sono mica morti, sapete? Continuano a morire da quasi mezzo millennio, oramai. Sono praticamente cinquecento anni che loro due continuano ad incontrarsi, innamorarsi e amarsi. Sui palcoscenici dei teatri di tutto il mondo. E quei teatri sono gremiti da folle che sanno benissimo tutto, che sanno già che alla fine muoiono ma che prima di morire si amano. Eppure continuano ad andarli a vedere. E continuiamo a parlarne. Perché? Rispondete a questa domanda, e avrete capito qualcosa di così importante e prezioso da non poter essere descritto in nessun articolo, nemmeno in uno targato «MERCUZIO AND FRIENDS». E sì, chi sa chi è Mercuzio e cosa ha fatto proprio nella vicenda narrata in «Romeo e Giulietta», avrà anche capito che pure noi amiamo. Amiamo quest’opera. E amiamo il Teatro. E amiamo Shakespeare. E amiamo il fatto che amiamo.

1. LA REGINA DELLE FATE TITANIA & QUEL SOMARO DI NICK CHIAPPA DA «SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE» 

So cosa starete pensando: Buffoni, tornatevene a casa! Come è possibile che «Romeo e Giulietta», i due amanti per eccellenza e antonomasia, siano “SOLO” al secondo posto, mentre il trofeo dei primi in classifica se lo becchino… aspettate un secondo, che ancora non ci credo nemmeno io che questa classifica l’ho stilata… la Regina delle Fate Titania e quel somaro di un asino di Nick Chiappa

Ebbene sì, signore e signori. La storia è quella di «Sogno Di Una Notte Di Mezza Estate». Tante coppie, tante avventure, tante vicissitudini e intrecci e casini! Merito (o colpa?) di quel pasticcione briccone combina-guai d’un folletto fatato che è Puck. Tra tutti gli amori raccontati in questa vicenda, quello che però ai miei occhi incarna e riassume non solo l’essenza stessa di un’opera teatrale o di tutto il lavoro del vecchio Zio Billy Shakespeare ma addirittura, mi verrebbe da dire, la natura e il significato dell’Amore è la pazza pazza pazza storia romantica nata tra Colei che di tutte è la più Splendida ed Eterea e colui che è il più cretino dei cretini. Da una parte abbiamo la Regina, meravigliosa, onnipotente, bellissima al punto da sembrare una Dea, e quasi lo è. Dall’altro lato il più stolto tra i mortali, un idiota che più idiota non si può. Lei è il personaggio più potente di tutta l’opera, ai miei occhi anche più del marito Oberon, al punto che l’unico modo con cui lui può attaccarla è tramite l’inganno, la magia e un infantile trucchetto… perché sa che se la affrontasse direttamente, non ce la farebbe mai. Lui invece è un egocentrico attorucolo da strapazzo, facente parte di una scadente compagnia teatrale dilettante molto scarsa, convinto di essere un divo quando invece è un cane che vorrebbe recitare in tutti i ruoli dello spettacolo che stanno mettendo in scena, «Piramo e Tisbe», persino quello dell’innamorata e dell’innamorato in contemporanea. Probabilmente il tizio che “conta meno” di tutti. Che splendida creatura, Titania! Che buffonesco pagliaccio, Nick Chiappa! I soli nomi sono parlanti, in tal senso. E se tutto questo non bastasse, si può aggiungere che il grande Chiappa si sia ritrovato dotato di una testa d’asino, in luogo della sua. È stato Puck a fargli questo scherzetto. Come ha fatto Titania ad innamorarsi di uno così? Semplice, diranno quelli che conoscono quest’opera: è stato Puck a farlo, lui l’ha fatta innamorare del Chiappa somaro, per mezzo della magia. Ma le cose non stanno così, secondo me. O meglio… sì, ma Shakespeare voleva dirci qualcosa compiendo questa scelta. Voleva raccontarci cosa è l’Amore. E cioè: senza senso. Illogico. Incomprensibile. Certe cose, specie quando si parla di Amore, semplicemente succedono. Non si sa come o perché, ma capitano. Spesso ci si ritrova a vedere qualcosa in qualcuno che nessun altro vede e che, FORSE, manco c’è. Ma il punto è che c’è per quella persona che in quel qualcuno vede quel qualcosa… e quel qualcosa, a dispetto di tutto, quella persona continua a vederlo. E ti ritrovi come in un sogno, un sogno che non avevi mai sognato. Che non pensavi di poter sognare. Ma davvero quell’Angelo di Fata, quella Dea Suprema, la Regina, può provare qualcosa per quell’asino? Che cosa ci vede? Sarà strano, non si capirà, ma è stupendo davvero sapere che una cosa del genere è possibile. Però ci si sveglia da quel sogno, ad un certo punto. E così Puck scioglie l’incantesimo e risveglia Titania. E lei, risvegliatasi da un sogno che le sembra impossibile, torna da suo marito Oberon, che ben si guarda dal dire cosa ha combinato. E anche Nick Chiappa si risveglia da un sogno che gli sembra impossibile e torna dalla sua sgangherata banda a fare il deficiente buffone che tanto ci fa ridere di gusto fino alle lacrime. Ma quel sogno, il caro Chiappa, se lo ricorderà per sempre. E così il più pagliaccio di tutti, alla fine, si ritrova protagonista di un momento minuscolo ma che è il più triste e struggente di tutta la Storia del Teatro, a mio avviso. Appena sveglio, prima di andare dai suoi allegri compagni teatrali, egli si chiede che diavolo di visione abbia avuto. Una visione di rara bellezza. Sarebbe un somaro, afferma, se tentasse di spiegarlo, quel sogno. E infatti a parole non riesce a spiegarlo nemmeno a sé stesso. Ma che bel sogno che era. Forse ci farà scrivere un’opera teatrale da Peter Cotogno, suo regista e capo della Compagnia. Come solo i veri narratori, quale era il nostro Billy Shakespeare, in effetti fanno: quando non sanno trovare le parole per spiegare e spiegarsi quanto di folle e meraviglioso gli è capitato, loro raccontano storie. Era bello quel sogno, ma è finito. Non c’è più. Ma non è possibile una cosa del genere, può avverarsi solo nel mondo dei sogni, cose di questo tipo non capitano. Le Dee non si innamorano degli asini. MAI E POI MAI. Vero? Dico bene? O forse… forse chissà.

Mercuzio and Friends è un collettivo indipendente con sede a Torino.

Un gruppo di studiosi e appassionati di cinema, teatro, discipline artistiche e letterarie, intenzionati a creare uno spazio libero e stimolante per tutti i curiosi.

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