DI GIOSUE’ TEDESCHI
Everything is coincidence, but even coincidence is part of fate’s design.
Per caso uno scienziato pazzo, Hooin Kyoma, scopre di poter mandare delle mail nel passato. Così ci prova e queste mail che manda nel passato lo cambiano, portandolo su una diversa linea temporale. Lui è l’unico che ricordi i cambiamenti e gli spostamenti da una linea all’altra.
Poi il SERN – organizzazione dittatoriale del futuro, nata grazie ai suoi primi esperimenti sui viaggi nel tempo – inizia a cercare di fermarlo in quanto unica minaccia al suo potere.
Allora lui disfa gli effetti delle d-mail (nome che dà alle mail che manda nel passato) uno a uno e torna alla linea temporale iniziale.
Però nella linea iniziale colei che diventerà la sua assistente, Cristina (anche chiamata Kurisu), viene uccisa da qualcuno – per questo motivo aveva iniziato ad esplorare altre linee temporali.
Torna alla linea principale e in quella il “soldato speciale” lo aiuta rivelando che lei viene dal futuro; così gli dà la possibilità di ingannare il sé stesso del passato per creare una linea temporale dove nessuno muoia.
Questa linea temporale utopica e sconosciuta viene da lui chiamata Steins;Gate. Perché suona figo.
In quanto esseri finiti non dovremmo avere tempo infinito.
Uno studioso di Steins;Gate
Dopo questa breve introduzione ci sono varie cose da considerare.
La prima metà di questo anime è tutta preparazione per quello che verrà dopo – scelta poco comune considerando il trend degli anime moderni di lanciare qualcosa che metta hype entro i primi 5 episodi, in modo da far vedere il tono dell’anime.

La parte comica, presente e molto corposa, ha anche lo scopo di farti conoscere i personaggi – la waifu (Feiris), la trap, la tsundere – che hanno tutti tridimensionalità. Inoltre ribalta il cliché del protagonista che sta con l’infantile amica d’infanzia che bisogna salvare.
Naturalmente il protagonista, lo scienziato pazzo Hooin Kyoma, è il più approfondito. Con lui passiamo la maggior parte del tempo – la storia ci viene raccontata tutta attraverso i suoi occhi – e abbiamo modo di conoscerlo da tutte le angolazioni. In quanto scienziato pazzo, ma insieme ad altri motivi, è coerentemente un narratore inaffidabile: ogni evento raccontatoci è filtrato dalla sua percezione distorta della realtà.
Vive in una fantasia che si è creato da solo e di cui è l’unico abitante e si sforza all’inverosimile per farla convivere con la realtà. Il racconto di questo suo dissociamento è una storia a sé.
È molto più ridicolo pensare all’uomo che supera la velocità della luce che non a un pesce che viva sulla spiaggia. Questo può anche essere chiamato: l’ultimo avvertimento di Dio a coloro che si ribellano.
Hooin Kyoma
Lo stile visivo super luminoso e desaturato è pertinente con la storia, così come lo sono le musiche, l’umorismo legato alla cultura informatica e otaku degli anni duemila, e ogni dettaglio della città.
L’elefante nella stanza – nonché la vera attrattiva di questo anime – sono però i viaggi nel tempo. Il sistema di viaggi nel tempo di Steins;Gate non è singolo ma bensì esplora vari modi di spostarsi all’interno di quest’infame quarta dimensione.
Alcuni dei sistemi trattati sono: reincarnazione dal futuro, macchina del tempo fisica, d-mail e trasferimento di coscienza. Come risultato di questa esplorazione riesce a includere sia loop temporali – viaggi nella stessa linea – che la creazione, o il venire ad esistere, di interi altri universi – viaggi tra linee.
Una cosa a cui fare attenzione e che faccio ancora molta fatica a immaginare è che il multiverso è basato sulle infinite possibilità, non sulle infinite esistenze. Infatti le infinite esistenze non includono ciò che non è possibile.
Poter scegliere conoscendo le conseguenze della scelta è la peggiore maledizione.
Einstein, probabilmente.


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