DI ALICE POLIN
QUESTO ARTICOLO PRESENTA SPOILERS!!!
-Dai mejo così, che t’eri messa ‘n’ testa? Ivano lo sapemo è un farabutto, ma penza ai figli, penza a Marcella.
-È proprio a lei che penzo. Vabbè… c’è ancora domani
C’è ancora domani, film diretto ed interpretato da Paola Cortellesi, il primo lavoro da regista dell’attrice.
Il film è stato presentato alla 18ª edizione della Festa del Cinema di Roma in concorso nella categoria Progressive Cinema – Visioni per il mondo di domani, ottenendo tre premi, tra cui il premio speciale della giuria e una menzione speciale come Miglior Opera Prima.

Ambientato nella Roma del 1946, la popolazione è distrutta dalla povertà causata dalla fine della seconda guerra mondiale e aleggia nell’aria la voglia di un cambiamento radicale.
La protagonista di questa storia è Delia (Paola Cortellesi), una “brava donna di casa, con il difetto di parlare troppo”, così viene descritta dal marito Ivano (Valerio Mastandrea) e dal suocero Sor Ottorino (Giorgio Colangeli). Delia ha anche 3 figli, Sergio, “Franchino” e la primogenita Marcella.
Già dai primi minuti notiamo come la figura femminile, in questo particolare periodo storico, è fortemente sminuita da un mondo maschilista, in cui la donna non deve far altro che portare i soldi a casa, preparare la cena al marito ed essere un oggetto di proprietà privata “del maschio che decide di sposarla”. Deve stare al proprio posto.
Delia, pur essendo una donna apparentemente forte e determinata, sa bene in che momento storico vive ed è terrorizzata dalle maniere violente del marito, che tende a giustificare con la frase “è nervoso, d’altronde ha fatto due guerre”. Una frase che induce nello spettatore una risata amara, consapevole di quanto questa ironia presente nell’intero film sia pericolosa.

Sì, la Cortellesi ha deciso di sfidare il cinema e il pubblico italiano, conscia di tutti i rischi che comporta trattare una storia di questo genere. E ha vinto.
È riuscita a riportare sul grande schermo la bellezza del cinema italiano, ottima la scelta del bianco e nero e i vari giochi di luce e ombre. Menzione d’onore alle varie musiche, parte integrante del film, aiutano lo spettatore a empatizzare con i protagonisti di questa storia.
Empatia, parola che mi sento di utilizzare per descrivere il film: 1h e 58 minuti in cui tu, spettatore, vivi le stesse emozioni che prova Delia. L’amarezza nell’essere sminuita dalla società in quanto donna, l’ansia al pensiero di essere picchiata dal marito a ogni minimo sbaglio e la paura di vedere sua figlia fare la stessa fine, quando nota che il fidanzato di lei inizia a trattarla come oggetto “di sua proprietà”.
A inizio articolo ho parlato di un “cambiamento”, quale? In una scena del film, Delia riceve una lettera, nessuno sa il contenuto se non lei. Per tutta la durata della storia siamo portati a credere che lei alla fine riesca a scappare da questa realtà con l’uomo di cui era innamorata da ragazza, per rifarsi una vita. E invece no, a dispetto di chi pensava al solito cliché dei due innamorati che fuggono per vivere felici e contenti, la lettera non era di un uomo bensì chiamava tutte le donne a votare.

Sulle note di “A bocca chiusa” di Daniele Silvestri, si conclude “C’è ancora domani” con la protagonista che prende coraggio e fa il passo più importante della sua vita. Finalmente si sente libera di poter esprimere sé stessa, un atto di autodeterminazione. Uscita dal seggio elettorale, Delia guarda la folla di donne che stanno accorrendo per fare lo stesso passo e in mezzo a loro vede Marcella, la sua amata figlia che le sorride.
“E le parole, sì lo so, so’ sempre quelle
Ma è uscito il sole e a me me sembrano più belle
Scuola e lavoro, che temi originali
Se non per quella vecchia idea
De esse tutti uguali
E senza scudi per proteggermi né armi per difendermi
Né caschi per nascondermi o santi a cui rivolgermi
Con solo questa lingua in bocca
E se mi tagli pure questa
Io non mi fermo, scusa
Canto pure a bocca chiusa
Guarda quanta gente c’è
Che sa rispondere dopo di me
A bocca chiusa”
Noi questo film lo siamo andati a vedere tre volte. Dove? Nello stesso posto di sempre. Il nostro cinema del cuore ❤️, il luogo più bello che esista al Mondo, IL REPOSI DI TORINO IN VIA XX SETTEMBRE 15: ANDATECI ANCHE VOI!!!


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