You – stagione 2

DI GIOSUE’ TEDESCHI

C’è altro su di te? Scopriamolo.

La seconda stagione inizia un po’ lentamente. Sembra un po’ un ripetersi della prima. Stesso lui, stessa ragazza innamorata, stessi pattern psicotici, stesso aiutante di colore sul posto di lavoro, stesso lavoro in libreria, stessa gabbia e stesso primo sequestrato per avvicinarsi alla ragazza. Stesso studio degli amici anche, e ovviamente stesso controllo maniacale dei social network.

Mentre Beck era un po’ timida questa ragazza è più onesta e diretta. Si chiama Love

L’unica differenza sembra essere che ora il fantasma di Beck lo perseguita, anche se è solo la sua immaginazione. Questo potrebbe essere quel qualcosa che gli permette di cambiare? Può cambiare questo personaggio? Può non essere uno psicopatico che uccide tutti per altre due stagioni? Credo di no. 

Tempo di qualche scena e stiamo già di nuovo osservando come ci siano molti modi per disfarsi di un corpo, alcuni facili e altri difficili. Per tutti serve una certa quantità di materiale non facile da reperire. A meno che tu non voglia buttare via il corpo intero da qualche parte dove pensi nessuno lo troverà mai. 

Guardando ancora come Joe si comporta con chi gli sta intorno mi viene da pensare che magari riesce a essere così buono con tutti perché fa cose così cattive. Una sorta di bilanciamento? Avere la prova di poter fare certe cose, di essere in grado di far succedere quello che vuole, magari gli dà la sicurezza necessaria per essere sinceramente d’aiuto per gli altri. Oppure è solo la sua mente disturbata che gli consente di tenere in conto i punti di vista di tutti e manipolare come viene percepito a tempo pieno.

Anche in questa serie vediamo come sia davvero utile avere una gabbia o uno scantinato dove nascondere qualcuno da tenere vivo per un po’ prima di ucciderlo crudelmente. Come immaginavamo infatti Joe non esce dai suoi vecchi pattern e anzi, avendo Love di fianco ci ricade più forte di prima. Love è infatti anche lei molto psicotica, sempre meno di Joe però. 

E servono sempre anche dei nascondigli in casa da qualche parte, facili da raggiungere ma che non si possano scoprire per caso. Perché se sei un pazzo ossessivo dovrai pur mettere le tue cose da qualche parte no?

Uno dei lati migliori della serie è che quando stiamo finalmente iniziando a giudicare Joe per chi è davvero, ne mettono in luce quel tratto di genitorialità che lo porta a prendersi cura del giovane umano di turno. Penso sia innato non poter giudicare male un adulto che si prende sinceramente cura di un bambino, e i registi lo sfruttano appieno per controllare la nostra opinione su Joe; come Joe controlla quella di tutti coloro che gli stanno intorno.

Uno dei ragazzi che sono passati dalla sua gabbia, un tipo particolarmente sveglio, gli ha fatto notare una cosa molto importante. Ha una grande autogiustificazione. Grandissima. Anche per questo, seguendo la storia dal suo punto di vista, viene difficile giudicarlo imparzialmente.

In questa seconda stagione ritorna anche la scrittura (Beck era infatti una scrittrice) oltre che i libri (Joe lavora in una libreria in entrambe le prime due stagioni). Il fratello di Love prova a scrivere per quanto non sia capace a farlo, e se c’è qualcuno che prova a raccontare qualcosa Joe gli sta col fiato sul collo. Sempre. Perché conosce il potere delle storie e conosce il potere della scrittura.

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