DI SARA MORENA
Il terzo titolo che affrontiamo con Inside è il Classico Disney Gli Aristogatti (in originale, The Aristocats). Questo capolavoro fu distribuito nel 1970, quando Walt Disney era già trapassato da 4 anni, nel 1966. Prima della sua dipartita, il progetto era già stato approvato da egli stesso. L’idea di partenza per questo lungometraggio doveva essere semplicemente una puntata di Walt Disney’s Wonderful World of Color, una serie a episodi, nei quali si alternavano live action e animazione, con contenuti informativi e drammatizzazioni di storie originali, della durata dai 156 ai 180 minuti.

Per l’ambientazione fu scelto il contesto parigino, molto noto per la cultura e l’arte, ma anche per la sua raffinatezza, il background più appropriato per presentare una storia che parlasse di gatti aristocratici. Le vicende raccontano di una famiglia di gatti, composta dalla mamma Duchessa, e i suoi micetti Bizet, Matisse e la piccola Minou, curati con tanto amore da un’anziana e ricca signora che, ormai avanti con l’età, decide di lasciare un testamento, i cui maggiori beneficiari saranno proprio i suoi gatti. Questo suscita il disappunto del maggiordomo Edgar, che decide di fare di tutto per sbarazzarsi dei mici, in modo da essere lui il diretto erede delle ricchezze della padrona. Da qui comincia una serie di avventure per Duchessa e i suoi gattini, fra le terre campestri, nelle quali incontra l’energico e vagabondo gatto selvatico Romeo (Thomas O’Malley in lingua originale), che purtuttavia dimostra dei modi gentili e prende subito in simpatia l’aristocratica gatta e i suoi cuccioli. Con l’aiuto del gentilgatto, la famiglia di aristogatti s’incammina per ritornare a casa dalla povera Madame, che dopo aver scoperto la scomparsa degli adorati gattini, è tremendamente in pensiero. E, naturalmente, questo viaggio non sarà privo di ostacoli, seppur anche di momenti belli e allegri, tra cui l’incontro con la banda di gatti randagi, amici di Romeo, che gli fanno passare una serata a suon di jazz e balli. E a proposito di allegria, non dimentichiamoci anche delle divertenti peripezie di Edgar con i cani Napoleone e La Fayette, che cercano di fargliela in tutti i modi.

Il film è accompagnato da note di musica jazz, un genere che negli anni di produzione andava molto di moda ed era considerato sinonimo di libertà. Su questo fronte, una colonna sonora jazz si rivelò più adatta per dare un tocco di allegria ai minuti del film, rendendo in particolare famosa la canzone Tutti quanti voglion fare il jazz (Everybody wants to be a cat), che risuona ancora oggi nelle orecchie di noi delle passate generazioni quando pensiamo al jazz. Malgrado i toni leggeri, Gli Aristogatti è anche un film pieno di intrighi e di suspence, aspetto che arricchisce la trama, insieme al carisma di cui sono dotati i personaggi. Grazie a tutto ciò, ancora oggi questo film è considerato un cult del mondo disneyano, e viene spesso riproposto sulle reti televisive per le occasioni speciali, come il periodo natalizio.
Nell’edizione italiana sono stati fatti molti adattamenti, che hanno particolarmente contribuito al successo nel nostro Paese, a partire dal nome e dalla nazionalità di Romeo, che nel doppiaggio italiano parla in dialetto romano, ma in realtà è irlandese; questo fatto col fine di rendere il personaggio più accessibile al nostro pubblico.
In conclusione Gli Aristogatti rimane tra i più indimenticabili Classici Disney, tra i più intriganti e al tempo stesso divertenti, facendoci vivere il brivido dell’avventura e al tempo stesso il piacere del divertimento.

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