All-Star Superman (2005): Dio vuole essere Uomo, ma l’Uomo Dio

DI PIETRO BERRUTO

All-Star Superman nasce da un’idea di Dan Di Dio: una serie limitata, prestigiosa, per proporre una versione definitiva del personaggio. Dodici immortali numeri con cui dimostrare nel modo più vasto e, al contempo, preciso possibile le qualità di Clark Kent/Kal-El/Superman. Grant Morrison coglie la palla al balzo e accetta la proposta di Di Dio, portando con sé il suo abituale collaboratore Frank Quitely.

Il progetto di Morrison e Quitely prende subito una forma specifica, radicata nello status quo, ma con l’obiettivo di modificarlo completamente: Superman sta per morire, dopo essere stato sovraccaricato di radiazioni solari per proteggere la Terra da parte di un attacco di Lex Luthor. Questa trama può funzionare solo in un universo alternativo (come infatti è il caso), ma c’è comunque un tentativo di ricostruire la continuità originale, citandone gli aspetti più memorabili. Rendendosi conto della sua malattia, il supereroe decide di risolvere quanti più problemi del mondo e allo stesso tempo porta a termine parecchi punti di trama aperti fino a quel momento: queste sono le dodici fatiche di Superman, secondo Grant Morrison.

  1. Superman salva il team della missione solare;
  2. Superman brevetta il Super-Elixir (che usa per riprodurre i suoi superpoteri per la fisiologia umana, regalo per il compleanno di Lois Lane);
  3. Superman risponde alla Domanda senza Risposta (affrontando l’Ultra-Sfinge, creatura mitologico-quantistica onnipotente);
  4. Superman incatena il Cronovoro (viaggiando nel tempo e riuscendo a dire addio a suo padre prima della sua morte);
  5. Superman salva la Terra dalla minaccia di Bizzarro;
  6. Superman ritorna dal Sottoverso (pianeta cubico di Bizzarro, cancerogeno per lo stesso Superman);
  7. Superman crea la Vita (una Terra-Q, senza Superman, per verificare che un regno senza superuomini possa esistere. Ironicamente, l’ideale di superuomo continua a persistere nella coscienza collettiva dei suoi abitanti, fino ad incarnarsi nelle matite di Jerry Siegel e Joe Shuster);
  8. Superman libera Kandor (città imbottigliata kryptoniana, problema che Superman non ha mai saputo risolvere) e cura il cancro;
  9. Superman sconfigge Solaris (antagonista creato da Morrison per la sua serie JLA);
  10. Superman conquista la morte (sopravvivendo per lo scontro finale);
  11. Superman costruisce un cuore artificiale per il Sole (per ovviare al danno fatto da Solaris e Luthor, che hanno inquinato il Sole per sconfiggere Superman);
  12. Superman lascia in eredità la formula per creare Superman 2.

Le fatiche sono, però, un pretesto narrativo per esplorare i personaggi: ogni numero è infatti dedicato anche ai comprimari di Superman e alle loro singolari bizzarrie, come l’estrema arguzia di Lois Lane (che però è anche sorprendentemente ingenua) e le avventure fantastiche di Jimmy Olsen (che già nella sua serie personale negli anni ’60 affrontava milioni di trasformazioni e veniva coinvolto in numerose vicende surreali). Anche molti antagonisti del mito di Superman hanno il loro piccolo momento di gloria, come Bizzarro, Parassita e Solaris; di quest’ultimo si parlerà dopo. 

Come si sarà intuito la storia principale è legata alla natura semidivina di Superman: ora, tecnicamente Kal-El non è un dio, ma nel suo contesto, in quanto persona umanoide le cui caratteristiche psicofisiche sono eccezionalmente soprannaturali, ci va molto vicino. Le stesse fatiche riprendono topos della letteratura mitologica e religiosa, in diversi punti: il viaggio nel Sottoverso è una catabasi (discesa nell’Oltretomba), il suo vincere la morte e andare a vivere nel Sole è un’apoteosi (ascesa al regno Celeste) e l’Ultra-Sfinge è letteralmente un personaggio del ciclo tebano. Perfino nel suo scontro con Solaris si può riconoscere un parallelismo con l’Esodo, dove gli uomini costruiscono un idolo (in questo caso un Sole artificiale) da sostituire al vero Dio (in questo caso Superman inteso come rappresentazione del Sole sulla Terra).

L’idea di Grant Morrison è di presentare Superman come una divinità solare, calorosa, presente e vitale, ma soprattutto buona: Superman non può essere tale se non ha desideri di altruismo nel cuore e la volontà di instillare la speranza nel cuore delle persone, altrimenti la sua natura si distorce e corrompe. Significativo che proprio in quegli anni, in cui appaiono figure che parodizzano questo archetipo, come Omniman di Invincible e Patriota di The Boys, alla DC Comics si decida invece di sottolineare proprio questo aspetto. Allo stesso tempo egli si presenta come un uomo impacciato, massiccio, ma non muscoloso, intelligente, ma non geniale, il timido Clark Kent, giornalista: però Clark è solo un pretesto per compiere altre azioni buone, questa volta attraverso la parola (in opposizione al suo lavoro di uomo d’azione in quanto supereroe), anche se ogni tanto trova momenti per essere eroico anche in questa forma, come nel numero #5. Il ruolo che il personaggio principale vuole interpretare nel resto della società è quello del salvatore, ma non con valore egoistico, ma con il semplice desiderio di aiutare e, spera, dare l’esempio. La verità è che lui ama l’umanità più di chiunque altro e su ciò si basa tutta la sua filosofia.

Anche Lex Luthor viene presentato nella sua forma più pura: uomo più intelligente del mondo, muscoloso, atletico, amante della musica, sempre desideroso di imparare e migliorarsi, potrebbe essere la rappresentazione del XXI secolo degli ideali dell’Umanesimo. Allo stesso tempo, lui spreca tutto il suo tempo e le sue risorse per contrastare Superman, che di conseguenza lo ferma ogni volta: un automatismo si forma quindi nella mente di Luthor: “Io sono il progresso e Superman continua a fermare i miei piani, quindi Superman è opposto al progresso”. Quella dell’inventore è pura e semplice invidia. Lo scambio che esemplifica questo punto è nel numero #12: 

AVREI POTUTO SALVARE IL MONDO SE NON FOSSE STATO PER TE!”.

L’avresti salvato tanti anni fa se ci avessi tenuto davvero, Luthor”.

Questo scambio sottolinea l’importanza dell’etica nel progresso, usando il confronto fra i due personaggi come metafora di uno scontro di due ideologie diverse: avendo i mezzi entrambi, solo uno, Superman, sceglie di essere altruista e salvare il mondo, concentrandosi su numerosi obiettivi insieme, mentre l’altro ha un solo scopo, uno dannoso e nato dal risentimento, e riesce a fallire pure in quello. Altro interessante oppositore di Luthor è lo scienziato Leo Quintum, una mescolanza di vari scienziati della Golden e Silver Age (T.O. Morrow, Ivo, Will Magnus, Mr. Terrific,…), estremamente sopra le righe, ma comunque con in testa la salvaguardia dell’umanità. È a lui che viene affidato il materiale genetico di Superman per generare il suo successore: Superman, quindi, vuole continuare il suo lavoro come protettore della Terra, divenendo il simbolo del futuro del pianeta da quel momento in poi.

All-Star Superman è una storia pensata per essere letta in qualsiasi momento del suo svolgimento, un miscuglio di mito e fantascienza, con il solo intento di dimostrare quanto amore ci sia dietro un personaggio. È quasi confortante il fatto che Morrison, autore che spesso genera più piani allegorici e metaforici, questa volta scelga di scrivere un’opera semplice da capire, ma non meno profonda. Il calore di Superman è il riflesso del fatto che i suoi poteri sono derivati dal Sole: i cuori si infiammano alla lettura di questi dodici numeri, anche se Morrison dirà che, in realtà, per riassumere il personaggio basta una pagina, la prima, che qui di seguito è allegata…

Questo articolo viene scritto e pubblicato in occasione dell’uscita in sala del nuovissimo film targato DC COMICS dedicato al celeberrimo supereroe scritto e diretto e co-prodotto dal geniale JAMES GUNN: già sapete dove Noi andremo a vederlo! È ovvio: ci recheremo nel nostro cinema del cuore ❤️, il nostro posto in cui stare, il solo loco dove mai potremmo andarlo a vedere, e cioè IL CINEMA REPOSI DI TORINO IN VIA XX SETTEMBRE 15… ANDATECI ANCHE VOI!!!

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