DI CECILIA ALFIER
Ciao Mercuzi, sono di nuovo sparita… scusate, mi hanno rapito gli alieni. Ma sono tornata, perché ho spiegato loro che le mie ferie erano esaurite.

Il Quarto Tipo
Anno: 2009
Regia: Olatunde Osunsanmi (Stati Uniti)
Sottogenere: americanata da vedere in compagnia, solo perché la saga di Men in Black la sapete a memoria (alla fine, dopo 98 minuti, vorrete il neuralizzatore, ve lo assicuro).
Una psicoterapeuta sostiene che il marito sia stato ucciso dagli alieni. Basterebbe questo a qualificare il film come cazzata, ma invece no, perché dovete soffrire e al contempo risparmiare i 2,99 euro del noleggio.
I pazienti che ha in cura soffrono di insonnia, ma anche di qualcos’altro se sono in cura da questa tizia. Secondo lei, dalle 3.55 alle 5 questi vengono, ovviamente, rapiti dagli alieni, quando invece è evidente che hanno messo la sveglia per guardare le repliche di Marzullo. Tuttavia, siccome la protagonista è Milla Come-cavolo-si-scrive-vich, ce lo accolliamo che sia pazza, come dice il maestro di vita Barney Stinson (How I Met Your Mother) illustrando la teoria della linea Hot-Crazy (andatevi a guardare la puntata, che non ho tempo di spiegarla, anzi andatevi a vedere tutta la serie e ci rivediamo tra nove anni e sappiate che il finale è stato scritto dagli alieni).
In sostanza, se Milla fosse stata più brutta, è chiaro che chiunque le avrebbe detto “Oh ciccia, non è che puoi dare agli alieni la colpa di tutto”. Sotto ipnosi, i pazienti ricordano di aver visto sul davanzale il mio amico Marco, detto il Gufo per le sue iniezioni di ottimismo quotidiano durante la pandemia. No, invece a quanto pare si tratta di un vero gufo-alieno che ordina loro di sterminare tutta la famiglia. I gufi sono saggi, vanno sempre ascoltati. A volte un po’ di insonnia ce l’ho anch’io: sono contenta di sapere che in realtà vengo rapita dagli alieni, magari cercano di riportarmi sul mio pianeta.

Per aggiungere drama, la figlioletta della Jovovich, dopo la morte del padre, non ci ha visto più, nel senso che è diventata cieca. Alla fine la piccola scompare, mentre la madre è al picco del suo essere fuori di testa. E indovinate di chi è la colpa?
Degli alieni! Interessante il tentativo di dipingere i personaggi che cercano di trovare una spiegazione razionale come degli idioti, in particolare il mio idolo, in quanto unico tizio sensato del gruppo: lo sceriffo, che vuole arrestare la nostra cara pazza Milla. FUN FACT: essendo tratto (alla lontana) da una storia vera, vi sono spezzoni di video veri. Ma la cosa divertente è che il vero sceriffo di questa cittadina dell’Alaska, dove è ambientato il tutto, si è rifiutato di comparire nel film, a dimostrazione che esso è una cazzata.
Ma ve lo immaginate essere sposati con la protagonista? “Amore, perché non hai buttato la spazzatura?”. “Gli alieni mi hanno detto di non farlo”.
“Amore, è la terza sera di fila che mangiamo spinaci…”.
“Stai zitto, che è il cibo preferito di E.T.”.
Mi sembra ovvio che prima delle nozze di carta ti viene voglia di essere fatto fuori dagli extraterrestri.
A proposito di chiedere aiuto a “loro”, invece di guardare questa cosa, guardate Elio, che non sarà il film Pixar del cuore, ma è molto heart-warming, un film “che ti abbraccia” e non si merita il flop al botteghino.
Se, invece, vi interessano alieni che prima di “invaderci” hanno fatto un master a Oxford, guardatevi Arrival di Dennis Villeneuve.
La vostra Gagliarda


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