Storie in Rete – AcroBatiCa

DI MARCO FERRERI

A volte ritornano, dicono. A questo riguardo, oggi è il turno del back to back per le Storie in Rete del Pennivendolo Ubriacone! Il libro che vado a presentare è una breve raccolta di racconti denominata AcroBatiCa, edita da Déclic Edizioni, nell’ambito di una collaborazione con il sottoscritto che dura ormai da diversi mesi. Per quanto il testo sia in tutti i sensi catalogabile come underground, l’autore è una figura decisamente affermata nel panorama editoriale e intellettuale italiano.

Si tratta di Ezio Sinigaglia, navigato autore e docente universitario, che nel corso della sua lunga carriera può annoverare lavori di assoluto rilievo, tra cui la traduzione di autori di spicco come Proust, J. Green e Perrault. Il trittico di racconti preso oggi in esame è il suo ultimo lavoro, pubblicato nel novembre del 2024.

(L’autore Ezio Sinigaglia)

UN TUMULTO DI SENSAZIONI VOLUTTUOSE

AcroBatiCa è una breve raccolta di racconti che realizza pienamente l’intento di insinuarsi nello stomaco dello spettatore, smuovendo sensazioni striscianti, sottotraccia e sottopelle. L’allitterazione della “S” nella frase precedente non è casuale, in quanto la prima delle narrazioni, Smanettando sospirosi sulla station, è costituita integralmente da parole che cominciano con tale lettera, evidenziando una ricerca e un virtuosismo letterario decisamente rari.

Per quanto riguarda il contenuto del testo, analogo a quello dei due racconti successivi, esso narra l’avvicinamento erotico tra due giovani, con tutto il corredo di tumulto, imbarazzo, voluttà e indecisione che il processo comporta. Sinigaglia sostanzialmente sobilla segaioli, e lo fa in maniera tremendamente efficace, smuovendo sensazioni pelviche con la forza immaginifica della semantica.

I sibillini sussurri che si susseguono copiosi trascinano il lettore nello scorrere di una trama che non è una trama, bensì un onirico sogno lucido che fa presagire un risveglio alquanto bagnato. Donne escluse e a seconda dei gusti, s’intende.

“‘Sto Stefano, santissimi spiriti, se si svegliasse! Sta spiaccicato su ‘sto scemetto sedicenne, senza spremer sugo!”.

(CITAZIONE)

TECNICA SONTUOSA, CONTENUTO RIDONDANTE

Mettendo da parte l’indiscutibile valore tecnico delle stesure per concentrarsi sul contenuto, emerge tuttavia una problema di fondo, specialmente nella seconda parte del testo. I tre racconti, che non sono nemmeno strutturati come veri e propri racconti, risultano sostanzialmente identici l’uno all’altro.

Variano giusto giusto le ambientazioni e il ruolo sociale attribuito ai due protagonisti: il primo presenta due studenti, il secondo due soldati in servizio su una remota isola tropicale, il terzo due modelli che appaiono su una rivista gay, la cui vicenda erotica viene generata dall’immaginazione del personaggio che la sfoglia.

L’audacia e la spigliatezza con cui viene presentato il contenuto produce certamente un senso istintivo di esaltazione e catalizza l’attenzione del lettore fin dalle primissime righe, soprattutto grazie all’espediente dell’allitterazione della “S” e dei suoi significati simbolici e metalinguistici – il richiamo al sibilo del serpente, metafora di strisciante tentazione e, chiaramente, dei turbinii testosteronici associati alla virilità.

Tuttavia, la riproposizione di due ulteriori racconti che non presentano alcuna varianza contenutistica e che per giunta sono privi del primo, geniale, espediente di stesura, hanno provocato, quanto meno in chi scrive, un fortissimo senso di pesantezza nel portare a termine la lettura. La percezione è che nel primo racconto il libro avesse già raggiunto il suo picco e che, sostanzialmente, la seconda e la terza narrazione fossero due semplici appendici, non particolarmente necessarie.

La sensazione è ben resa pensando metaforicamente alla carriera di un pornoattore, la quale certamente nelle prime fasi scorre fluida tra un misto di entusiasmo ed eccitazione, ma nel medio-lungo termine si rivela alquanto stressante per l’obbligo di continuare, talvolta per giornate intere, a mantenersi forzatamente in tensione virile. Il troppo stroppia anche nel caso del testosterone, a meno che non si voglia diventare come questi qua.

(Scrittura simulante serpenti sibilanti, striscianti, serpeggianti!)

EROTICO E FASCINO DEL PROIBITO: UNA QUESTIONE GENERAZIONALE

Un altro tema che pervade il trittico di racconti è il fascino del proibito, della tentazione erotica e della resa imbarazzata della ragione al suo cospetto. Tuttavia, anch’esso si perpetua ossessivamente e con le medesime modalità, perdendo dunque di mordente e di impatto immaginifico. Tutti e tre gli scenari presentano un personaggio tentatore e uno tentato, che a poco poco cede lasciandosi andare all’impeto di:

“Un Toro!, Sgroppandomi ritroverà quiete”.

(CITAZIONE)

Senza discutere ulteriormente l’impostazione delle stesure, certamente efficaci nel far emergere tali dinamiche e tale èsprit, sull’effettiva resa finale nei confronti del lettore ci si trova di fronte a una forte frattura generazionale.

Del resto, dai Millennial in giù, tanto l’omosessualità quanto la sperimentazione erotica in senso lato sono elementi del vissuto decisamente sdoganati rispetto a periodi precedenti, dunque buona parte della pretesa di evocatività sensoriale dei fantasmi erotici accampata dai personaggi viene a scemare.

Il fantasma, in psicologia, è appunto lo spettro di un desiderio rimosso e non soddisfatto, che ritorna in forma mediata dall’immaginazione nella mente dell’individuo. Chiaramente, agli occhi di chi ha concretamente sperimentato, o quantomeno speculato mentalmente senza il freno di particolari tabù, sulle situazioni presentate nel libro, l’impatto è piuttosto labile. Di conseguenza il lettore più giovane non può che uscire dalla lettura ben poco impressionato, o comunque sviluppare un interesse marginale per il contenuto.


In ultima analisi, AcroBatiCa presenta un primo racconto decisamente degno di nota, uno tra i migliori che abbia mai letto da un punto di vista tecnico ed immaginifico, tuttavia tende a perdere di mordente a lungo andare, a causa della ripetitività di tematiche, dinamiche e situazioni narrative. Rimane comunque un sontuoso esercizio di stile, un must read per chi desidera imparare a scrivere in maniera immersiva, oppure sollazzare la mente con testi di alto livello letterario.

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