Outside, capitolo 9: Anastasia

DI SARA MORENA

Buon pomeriggio e ben ritrovati qui con noi ad Outside. Quest’oggi scaliamo le vette con il nono lungometraggio animato diretto da Don Bluth. Uno straordinario film del 1997, stiamo parlando di… Anastasia, il secondo film del regista con protagonista una principessa.

Le principesse sono un elemento forte per la quale la Disney viene spesso rinomata, e di certo fare un film su una principessa non poteva non essere un altro modo per Don di sfidare la casa. Dal 2019 Anastasia è diventata ufficialmente una Principessa Disney, ma lei è nata come personaggio antitetico alla stessa Disney. Ed effettivamente il film, com’è caratteristico di Don Bluth, ha molti aspetti che vanno al di fuori degli standard disneyani. Solitamente i film che avevano per protagonista una principessa erano pieni di meraviglie e di visioni rosee, malgrado le avversità che l’eroina doveva affrontare nella sua storia. Anastasia, invece, aveva dei toni molto più cupi e drammatici, per i quali non mancava la violenza e persino il macabro, se pensiamo al personaggio di Rasputin, il quale diventava un non-morto che cadeva a pezzi, oppure se ricordiamo le scene iniziali della rivoluzione con l’assalto al palazzo reale, che suscitano terrore e angoscia.

Questo capitolo della storia dell’animazione fu un salto dalle stalle alle stelle, sia per Don Bluth che per la sua eroina. Nella realizzazione di Anastasia il regista passò ad una fase più matura, acquisendo una maggiore consapevolezza, grazie alla quale non si lasciò facilmente inebriare dall’entusiasmo e da facili promesse di successo, assicurandosi che l’idea di partenza fosse realizzabile e che desse una garanzia. E per quel che riguarda la principessa in questione, anche lei segue un percorso in cerca della propria autorealizzazione, passando dall’essere un’orfana senza passato e senza memoria ad essere una giovane donna alla riscoperta della propria identità e delle sue origini, fino a quando capisce che la vera felicità la può trovare solo con l’amore. E anche l’amore non poteva mancare all’interno della storia di una principessa, perciò vennero compiuti non pochi studi per la creazione del suo lui, dando vita a un personaggio fuori dagli schemi, ma tuttavia apprezzabile. Quegli fu Dimitri, un truffatore, un imbroglione che va in cerca di ragazze che si fingano Anastasia per incassare la ricompensa promessa dalla Duchessa Maria, nonna della principessa. Come possiamo vedere, anche questa volta Don ci presenta un protagonista maschile che non è né buono né cattivo, come aveva fatto con Charlie. Inizialmente, Dimitri sfrutta Ania (l’Anastasia smemorata) per i suoi scopi, ma nel corso degli eventi finisce per innamorarsene e decide di fare solo ciò che è bene per lei.

Di fatto, Anastasia fu un enorme successo. Non a caso molti l’hanno ricordata, anche prima che la Fox, lo studio tramite cui fu prodotta, entrasse a far parte della Disney nel 2019. Sappiamo, come detto prima, che lei non è nata come Principessa Disney, eppure ci ha lasciato un segno al pari di tutte le più note principesse, come Biancaneve, Cenerentola, Belle, Jasmine e altre. Rispetto alle sue colleghe, Anastasia, nonostante mantenga dei tratti femminili, e come le sue contemporanee sia forte e sicura di sè, è più rozza e meno aggraziata, e non esita a dire quello che pensa senza filtri. Come ogni principessa, Anastasia ha la sua canzone, attraverso la quale rende manifesti a noi spettatori i suoi desideri e i suoi sogni. A prestarle la voce nell’edizione italiana è Tosca, che ha reso straordinario l’adattamento della canzone Once upon a december.

Come aveva fatto la Disney con Pocahontas, la Fox creò Anastasia ispirandosi a un personaggio realmente esistito, e sul quale sono nate molte leggende. Per tanto tempo, dopo la disfatta dei Romanov, molti si sono chiesti che fine avesse fatto la piccola Anastasia. Si riteneva che fosse in qualche modo sopravvissuta, e qualcuno credeva che fosse stata risparmiata perché era solo una bambina. Di fatto c’è stata un’impostora che ha sostenuto di essere lei Anastasia. Il suo nome era Anna Anderson. Ma delle recenti ricerche hanno smentito la sua menzogna e si è concluso che la principessa sia stata uccisa insieme alla famiglia.

In qualsiasi caso, il film di Anastasia, indipendentemente da tutto, rimane un’opera originale, che ha sfidato gli stereotipi e che ci ha fatto sognare offrendoci un’esperienza piena di avventura, intrighi, e soprattutto romanticismo.

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