La vera essenza della scrittura: Quello che il Salone del Libro mi ha insegnato

DI ALBERTO GROMETTO

“Iniziate con una frase epica, e il resto verrà da sé!”.

Questo me lo disse una volta un mio insegnante alle elementari. “Non sapete cosa scrivere nel tema di italiano? Iniziate con una frase epica, e il resto verrà da sé!”.

Αl me bambino sembrò un bel consiglio, all’epoca. Uno di quei consigli che ti rimangono ben impressi in mente e che non scordi più. Quanto mi sbagliavo! Era un consiglio terribile, a dire il vero. 

La Scrittura non può essere ridotta ad una frase epica e basta. La Scrittura è una questione di ricerca, di scelte, di opportunità da cogliere ma che talvolta vengono mancate. Scrivere significa compiere un viaggio e in quanto tale le strade da percorrere possono essere infinite. Ma una volta imboccato un determinato percorso, non puoi tornare indietro e man mano che vai avanti le scelte da compiere si riducono sempre di più. E quando ti ritroverai con le spalle al muro, una frase epica non basterà a salvarti. Brancolerai, farai scalette, passerai ore a lambiccarti sulla stessa parole, trascorrerai giorni interi a tagliare e tagliare senza trovare una quadra. Scrivere ti porterà a soffrire. Eppure, se davvero lo ami, continuerai a farlo comunque. 

Quando il Mio Leale Compagno di Mille Battaglie e Carissimo Amico “IL COMMENDATORE” se ne uscì con la Grande Idea di scrivere una serie di articoli-nostalgia incentrati su quel mirabile evento che risponde al nome di «SALONE DEL LIBRO DI TORINO» e a cui abbiamo avuto il privilegio di prendere parte, subito pensai a quello che per me significa davvero Scrivere. Io ho deciso di dedicarci la mia Vita, per quello che può valere… sapete? E del resto, non a caso, quando il 15 Novembre 2022 fondai «MERCUZIO AND FRIENDS», lo feci anche per amore della Scrittura. Certo, se questo mio sogno è diventato realtà, è stato possibile grazie ad alcune persone che tale nostro piccolo angolo di Paradiso lo hanno costruito insieme, e lo stanno costruendo insieme a me. Tra cui, naturalmente, il Commendatore che è stato accanto a me nei momenti di gioia così come in quelli bui. Che semplicemente c’è stato, il che è la cosa più bella che si possa avere da una persona: esserci.

Ed è questo che è la Scrittura. Esserci. Io non conosco tutte le risposte, in realtà io non so proprio nulla di nulla. Se la ragazza o il ragazzo ti lascia, se il tuo migliore amico ti tradisce, se una persona a te cara viene a mancare… cosa puoi fare, a parte soffrire? Io questo non lo so. Credo nessuno lo sappia. Quelli che lo sanno in realtà pensano solo di saperlo. E sono fortunati. Vi dico quello che però ho fatto io tutta la vita. Scrivere. Sì, di fronte a tutto quel dolore, a quella indicibile sofferenza, io mi son detto: la devo raccontare. La cosa ti fa sentire meglio? Beh, dà un senso a tutto quello stare male, ecco. 

Sì, questo è Scrivere, Raccontare Storie, fissare su Pagina quello che senti. Serve a dare un senso ad un qualcosa che nella Vita Vera forse un senso non ha.

Alla fine si scrive per raccontare qualcosa di sé. E leggiamo per sentire Noi raccontare a Noi qualcosa che riguarda Noi. Perché vogliamo sentirci raccontare qualcosa che ci riguarda tutti in quanto esseri umani. Vogliamo sentire Storie alla fine delle quali diciamo: Ma la stessa cosa è successa a me! Anche se tu non sei mai andato nello Spazio o non hai mai veleggiato per i Sette Mari in cerca di casa tua. Però in qualche modo e misura quella stessa cosa che viene raccontata è successa a te. 

Perché dunque esiste il Salone del Libro? Per onorare e celebrare l’amico LIBRO. E perché dovrebbe essere onorato e celebrato l’amico libro? Ma poi che cos’è il libro? Su Internet si legge che il libro è il veicolo più diffuso del sapere. Con l’avvento del Cinema, della Televisione, di Internet, del mondo del Web… è ancora così? Sì, lo è. Perché, anche se sono forme diverse, il loro primo principio fondante rimane la Parola. E la Parola è nata su un foglio. I cavernicoli, certo, la usavano, senza sapere cosa fosse. Ma è stato quando l’hanno scritta, che hanno saputo dire cosa fosse. E non a caso è da quel momento che hanno smesso di essere uomini preistorici. Ecco perché esiste il Salone del Libro. Ecco perché ho amato ogni secondo in cui sono stato lì, a sentir parlare di Libri, a conoscere persone che adorano i Libri, a sfogliare pagine di Libri proprio accanto al Commenda che faceva altrettanto. Ci ritrovavamo lì tutti per la stessa ragione. 

Certo, è stato anche parecchio stancante. Gli amanti di Cultura, Arte e Bellezza, alla stregua di un’orda impazzita di cavallette furibonde, hanno invaso quei padiglioni con una furia sovrumana. Qualche gomitata abbiamo dovuto darla, ma ho potuto contare sulle mie valorose truppe di implacabili MERCUZIANI, con i quali numerose intrepide imprese abbiamo portato a compimento. Io mi son ritrovato letteralmente per terra tre volte, ma ogni volta quello straordinario uomo che è Giosuè il Commendatore mi ha rialzato dal pavimento senza battere ciglio, oltre che a farmi da BUSSOLA UMANA nei momenti in cui, sperso e balbettante, non sapevo dove stessi andando.

Faticoso o non faticoso, alla fine siamo qui noi, buona parte dell’illustre Comitato di Redazione di M&F, a scrivere articoli per sopperire alla nostalgia. Sì, il Salone del Libro ci manca. E ci manca molto. Ma tutto ciò che è bello finisce a questo mondo…no? Beh, no, forse tutto no. L’amore per i libri, la letteratura, il dibattito, lo scrivere, le Storie. Quello non finirà mai. Così come l’amore che provi per certe persone. Anche quello è impossibile possa finire. Vi sono dei legami che rimarranno per sempre, a prescindere da qualsiasi cosa possa capitarti lungo il percorso.

E sì, in questo momento, l’ho citato per tutto il pezzo, sto proprio pensando al Mio Vice, al Mio Strettissimo Collaboratore Personale, al Mio Inestimabile e Indiscusso Socio. Trattasi di uno dei più grandi uomini di Cultura che abbia mia conosciuto. E il mio sogno tutto mercuziano è diventato il NOSTRO sogno. E lo stiamo costruendo insieme. Eh sì, sono fortunato ad avere un collega e un amico come “Il Commendatore” nella mia Vita. Avere qualcuno su cui contare, che è presente e che c’è sempre, è quanto di più bello possa esserci a questo mondo. E credo alla fin fine di aver dedicato questo articolo a Lui.

Quanto a te, Salone del Libro di Torino, per quest’anno ci hai salutato, dopo averci regalato emozioni delle più preziose. Ma ci si rivede il prossimo anno. Continua nella tua sacra missione di diffondere Arte, Cultura e Bellezza e nel valorizzare quello che rimane ancora oggi, a dispetto di tutto, il veicolo più diffuso del sapere. Noi cercheremo, nel nostro piccolo, di fare lo stesso. E quindi grazie, grazie di esistere. E ricordatevi tutti: anche nei momenti più tristi, nei quali vorreste sparire o quantomeno essere da tutta altra parte, non dovrete far altro che aprire un libro, leggerne una pagina e allora, solo allora, se letta veramente, vi ritroverete davvero a sparire o ritrovarvi da tutta altra parte; questa è la Vera Essenza del Leggere, e dunque anche dello Scrivere.

Ehi! Che strano! Quest’ultima cosa che ho detto… sembrava proprio una frase epica! Forse allora il consiglio dato da quel mio insegnante risulta valido, se solo lo giri al contrario: “Iniziate scrivendo (e scrivendo per davvero), e allora una frase epica verrà da sé!”.

Mercuzio and Friends è un collettivo indipendente con sede a Torino.

Un gruppo di studiosi e appassionati di cinema, teatro, discipline artistiche e letterarie, intenzionati a creare uno spazio libero e stimolante per tutti i curiosi.

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