Webless – Omega

DI PIETRO BERRUTO

“Bad art, really bad useless shit art, is important as a negative influence, and as such is probably more important as an influence than good art, which can only lead to emulation. Bad art shows you what not to do. And that’s absolutely vital”

Alan Moore, per Film Threat N.12

Già durante l’uscita di Kraven, su Internet era trapelata la notizia (non ufficiale, ma mai smentita), che il Sony’s Spider-Man Universe avrebbe cessato di produrre film dopo quello in uscita a dicembre, a causa dello scarso successo critico e commerciale, come riporta Wrap.Pro.1 Dalla rivista Variety, però, viene specificato che, per quanto lo studio si voglia concentrare principalmente su altri progetti (come i film sullo Spider-Verse, il film Spider-Man: Brand New Day e la serie tv Spider-Noir), non si dovrebbe considerare l’SSU “morto”, quanto piuttosto “sospeso”, considerando comunque rilevante il successo della serie Venom.2 Possiamo quindi considerare terminata un’immaginaria “Fase 1” dell’SSU, finita non per la chiusura di un capitolo di un progetto creativo, ma per il fallimento su numerosi fronti dello stesso progetto che richiede di conseguenza una necessaria riorganizzazione. Prima però di passare alla fase cosiddetta di “autopsia”, voglio spendere due parole su alcuni dei film annunciati (o di cui si era a conoscenza che fossero in una fase di sviluppo) e mai terminati.

(Copertina di Friendly Neighborhood Spider-Man #6, realizzata da Mike Wieringo e Karl Kesel: questa è la prima apparizione di El Muerto)

“Onore ai caduti”

  1. Nightwatch: Comprimario minore di Spider-Man, vigilante simil-Batman e icona edgy creata da Terry Kavanagh nel 1992, Nightwatch sarebbe dovuto essere protagonista di un film, annunciato nel 2017; apparentemente, la Sony avrebbe voluto Spike Lee per dirigere il film, che però perse interesse nel progetto intorno a Ottobre 2018: da allora non si sa più nulla;
  2. Jackpot: Un film sulla supereroina Jackpot era stato annunciato nel 2018, è stato in lavorazione almeno fino al 2020 e sarebbe dovuto essere scritto da Marc Guggenheim, la mente dietro alle serie Arrow e Flash. Da allora non si hanno notizie al riguardo;
  3. El Muerto: forse il film più controverso annunciato dall’SSU. El Muerto è un wrestler che è comparso in esattamente due numeri di Friendly Neighborhood Spider-Man e basta, creato da Peter David e Roger Cruz. Il personaggio sarebbe dovuto essere interpretato dal cantante Bad Bunny, come annunciato da lui stesso nel 2022: entro un anno il film sarebbe stato tolto dalla scaletta di Sony e Bad Bunny avrebbe lasciato la produzione;
  4. HypnoHustler: altro film dedicato a un antagonista secondario, che sarebbe stato interpretato da Donald Glover. Oltre all’annuncio nel 2022, niente si è più saputo;
  5. Silk: lo sviluppo più travagliato del gruppo: sarebbe dovuto essere un film, poi una serie televisiva, poi uno spin-off di Across the Spider-Verse (coinvolgendo addirittura Phil Lord e Chris Miller nella produzione). Durante il 2024 era già alla seconda stesura della sceneggiatura, per essere ora indirizzata verso un pubblico, e cito, “maschile”, qualunque cosa voglia dire. La produzione si è fermata del tutto nel maggio di quell’anno;
  6. Silver & Black: uno dei primi progetti annunciati, sarebbe dovuto essere film team-up tra Gatta Nera e Silver Sable, poi scartato in favore di una serie televisiva, della quale però non si sa più niente da cinque anni;
  7. Un film diretto da Roberto Orci e uno da Olivia Wilde (forse dedicato a Spider-Woman), entrambi in fase di pre-produzione nel 2020;
  8. Sinister Six: In programmazione dal 2013, pensato per essere il finale della saga The Amazing Spider-Man, poi per essere riadattato dall’SSU, sicuramente era stato calendarizzato per il 2018.
(Concept art di Hypno-Hustler per Spider-Man: Across the Spider-Verse, realizzato da Jesùs Alonso Iglesias. Il personaggio è stato poi scartato e non è presente nel lungometraggio animato)

Su quest’ultimo voglio spendere due parole. È difficile capire esattamente il modus operandi dei produttori dell’SSU, principalmente a causa delle bizzarre scelte creative e tematiche dei loro film, ma una cosa è sempre stata, almeno per me, chiara: il loro piano finale era fare un loro Avengers, in cui tutti i personaggi si sarebbero alleati tra di loro, che avrebbe portato un miliardo di dollari al botteghino (almeno nella loro idea). Sinister Six, idealmente, sarebbe dovuto essere un team-up dei cattivi contro Spider-Man, perché questo è il motivo per cui la squadra si riunisce nei fumetti, ma ciò risulta difficile se uno Spider-Man non c’è. Il progetto di questo film spiega anche perché alla fine di Morbius e Kraven i personaggi protagonisti sembrino imbracciare (pur non facendolo direttamente perché si tratta degli ultimi istanti di questi film, quindi il villain turn è solo supposto) un atteggiamento antagonistico. Senza il crossover il funzionamento dell’SSU risulta più simile a quello di Star Wars (composto da varie opere ambientate nello stesso universo, senza che ci sia l’obbligo di farle interagire le une con le altre) che all’MCU: per quanto non ritengo che un “metodo” sia meglio dell’altro, è evidente che il risultato dell’SSU non sia voluto, bensì accidentale. Viene da considerare il finale di The Last Dance come una specie di canto del cigno, un’ammissione che con molta probabilità la saga non proseguirà (anche se le scene di Knull e dello scarafaggio alla fine sembrano indicare il contrario: di nuovo, perché non si sa mai).

Per curiosità personale, viene da chiedersi da chi sarebbe stato costituito il team di Sinistri 6 dell’SSU: Venom, Morbius, Kraven, AvvoltoioMadame Web? No, lei è più un’eroina che altro… Una delle Spider-Women? No, non ha senso… Camaleonte? Ha litigato con Kraven, quindi forse no… El Muerto? Hypno-Hustler? Un redivivo Rhino? Il fantasma dello zio Ben interpretato da Adam Scott? Big Wheel? THE WALL? Non lo sapremo mai e forse è meglio così. A un gruppo di Sinistri Sei in live-action ci è arrivato vicino Spider-Man: No Way Home, avendo cinque supercattivi su sei sul grande schermo.

(Cover di Silk # 1, disegnata da Dave Johnson)

La morte dell’SSU

Gli scopi di questa serie di articoli retrospettivi sono stati multipli, ma uno di questi è sicuramente capire se un universo narrativo del genere abbia funzionato davvero. La risposta è no: ho utilizzato molte volte la definizione “Crisi d’identità” in questa serie di articoli e sono ancora convinto sia corretta, per lo sviluppo di un universo narrativo che alle volte sembra collegato e alle volte no, che a volte sembra puntare una trama unica e comune e a volte sembra che ogni film sia fatto per essere autoconclusivo. Nemmeno l’idea che Spider-Man sarebbe finalmente stato introdotto nell’SSU era qualcosa di certo: sempre secondo l’articolo di Variety citato prima, la Sony sarebbe stata restia al presentare il Peter Parker di Tom Holland fuori dall’MCU, pensando che avrebbe confuso i fan: per quanto il dubbio sia legittimo, si tratta anche di un’idea retrograda che, soprattutto dopo film come Spider-Verse: Across the Spider-Verse, risulta obsoleta e superata. Allo stesso tempo sembra esserci un desiderio di avere un crossover con l’MCU, motivo per il quale l’Avvoltoio compare in Morbius e Venom viene portato su Terra-199999 a causa di No Way Home: per un motivo o per un altro (si possono solo fare speculazioni al riguardo) ciò non arriverà mai a fruizione, ma è probabile che durante la produzione di questi film c’è stato un momento in cui si è pensato di introdurre il personaggio di Tom Holland nell’SSU, ma l’idea è stata sicuramente scartata prima della produzione di The Last Dance.

Quello che ha condannato l’SSU è un insieme di cose, quindi: la mancanza di notorietà di alcuni dei personaggi principali, basata sull’ingenua considerazione “Se è roba Marvel, vende”, può sembrare una scelta opportunistica basata unicamente sul desiderio di fare film senza un progetto creativo dietro; la cattiva (ma giustificata) pubblicità fatta dalle recensioni negative dei film non ha sicuramente aiutato il successo mediatico dei film; rilevante è anche la cosiddetta superhero fatigue, fenomeno che vedrebbe il pubblico come ormai disinteressato al medium del film di supereroi a causa della sovrabbondanza nauseante degli stessi nel mercato blockbuster. Muore quindi un fenomeno creativamente povero e mancante di impegno da quasi ogni parte, che avrebbe potuto essere qualcosa di interessante, se solo qualcuno avesse osato prendere una posizione durante il suo svolgimento.

(Foto ufficiale di Spider-Noir, serie con protagonista Nicolas Cage)

Il futuro

È evidente che la Sony ha dovuto riprogrammare il proprio palinsesto, come si può notare dalla sovrabbondanza di film cancellati in fase di pre-produzione citati precedentemente: pellicole Marvel/Sony non smetteranno di uscire, anche perché comunque si tratta di una proprietà intellettuale redditizia. Il più grande successo di questa linea è però un film che non è stato quasi mai citato in questa serie di articoli: Into the Spider-Verse, il film animato, che ha ottenuto un Oscar, due seguiti (uno pubblicato e uno in produzione) e una serie tv spin-off live-action, è senza dubbio il cavallo vincente dello studio, che ora è più interessato alle sue pellicole animate. 

Voglio pensare che l’eredità dell’SSU non sia solo quella di un fallimento: certo, quando si pensa a questo progetto si pensa al peggior tentativo ad universo cinematografico condiviso (escludendo il Dark Universe, ma quello non va contato nemmeno, visto che ha avuto un solo film a rappresentarlo), ma forse è questo quello che deve spingere gli aspiranti creativi a pensare criticamente perché il progetto sia brutto. Uno degli approcci che ho intrapreso durante la scrittura di Webless è quello di carattere “risolutivo”, proponendo alternative alle scelte registiche, narrative o tonali che sono state fatte in questi sei film: il futuro dell’SSU è quello di opportunità mancate, ma anche di formazione per i futuri autori di cinecomic, che, si spera, stufi della solita robaccia commerciale, anonima e senz’anima, possano produrre un adattamento decente e artisticamente interessante. 

(I Sinistri Sei. Copertina Variant di Amazing Spider-Man (2022) #34, di John Romita Sr., John Romita Jr. e Marcio Menyz)

  1. GONZALEZ U., As ‘Kraven’ Hunts for Audience, Sony’s Marvel Universe Takes Final Bow for Now | Analysis,  “Wrap.Pro”, 10 Dicembre 2024, https://www.thewrap.com/kraven-the-hunter-sony-marvel-universe-spider-man-box-office/
    ↩︎
  2.  VARY A., Even After ‘Kraven the Hunter’ and ‘Madame Web,’ Sony’s Marvel Movies Aren’t Dead (EXCLUSIVE), “Variety”, 13 Dicembre 2024, https://variety.com/2024/film/news/kraven-sony-marvel-movies-not-dead-1236249221/
    ↩︎

Secondo voi quando questo film uscì, ai tempi, dove mai saremmo andati a prenderne visione? È chiaro, in quello che è il cinema del cuore di MERCUZIO AND FRIENDS ancor prima che M&F stessa cominciasse ad esistere: IL CINEMA REPOSI DI TORINO IN VIA XX SETTEMBRE 15… ANDATECI ANCHE VOI!!!

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