La rivincita delle Samoa Americane – “Chi segna vince”

DI ORIANA FERRAGINA

Non appena ho visto il trailer di “Chi segna vince” ero sicura che, nell’istante in cui fosse uscito, avrei trovato tempo per andare al cinema e godermelo; e che fosse un film del regista neozelandese Taika Waititi era solo un bonus in più per incentivarmi nella mia decisione. E visto che grazie a questo film ho confermato che sì, Waititi è il mio regista preferito (dei tre lungometraggi suoi che ho visto, tutti e tre mi sono piaciuti), non c’è da stupirsi che abbia adorato questa pellicola dal primo minuto fino all’ultimo.

Perciò, senza indugi, parliamo dell’ultima opera di Taika Waititi, uscita nelle sale italiane l’11 gennaio 2024: quattro mesi dopo l’uscita statunitense del film, datata 10 settembre 2023.

La pellicola è ambientata nel 2011, quando Thomas Rongen, allenatore di calcio con problemi di alcolismo e di rabbia, ha due possibilità: venir sospeso dal suo incarico per i suoi scatti d’ira durante le partite, che gli valgono molti cartellini rossi da parte degli arbitri, o volare fino alle Samoa Americane e allenare la peggiore squadra di calcio del Mondo, definita così dopo la disastrosa partita delle qualificazioni mondiali del 2001, in cui i Samoani persero contro l’Australia 31-0. Thomas accetta l’incarico impossibile di sollevare le sorti della squadra; ma l’incontro tra lui e la stessa si rivela molto burrascoso.

Riuscirà l’allenatore scorbutico e cinico a salvare la squadra da un’altra cocente sconfitta e regalare quel tanto agognato goal al presidente della federazione calcistica delle Samoa Americane?

Inquadrature pulite, tono scanzonato e una leggerezza che ti trascina nel flusso della storia e non ti molla più: lo stile di Waititi si riesce a vedere in ogni più piccola porzione del film. Anche quando il tono si fa leggermente più cupo e le tematiche diventano serie, Waititi riesce ad essere delicato, facendoci emozionare quel tanto che basta da ricordarci che un film non è solo risate e spensieratezza: una pellicola, se fatta bene, racconta tramite la finzione di scena la realtà che ci circonda, con i suoi alti e i suoi bassi, con i suoi momenti tristi che possono essere seguiti subito dopo da momenti lievi e felici. Con ogni suo film, il regista neozelandese ci ricorda cosa voglia dire essere umani e vivere la nostra vita, giorno per giorno, rialzandoci dopo le cocenti sconfitte subite, come fa la squadra di calcio delle Samoa Americane in questa pellicola: perché non importa quanto la vita ti metta alla prova, con dolori, colpi di sfortuna, lutti, questo non può abbatterci, non può avvilirci e non può assolutamente farci gettare la spugna a terra e farci arrendere davanti all’ostacolo, all’apparenza insormontabile, che ci si presenta davanti; ovviamente, ci sta sentirsi giù dopo una sconfitta, ma questo non deve definire mai chi siamo. 

La vita non è abbastanza lunga per crogiolarsi nelle disfatte che subiamo e ci invoglia sempre ad andare avanti; anche quando è lei stessa che ci ha buttato a terra poco prima!

Ho adorato questo film, come ho adorato i due precedenti che ho visto del regista (per chi è curioso, sono “Thor: Ragnarok” e “Jojo Rabbit”): sin dalle prime inquadrature del trailer, la storia mi ha preso e, come una sirena, mi ha attirato verso di sé e le porte del cinema, accogliendomi negli scenari lussureggianti di Honolulu, trasformata, per l’occasione, nelle verdeggianti colline e nelle spiagge immacolate delle isole Samoa. Mi ha fatto ridere, nelle scene di nonsense che però hanno un senso se viste da una certa distanza, come mi ha fatto commuovere in un colpo di scena che non avevo immaginato; e non faccio spoiler, perché vi consiglio vivamente di andare a vedere la pellicola e vivere quel senso di vuoto sotto i piedi quando sullo schermo arriva l’inaspettato, che è proprio quello che ho provato io durante la visione dell’opera di Waititi, che vi riempie il cuore di commozione e dolore e che lega indissolubilmente una parte di voi a questa storia per sempre; o, almeno per me, è stato così. E, indubbiamente, preparatevi a venire trascinati dalla passione che i personaggi riescono a trasmettere, dovuta molto alla bravura dell’intero cast di attori e attrici presenti, che vi faranno esultare nei cinema per una partita di calcio ricreata da immagini di repertorio e vecchia più di dieci anni!

Comunque, se vi ho incuriosito, vi invito a correre a vedere il film e vi auguro una buona visione; e rimanete in sala fino alla fine dei titoli di coda, mi raccomando!

Nel nostro caso, il cinema nella cui sala siamo rimasti fino alla fine dei titoli di coda, è stato quello del cuore ❤️, il REPOSI DI TORINO IN VIA XX SETTEMBRE 15: QUELLO NEL QUALE VI CONSIGLIAMO DI ANDARE DI CORSA ANCHE VOI!!

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