UNA CARROZZA NELLA NOTTE

DI CHRISTIAN PAROLIN

In una notte che fu teatro di morte, una carrozza lasciò la scuderia e imboccò il sentiero che portava alla strada principale. 

All’interno troviamo un giovane di nome Darden, sua moglie Scintilla e la signora Lilla.

«Il cagnetto nero che avete portato a casa la settimana scorsa vi ha mangiato la lingua?».

Darden guardò la moglie che, impassibile, sorrise alla madre.

«Non sta scritto da nessuna parte che un viaggio non si possa godere nel silenzio».

«Con tuo padre, non ho mai fatto un viaggio senza che commentassimo ogni fiore e ogni nuvola».

«Sarà per questo che vi ha lasciata?».

Un fuoco divampò nella signora Lilla.

«Tra non molto saremo in città» disse Darden.

«A proposito di città» riprese la signora. «La polizia avrà già avviato le ricerche di quell’assassino».

Scintilla prese la parola al primo cenno di disagio di Darden.

«Può darsi. Abbiamo una camera in una pensione meravigliosa; tu ne avrai una tutta tua, mamma».

«Dovrò stare da sola in camera?».

«Non vorrai starci tra i piedi durante la luna di miele?».

Darden tossì e scostò la tendina per guardare fuori. La luna piena sembrava fissarlo. Una goccia di sudore scivolò lungo la tempia per finirgli tra le labbra.

«Cocchiere! Cambio di programma. Portaci al paese più vicino».

«Tesoro» disse Scintilla.

«Qualcosa che non va con la città?» chiese Lilla. «Lo capisco, sai? La prima volta che ci sono stata, la moltitudine di persone e attività mi ha provocato il mal di mare. Ho passato tre giorni a vomitare sulle lenzuola».

«Ho solo pensato che non c’è fretta di arrivare. Godiamoci il viaggio».

Scintilla fece per toccargli il viso e lui le scostò la mano.

«Che viaggio!» commentò la signora Lilla. «Sono gli stessi campi nei quali siete cresciuti».

Fu il dominio del silenzio finché la signora si schiarì la voce.

«Anche se, fossi in loro, partirei dai villaggi».

«Prego?» fece Darden.

«I poliziotti. Se fossi in loro, partirei dai villaggi per cercare l’assassino. Non vi pare sciocco che rimanga sul luogo del delitto? Se uccidessi qualcuno in una città, la prima cosa che farei sarebbe nascondermi in un paese piccolissimo».

«E da quando ve ne intendete di tattiche criminose, madre?».

«Era solo per parlare. Sembra di stare in una cassa da morto, qua dentro».

Darden si affacciò al finestrino e si guardò intorno.

«Tutto bene, caro?» domandò Scintilla.

«Di questi tempi, le mogli nemmeno sanno più cosa prende ai loro mariti. Ricordo che riconoscevo un’influenza in Martin dal modo in cui posava la tazza a colazione».

«Sì, cara. Ho solo bisogno di un po’ d’aria fresca».

«In una notte d’estate come questa?» disse la signora Lilla. «L’umidità è così alta che sembra di respirare albume montato».

Darden si asciugò la fronte con la tendina. 

«Cocchiere! Portaci alla fermata postale di Pasantina».

«Ma è dall’altra parte rispetto alla nostra traiettoria» osservò Scintilla.

«Fa come ti ho detto, cocchiere! Mi sono ricordato che ho una busta urgente da spedire a un mio socio. Le diligenze corrono fino a mezzanotte».

La signora Lilla si guardava i piedi, con le labbra contrite.

«Tutto al proprio posto, madre?».

«Eh? Sì. Stavo pensando a cosa farei se fossi l’assassino. Probabilmente scapperei con la prima diligenza e me ne andrei lontano».

Darden emise un grugnito mitigato dai colpi di tosse della moglie.

«Quindi, se fossi una poliziotta, mi concentrerei sulle fermate postali perimetrali alla città».

«In quel caso, i poliziotti dovrebbero sapere chi stanno cercando» obiettò Darden con una certa enfasi. «Non mi risulta che abbiano uno straccio di prova su cui indagare».

«A me è giunta voce che un testimone ha riconosciuto nell’assassino un giovane molto magro, con abiti larghi e un viso dai lineamenti androgini, più femminili che maschili. Se fossi matta, direi che cerchiamo un’assassina».

Scintilla si avvicinò al marito e cercò la sua mano. Lui gliela sfiorò e si allontanò.

Fuori, il cocchiere strillò ai cavalli, segno che erano in dirittura d’arrivo.

«Cocchiere!» chiamò Darden.

«Mio Dio!» fece la signora Lilla.

«Torna indietro! Indietro, a casa. Ho dimenticato alcune carte per il mio socio».

«Guarda che non riuscirai a spedirle in ogni caso» disse la signora Lilla. «Sono adesso le undici e un quarto».

Darden le rispose con uno sguardo che la rimpicciolì e le grattò via almeno quarant’anni.

«Se avessi ucciso qualcuno» riprese la signora, «credo che mi nasconderei in mezzo ai campi e darei alle acque il tempo di chetarsi. L’omicidio è stato commesso due giorni fa, dunque è probabile che sarei ancora tra i filari di soia. O a casa mia, se abitassi in aperta campagna e vantassi un alibi di ferro».

Darden guardò la moglie, lei gli rivolse un debole cenno d’assenso e lui aprì la porta della carrozza e spinse la signora Lilla.

Poi si incollò allo schienale, a corto di fiato.

Scintilla lanciò un grido.

«Che cosa hai fatto?».

«Mi hai dato il consenso! Te l’ho chiesto un secondo prima di farlo!».

«No, razza di cretino! Il mio era un tentativo di rassicurarti sulla nostra posizione!».

Darden chiuse gli occhi e cominciò a piangere.

«Oh, Dio».

Scintilla strinse i pugni, prese qualche profondo respiro, poi gridò ancora e si scagliò contro il marito.

«Brutto! Malvagio! Idiota! Tu e i tuoi soci potete andare all’inferno!».

La carrozza oscillava a ritmo della lotta. Darden, per timore che il cocchiere si ponesse domande, colpì Scintilla fino a tramortirla. L’adagiò sui sedili reggendole le gambe, le sfilò le scarpe e le massaggiò i piedi.

Darden le parlò, le diede soffici schiaffi sulle guance, le fece il solletico. Scintilla non si svegliava. Darden le posò l’orecchio sul viso. Scintilla non respirava.

«Sporca megera, non ti ho colpito così forte! Sei morta di proposito!».

Darden maledisse le pareti della carrozza. Pensò di gettare in strada il corpo della moglie, ma allora avrebbe avuto due cadaveri di cui occuparsi.

Niente di male: tra poco sarebbe stato a casa, dove si sarebbe fatto una doccia, avrebbe consumato un pasto e avrebbe riflettuto.

La carrozza si fermò.

Darden gridò al cocchiere di assentarsi per qualche minuto. Lo sentì smontare e sentì i suoi passi sul terriccio.

Aprì la porta e trascinò giù la moglie per le caviglie. La testa si ruppe come una noce di cocco. Recuperò le scarpe, decise che era più pratico trasportarla sulle spalle e si avviò verso casa.

Qui, ad aspettarlo, trovò una fiumana di paesani, dalla quale emersero quattro poliziotti armati.

«Grazie, Leli» disse uno di loro.

«Dovere» rispose il cocchiere.

Darden lasciò il corpo e lo indicò con furore.

«È stata lei! È lei che ha assassinato quella famiglia, quei poveri bambini! Dovete credermi, è stata lei!».

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