DI NICOLO’ CIVERA
In ogni spiaggia c’è un granello di sabbia, che scoperta, sono ovunque. Ma in questo caso voglio parlarvi di uno speciale. È mattina: spunta dalla terra ed è accerchiato dai suoi simili, gli piace la sua vita, tranne se viene schiacciato o bagnato. D’inverno pur di non essere infreddolito preferirebbe coprirsi per farsi tana, ma sa che non c’è cosa più bella che guardare il panorama, e resta lì dov’è. Proprio grazie alla sua piccolezza, ha imparato dopo anni che non gliene importa molto di cosa succede intorno a lui, se proprio non può intervenire. Sa che anche implorare non gli servirebbe a niente. Che qualcuno lo calpesti o gli dia fastidio riuscirà sempre a divincolarsi se si troverà vicino ai suoi simili. Movimentato da estranei, ha la fortuna di esplorare la spiaggia a volte, le vorrebbe vedere tutte quante. Anche se di rado, a volte cerca di rilassarsi, pensando che qualunque stagione passi sia solo temporanea, non resterà umido per sempre. Questo granello di sabbia preferisce il mare, ma sa che l’importante è essere al sicuro, a volte gli piacerebbe essere in montagna con l’aria fresca, non a cuocere al sole. Col senno di poi sa che l’importante non è dove si è trovato, ma dove vorrebbe andare. In quell’istante è pomeriggio e sente una cosa che gli piace, la musica, perché lo fa saltellare di felicità. Si diverte guardando cosa capita attorno e sopra di lui. Gli piace vedere i palloni e le racchette che giocano insieme, starebbe ore a guardarle, oltre che giorni a costruire castelli, ma sa che non si può divertire per sempre. Vicino a lui a volte passano anche degli animali, lo sporcano, ma lui li scusa sempre, gli sono simpatici ed è contento che siano anche loro nella stessa spiaggia. Ama anche le piante perché lo possono riparare dal sole. Una cosa di cui si spaventa il granello però, è il vento, perché magari un giorno potrebbe portarlo via dai suoi amici, anche se in ogni caso sa che li potrebbe ritrovare in un battibaleno, lontani o vicini saranno sempre “accanto” a lui. E se succede agli altri di volare via, non si cruccia tanto, è solo felice perché sa che stanno osservando qualcosa di speciale. È sera e il granello di sabbia non sente quasi nessun rumore, pensa che sia fortunato ad essere dove si trova e ad essere accerchiato dai suoi sabbiosi conterranei… E noi umani cosa siamo, se non un granello di sabbia in mezzo all’universo?

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