Guida pratica alla lettura di E. A. Poe

DI EDOARDO VALENTE

Questa vuole essere una breve guida pratica alla lettura delle opere di Edgar Allan Poe.

Perché?

Per due motivi:

1) Perché ne ho voglia;

2) Perché oggi, 19 gennaio, è il suo compleanno.

Innanzitutto, per poter leggere Poe è necessaria una facoltà di base: saper leggere.

Lo so cosa state pensando: “Ma come? Io ho sentito dire che leggere è un’attività superata! Non posso ascoltare il riassunto? L’audiolibro, mentre vado a scuola/al lavoro e intanto scrivo una mail, scrollo su Instagram, mangio un gambo di sedano, mi taglio le unghie?”

No, non si può.

Superato questo primo – non indifferente – scoglio, si può andare in libreria (“ma come? Io ho sentito dire che ora i libri si comprano solo online, ecc. ecc.”), ma nel momento in cui ci si trova in libreria, la faccenda non è per nulla semplice.

L’ho ribadito tante volte nei miei precedenti articoli dedicati a Poe: ha scritto tante cose, anche molto diverse tra loro, quindi da dove iniziare?

Conviene, se si è neofiti, iniziare proprio dalle cose più celebri, ovvero i racconti.

Se qualcuno capitato qui per caso non ha idea del tipo di racconti scritti da Poe, essi sono principalmente racconti del terrore e del mistero, elaborati e coinvolgenti.

Sul suolo italiano, o meglio, nella nostra lingua, è difficile trovare un’edizione che soddisfi tutte le caratteristiche necessarie al lettore medio (o un po’ esigente).

Queste caratteristiche sono: completezza, traduzione, prezzo.

Vediamo insieme come mai.

L’edizione con cui mi sono avvicinato a questo autore è quella pubblicata da Newton Compton nell’economica collana Mini Mammut. Il titolo riporta scritto in grande “Tutti i racconti” e, subito sotto, “del mistero, dell’incubo e del terrore”

Questo perché Poe ha scritto anche racconti considerati di fantascienza o di avventura, o altri ancora vicini alla satira e all’umorismo.

Sicuramente come primo livello di avvicinamento è la migliore, non solo per il prezzo, ma anche per la discreta completezza e la buona traduzione.

In altre case editrici, da Feltrinelli, a Mondadori, a Bompiani, sono presenti raccolte molto parziali, e anche Einaudi, seppur abbia pubblicato un volume più corposo, trascura molti racconti. Inoltre, la traduzione di Giorgio Manganelli lascia un po’ a desiderare. 

Faccio un piccolo esempio.

Nel racconto Eleonora, Poe nella prima pagina fa dire al suo narratore: “We will say, then, that I am mad.”

Facile, quel “mad” verrà tradotto con “pazzo”, giusto?

Sì, ma non da Manganelli, che a questa parola ha sostituito “demente”.

E, non so voi, ma io tra le due preferisco la prima.

Tornando a noi, dove si trova, dunque, la completezza dei racconti? Da un lato si può optare per la riccamente decorata edizione Mondadori, denominata “Obscura. Tutti i racconti”, che più che la completezza fa pagare le fattezze del libro; oppure, si fa ritorno alla Newton Compton, questa volta andando dal volumone nella collana Mammut, che di recente è stato anche ripubblicato in versione Mammut Vintage, e che con un prezzo accettabilissimo non permette solo di accaparrarsi tutti i racconti, ma anche il romanzo, le poesie, i saggi sulla poesia, e la tragedia incompleta.

Addentriamoci, dunque, nelle altre opere di Poe.

Se si sono apprezzati i racconti, c’è molto altro da leggere.

L’unico romanzo che il nostro Edgar è riuscito a completare è Le avventure di Gordon Pym, che è facilmente reperibile in diverse edizioni. Conoscendone solo una, non ne consiglio nessuna in particolare.

Aggiungo, però, il mio parere sull’opera in sé: penso che il modo in cui Poe si è specializzato nelle narrazioni brevi sia insuperabile, e nella stesura di un romanzo la sua bravura va un po’ a perdersi.

Citavo anche le poesie. E qui, ahimè, c’è da aprire una triste parentesi.

Qui il problema riguarda soprattutto la completezza e la traduzione. Quest’ultima, specialmente, è importantissima se si parla di poesia.

Innanzitutto, ne esistono poche edizioni. Quella di Feltrinelli ne contiene solo alcune. Le edizioni di case editrici minori o indipendenti, purtroppo, non le ho ancora potute leggere tutte, quindi rimango sui grandi nomi. 

Faccio nuovamente riferimento alla mia esperienza personale: la traduzione di Tommaso Pisanti, per Newton Compton, è quella che mi ha fatto innamorare dei versi di Poe. In parte è sicuramente datata, certi termini utilizzati possono risultare desueti, ma l’unica altra edizione che ho letto, della casa editrice Rusconi, non è altrettanto soddisfacente. 

Spesso si trovano in giro libri che offrono, strano ma vero, la traduzione di una sola poesia, nonché la più celebre: Il corvo.

Diffidate di questi libri, non solo perché non mi sembra molto conveniente comprare al prezzo di una raccolta una sola poesia, ma anche perché la traduzione potrebbe essere di Mario Praz.

Figura sicuramente importante per la critica letteraria del secolo scorso, in particolare per quella dedicata alla letteratura inglese, ma la sua traduzione de Il corvo, forzatamente rimata, è ormai vetusta.

Ricordiamoci inoltre (e ricordatene tu, se ti stai appassionando all’autore, e vuoi leggerne sempre di più) che Poe ha scritto anche dei saggi sulla poesia. Ne ha scritti tre, ma quello che più facilmente si può reperire è La filosofia della composizione, nel quale parla del processo che ha seguito proprio per scrivere Il corvo.

Gli altri due saggi, insieme a questo e a tutte le poesie, si trovano nell’ormai citatissima edizione Mammut della Newton Compton.

Sempre lì è anche presente la sua tragedia incompiuta, che giustamente non viene mai pubblicata come un’opera a sé stante.

Bene, abbiamo parlato dei racconti, del romanzo, delle poesie e dei saggi sulla poesia. Manca altro?

Certo che sì!

Come si può non parlare di Eureka? (Ci ho già scritto un articolo).

Il misconosciuto poema-in-prosa/saggio-cosmogonico di Poe, per fortuna, è stato tradotto in italiano. L’edizione più facile da reperire è quella della casa editrice Theoria.

Sempre per rimanere in tema di non-fiction, una selezione di suoi articoli e recensioni è presente in un luogo che raccoglie spesso opere ricercate ma poco pubblicate, ovvero il catalogo della Adelphi, sotto il nome di Marginalia.

Ultime, ma non ultime, le lettere, reperibili in un bel volumone curato da il Saggiatore.

E con ciò, penso di aver detto tutto.

Aggiungo, però, ancora un paio di cose.

Che questa sia una guida basata su esperienza personale è ovvio, l’ho specificato, per questo invito chiunque ne sappia più di me a correggermi, ad informarmi, ad arricchire questa mia visione.

(So, ad esempio, che la casa editrice Odoya ha pubblicato due libri, che hanno come sottotitolo “Tutto Poe, vol.1 e vol.2”, ma non ho ancora avuto modo di leggerli).

Quello a cui tengo è condividere sempre più la mia passione per questo autore, che in Italia non mi sembra così conosciuto o approfondito (si fa fatica a trovare dei veri e propri saggi critici sulla sua opera); mentre in patria è trattato come una fonte da cui trarre strane ispirazioni, o un materiale da modellare a piacimento (ne ho parlato in un paio di articoli).

L’ho già detto e lo ripeto: Edgar Allan Poe è molto più dell’autore di racconti del terrore, o l’inventore del racconto poliziesco. Immergersi nella sua multiforme creazione, e quindi nella sua multiforme mente, permette di andare a contatto con quelle zone poco chiare dell’animo umano, nelle quali Poe ha sempre cercato di introdursi.

A volte lo ha fatto con una logica ineccepibile, che nascondeva però delle idee surreali; altre volte con suggestioni insensate, che nascondevano però una lucida razionalità.

Per me questa è una prova di genialità. E tutti quanti dall’opera di un genio non possono che avere qualcosa da apprendere.

Edgar Allan Poe è stato capace, attraverso le Parole, di forgiare il nostro Universo: che tu sia d’accordo o meno, leggiti questo pezzo!!!

È esistito anche il Poe Poeta, non solo quello dei racconti: vuoi venirlo a conoscere?

Lo sapevi che Edgar aveva… un gatto? Un gatto di natura letteraria. Leggiti questo nostro articolo a riguardo!!!

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