DI ROCCO DE GILIO
Le radici dell’Unione Europea (UE) affondano nel secondo dopoguerra, con un’Europa devastata dal conflitto e bisognosa di profonda ricostruzione. L’obiettivo primario era quello di scongiurare il ripetersi di future tragedie, creando un sistema di cooperazione economica e politica che legasse indissolubilmente gli Stati membri.
Il primo passo chiave fu la creazione della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA) nel 1951. Fondata da Francia, Germania, Italia, Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi, la CECA mirava a mettere sotto un’amministrazione comune la produzione di carbone e acciaio, due settori cruciali per l’industria bellica. Questo atto storico segnò l’inizio di una cooperazione economica tra le nazioni un tempo nemiche, gettando le basi per una futura integrazione più ampia.
Sei anni dopo, nel 1957, i sei Stati membri della CECA firmarono i Trattati di Roma, istituendo la Comunità Economica Europea (CEE) e la Comunità Europea dell’Energia Atomica (Euratom).
La CEE creava un mercato unico per beni, servizi, capitali e manodopera, eliminando dazi doganali e barriere commerciali tra gli Stati membri.
L’Euratom promuoveva la cooperazione nello sviluppo dell’energia nucleare pacifica.
I Trattati di Roma posero le fondamenta per un’integrazione economica profonda e segnarono l’atto di nascita dell’Europa come entità politica.
Il 1992 vide la firma del Trattato di Maastricht, che trasformò la CEE nell’Unione Europea (UE). Questo trattato storico introdusse la cittadinanza europea, che conferiva ai cittadini di ogni Stato membro diritti e libertà in tutto il territorio UE.
Il Trattato di Maastricht segnò un passo decisivo verso un’integrazione politica e monetaria più stretta tra gli Stati membri; nel 1999 nasce infatti l’euro che divenne la moneta ufficiale di 11 Stati membri, sostituendo le rispettive valute nazionali. L’introduzione dell’euro ha rappresentato un simbolo tangibile dell’unità europea e ha favorito ulteriormente il commercio e gli scambi economici all’interno dell’UE.
Il Trattato di Lisbona, entrato in vigore nel 2007, ha riformato le istituzioni europee, rendendole più democratiche ed efficienti. Tra le principali modifiche:
- Il Parlamento europeo acquisisce maggiori poteri legislativi;
- È creata la figura del Presidente del Consiglio Europeo, che rappresenta l’UE a livello internazionale;
- Sono introdotte nuove disposizioni per la cooperazione tra le forze di polizia e giudiziarie degli Stati membri.
Nel 2016, il Regno Unito ha votato per uscire dall’Unione Europea, un evento che ha scosso profondamente il progetto europeo. Dopo anni di negoziati, il Regno Unito ha effettivamente lasciato l’UE nel 2020; questo abbandono è stato nominato Brexit.
Oggi l’UE è un’unione di 27 Stati membri, con una popolazione di oltre 450 milioni di abitanti. Affronta sfide complesse come la globalizzazione, le migrazioni, i cambiamenti climatici e le disuguaglianze sociali, continuando ad essere un modello di integrazione politica ed economica senza precedenti.
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