Breve introduzione alla Popular Music

DI ALICE POLIN

Quanto spesso vi è capitato di sentir parlare di Popular Music? O meglio, vi siete mai chiesti che cosa sia? E come nasce?

In questo articolo cercherò di darvi qualche informazione legata ad essa e alla sua storia.

È difficile tradurre Popular Music in italiano, non esiste una traduzione adeguata che racchiuda quello che è.

La Popular Music è definita come “musica di massa”,musica distribuita attraverso l’industria musicale (musica commerciale)”, “musica di basso livello/del popolo”…

C’è un’ulteriore definizione che ha sempre catturato l’attenzione di chi opera in questo campo: “Musica che non è”, in che senso “che non è”? Ed è qui che entra in gioco uno dai padri della storia della Popular Music: Philip Tagg.

Tagg ha notato come il modo comune di pensare si basi su una sorta di triangolo assiomatico (un assioma è qualcosa che non è possibile spiegare, semplicemente “è così e basta”), non riassume la complessità del problema ma ci fa capire come normalmente si tenda a considerare e a dividere la musica a livello scolastico e universitario.

La musica infatti tendiamo a dividerla in: 

  • Musica di tradizione orale, è la musica che viene tramandata oralmente, musica delle classi base

La Popular Music non è né l’una né l’altra

Il contesto storico in cui si sviluppa questo tipo di musica è l’Ottocento. In particolare durante la seconda rivoluzione industriale. Un aspetto fondamentale da tenere in considerazione è lo sviluppo tecnologico: dall’invenzione del telefono fino a quella del fonografo.

Inizialmente non c’era un vero e proprio interesse nel registrare il suono, che è invece presente in relazione allo studio dell’orecchio umano in campo medico. Quindi possiamo permetterci di dire che la storia della registrazione del suono è legata anche alla storia della medicina.

1857, è la data in cui per la prima volta nella storia viene registrata una voce umana!

Ci sono state molte invenzioni prima di arrivare alla creazione del fonografo di Edison.

Ma lo spazio è breve e le cose da dire tante!

Edison crea il fonografo per un banalissimo motivo: aveva bisogno di soldi.

Il fonografo di Edison funziona in questo modo: si parla nella campana, un ago incide la vibrazione della voce su una stagnola (nel prototipo messo in commercio è incisa su cera).

La macchina può incidere fino a 60 parole e una volta terminato il processo ci permette di ascoltare il suono.

Il passo successivo è trovare una serie di applicazioni, per metterla sul mercato:

  • Macchina da ufficio;
  • Per non vedenti;
  • Ausilio per la lettura;
  • Per la musica;
  • Per il telefono; 
  • Per raccogliere le ultime parole dei propri cari (la voce è la cosa più personale e unica che un essere umano ha e l’idea di voler preservare una voce è una cosa umana).

Così viene presentato per la prima volta il fonografo, uno strumento fondamentale per lo sviluppo dell’industria musicale.

Ma prima della registrazione del suono, la musica veniva messa in commercio attraverso un modo alquanto singolare (se lo paragoniamo a come siamo abituati al giorno d’oggi): gli editori e la vendita degli spartiti musicali!

(Thomas Alva Edison… tra i più grandi imbroglioni, lestofanti e impostori della Storia)

Se ami la Musica, clicca qua!!!

Se desideri un articolo che racconti proprio di un’iniziativa nuova nell’ambito della Musica e della sua commerciabilità, leggiti questo!!!

Vuoi leggere invece qualcosa che non c’entra un emerito tubo con quello di cui hai appena letto? Allora pigia qua!!!

Mercuzio and Friends è un collettivo indipendente con sede a Torino.

Un gruppo di studiosi e appassionati di cinema, teatro, discipline artistiche e letterarie, intenzionati a creare uno spazio libero e stimolante per tutti i curiosi.

Scopri di più →

Carrello Close (×)

Il tuo carrello è vuoto
Sfoglia negozio
GO TO TOP