Sex Education – st.2

DI GIOSUE’ TEDESCHI

Questa seconda stagione prova ad aprire col botto con una spaventosissima epidemia di clamidia alla Moordale. A me personalmente non ha mai fatto impazzire questo inizio. Non mi ha sorpreso la prima volta che l’ho visto e mi è sembrato ancora più forzato quando l’ho riguardato per scrivere questo articolo. In ogni caso ci sono anche novità interessanti e non scontate che riescono a fare di questa seconda stagione qualcosa di diverso da un replay della prima

Per citare alcune novità: spunta la madre di Maeve! O ancora meglio: Otis è davvero fidanzato con Ola! E anche sua madre lo è… con il padre di Ola. Ancora la madre di Otis protagonista, quando inizia a lavorare come sessuologa proprio nella sua scuola. Come potrà mai questo giovane e sprovveduto ragazzo sopportare questa invasione di campo da parte della sua strana madre?

Sai, mi piacciono queste cose. Questi drammi familiari inaspettati e sufficientemente gravi da essere emotivamente devastanti ma non abbastanza seri da condizionarti veramente la vita. Insomma hai un problema di cui occuparti, no? Qualcosa con cui tenere impegnati i pensieri mentre fai altre cose più noiose. 

Certo ci sono dei luoghi comuni, come possono mancare? Ad esempio lo sportivo, Jackson, che viene costretto a studiare. O Maeve, l’intelligentona che ha paura di applicarsi. Otis che be’… è semplicemente Otis. Quel personaggio simpaticuccio che non ne fa una giusta ma ci piace così perché tanto non abbiamo aspettative su di lui. Per quanto riguarda l’intento informativo di questa serie, nessuno provi a negarlo, penso stiano ancora cercando un equilibrio. Bilanciare le parti di spiegoni o spieghini sul sesso, sulle STD, sul consenso, e le parti di storia vera e propria è una cosa che non sempre gli riesce benissimo. Spesso usano un approccio pratico. Del tipo “buttiamo i personaggi in questa situazione e vediamo che fanno”. Questo porta risultati comici e unici, però affiancano a questo anche delle parti più volutamente informative. Il più delle volte tramite la madre di Otis, o lui stesso. 

Il miracolo di questa seconda stagione è senza dubbio Adam. Il suo personaggio fa un 360 su sé stesso, atterra in piedi e diventa una persona completamente diversa da quella che era. Quando si dice glow up. Però emotivo. Dal suo soggiorno in caserma, al ritorno a casa, alla prima volta che rivede Eric, al finale di stagione. Una persona completamente nuova, davvero qualcuno di cui essere fieri. Anche se di fatto non abbiamo fatto niente per farlo crescere, vederlo cambiare è un’esperienza sconvolgente. Soprattutto se lo si paragona con chi era all’inizio di tutta questa storia

Altra nota molto positiva di questa stagione è che approfondiscono i personaggi. Anche quelli secondari, o stereotipati, hanno in realtà uno spessore. Non è per nulla scontato che si dedichi un po’ di storia a tutti i personaggi. Eppure qui l’hanno fatto con, a parer mio, ottimi risultati. 

Vorrei poi chiudere con un veloce commento riguardante la regia. Non è una serie che si concentra su quello, ovviamente. Quando si producono storie così lunghe è difficile che spunti un genio registico, una speciale montatura di scene o della fotografia mozzafiato. È molto più comune, invece, che si facciano degli scivoloni e in un tutto buono ci siano delle sequenze terribili. Sex Education riesce in qualche modo a rimanere consistente, non fa scivoloni o collegamenti casuali. Nulla di brillante, certo, ma ammiriamo la costanza e la pulizia di tutte le inquadrature. 

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