Outside, capitolo 10: Bartok il Magnifico

DI SARA MORENA

Buon pomeriggio a tutti, bentornati come sempre ad Outiside. Oggi vi raccontiamo del decimo lungometraggio animato diretto da Don Bluth, attualmente il penultimo realizzato su direzione del nostro regista. Un film del 1999, stiamo parlando di Bartok il Magnifico.

Chi ha visto il precedente film, Anastasia, sa già chi è Bartok. Si tratta del buffo pipistrello albino servo di Rasputin, e il film di cui vi parliamo in questo articolo è interamente dedicato a lui, in una storia prequel ambientata nella Russia medievale, e ispirata alle fiabe di quello sconfinato Paese. Le vicende raccontano dunque chi era Bartok prima di diventare il fedele animaletto dell’antagonista di Anastasia, presentandolo come un teatrante che vagabonda per le città russe insieme al suo collega, l’orso Zozi, con il quale inscena delle imprese eroiche, guadagnandosi da vivere.

Nel corso degli eventi del film, il principe Ivan, futuro zar, viene rapito dalla strega Baba Jaga, un noto personaggio delle fiabe e delle leggende russe, che a seconda delle diverse intepretazioni, è dipinto come una strega maligna o benevola. In questa situazione, il popolo, credendo che Bartok sia un eroe, lo chiama davanti alla corte per mandarlo in missione di salvataggio, e qui comincia per il pipistrello una reale avventura.

Don Bluth non lascia molto di detto sulla realizzazione di questo film, se non che la produzione fu frettolosa e fu molto utilizzata la grafica digitale. Dopo aver detto solo due parole su Bartok il regista si lancia subito nella narrazione delle vicende legate al suo attuale ultimo film. Ma di questo parleremo nel prossimo e ultimo capitolo della rubrica.

Nonostante i tempi stretti e la fretta con cui il film è stato creato, ha ottenuto dei riconoscimenti come Miglior produzione animata per l’home entertainment e per il Miglior montaggio per un film home video. Il film, infatti, non sembra essere stato rilasciato nei cinema, ma esclusivamente per la visione domestica. Dato il successo di Anastasia, la realizzazione di un film dedicato al simpatico pipistrello era forse un buono spunto d’intrattenimento.

Dopo un tale successo, non era facile rimanere sulla cresta dell’onda, e nell’attesa di riuscire a realizzare qualcos’altro di alto livello, creare un prequel basato su uno dei personaggi del precedente film era forse una strategia per Don di mantenersi su alti livelli.

C’è inoltre da dire che la computer grafica era in quel periodo un potente oggetto di sperimentazione, nel mondo dell’animazione, e dunque il suo utilizzo è stato un elemento che ha garantito il successo di Bartok, e che sarà il principale strumento per il lungometraggio che vi presenteremo nella prossima puntata.

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