Outside, capitolo 11: Titan A.E.

DI SARA MORENA

Buon pomeriggio a tutti. Siamo molto lieti di presentarvi l’ultimo capitolo di Outside, dedicato ai film di Don Bluth, pioniere dell’animazione extra/antidisneyana. Quest’oggi trattiamo un colossale film dell’anno 2000, che ha aperto le porte al nuovo millennio e alle innovazioni tecnologiche. Stiamo parlando di Titan A.E.

Con questo film terminiamo la storia del lungo percorso di formazione come regista di Don Bluth, che questa volta supera ogni standard disneyano, offrendoci un’esperienza animata galattica, attraverso scenari fantascientifici animati in grafica digitale, accompagnati dall’animazione con tecnica tradizionale dei personaggi. Al momento dell’uscita del film, il digitale stava trovando il suo terreno fertile non soltanto nel mondo dell’animazione, ma in tutto il cinema. In contemporanea con Titan A.E. uscì il Classico Disney Dinosauri, il quale però sappiamo già aver lasciato molto a desiderare da un punto di vista della trama, avendo fatto leva sulle novità digitali. Il film di Don Bluth presenta una trama più ricca e intrigante, raccontando epici viaggi spaziali in una realtà dove la Terra è stata annientata da una specie aliena e l’unica speranza rimasta per l’umanità è il Titan A.E. (After Earth) un’astronave misteriosa sperduta nello spazio di cui non si conosce la funzionalità e lo scopo. In questo contesto Cale, un giovane lavavetri, è l’unico che possiede la chiave per aprire la porta che conduce al sentiero verso il luogo promesso.

L’assegnazione a Don e al suo collega Gary Goldman della regia del film da parte della Fox fu un’enorme sorpresa per entrambi. Don non aveva mai fatto film sci-fi, niente che fosse sulla scia di Star Wars. Lui era diventato famoso per i topi, le fate e gli animali parlanti, ed entrare nel mondo della fantascienza fu la rottura di ogni schema per il regista. Inoltre, la trama sembrava più idonea per un film in live action, che per un cartone. Di fatto, il lungometraggio in oggetto ha poco o niente che faccia pensare ad un cartone animato, ed è persino classificato da Amazon Prime Video come un’opera per una fascia d’età sopra i 13 anni. Gli stessi argomenti trattati vanno al di là di qualcosa presentabile ad un pubblico infantile. Sappiamo che Don Bluth è stato capace di realizzare opere con temi maturi, ma con Titan A.E. superiamo ogni limite, arrivando alla dimensione del catastrofico e del destino dell’umanità, che sembra essere sull’orlo dell’estinzione e per salvarsi deve spingersi oltre i confini delle sue conoscenze, in un vero e proprio salto nell’ignoto, viaggiando nello spazio infinito.

Nonostante i riconoscimenti ottenuti, il film non fu un successo. È tuttora un’opera poco considerata, e questa volta fu la fine per la carriera di Don Bluth, che vide manifestarsi davanti il fallimento degli studi di animazione della Fox. Dal 2000, il regista è totalmente uscito di scena. Eppure egli non si ferma. Anche adesso Don Bluth disegna e disegna e sogna ancora di poter realizzare storie sue con personaggi suoi, e sembra rimanere fedele alle tradizionali tecniche artigianali. Non è mai facile, per un artista, fermarsi e rinunciare al proprio talento, e Don non intende fermarsi fino a quando non si congiungerà coi cosiddetti Nove Vecchi dell’animazione. Ancora oggi, il regista spera di ricevere la benedizione da parte dello spirito di Walt Disney.

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