Aquaman – Come fare un cinecomic

DI GABRIELE DE BENEDETTI

“Nel 2018 usciva nelle sale il cinecomic targato DC e diretto da James Wan, dando vita a un buon prodotto con un’identità propria dopo i non proprio brillanti Suicide Squad e Justice League ”

Uno dei problemi più grandi dei cinecomic è che spesso sembrano tutti uguali, a partire dai loro protagonisti. Personaggi fatti con lo stampino senza avere nulla che li distingua dagli altri e che si differenziano per il solo aspetto fisico, privi di una vera e propria personalità che li identifichi e ci faccia simpatizzare per loro. Allo stesso modo, vicende e situazioni si susseguono in modo didascalico, ripresentandosi con pochissime differenze tra un film e l’altro, specie se si parla di pellicole facenti parte dello stesso universo condiviso (in questo caso il DCEU, l’universo condiviso di tutti quei supereroi di proprietà della casa editrice statunitense DC comics). 

È in quest’epoca di prodotti tutti uguali e mediocri che Aquaman “approda” nelle sale. Diretto dal noto regista malese James Wan (Saw: l’enigmista), il film ripropone situazioni già straviste in altre pellicole supereroistiche, ma allo stesso tempo riesce ad essere originale e soprattutto a intrattenere, presupposto fondamentale per la riuscita di un buon blockbuster. 

La trama vede come protagonista il metaumano Arthur Curry, alias Aquaman (Jason Momoa), che dopo i recenti eventi del film Justice League  ha fatto ritorno al suo paese d’origine, continuando la sua personale lotta contro il crimine. Quando verrà alla luce un complotto ordito dal perfido re di Atlantide Orm (Patrick Wilson) che potrebbe distruggere sia il regno sottomarino che la terraferma spetterà al nostro eroe fermare il cattivo di turno e salvare così la situazione. 

Fin qui il film non sembra avere nulla che possa differenziarlo da un qualsiasi altro cinecomic, se non per il fatto di essere ambientato sott’acqua, ma scendendo più nel dettaglio possiamo notare come Aquaman abbia molto altro da offrire. Il film infatti contiene numerose sequenze d’azione al cardiopalma assolutamente pregevoli e ben coreografate, sorrette anche da un buon uso della CGI. Senza fare spoiler per chi ancora non ha visto il film, c’è anche una scena che sembra uscita direttamente da un film horror (ed è qui che si avverte la presenza di Wan dietro la cinepresa), cosa rara per un prodotto destinato perlopiù a un pubblico di giovani.

Il protagonista è gestito molto bene all’interno del film, merito soprattutto  dell’ottima interpretazione di Momoa che riesce a fare suo il personaggio di Aquaman e a renderlo memorabile, ma scricchiola nei momenti comici (colpa in parte della sceneggiatura che non li gestisce proprio benissimo).

Anche i personaggi secondari sono a loro modo tutti interessanti, nonostante il minutaggio di alcuni di essi sia stato evidentemente sacrificato a favore di quello del protagonista (e in particolar modo quelli interpretati da Nicole Kidman e Willem Dafoe), mente il re Orm di Patrick Wilson è un villain abbastanza solido, pur non essendo memorabile come un Thanos o un Joker

Nel complesso, Aquaman rimane ad oggi uno dei migliori film del DCEU, pur non essendo esente da difetti. Non ci resta che sperare che Wan corregga parzialmente il tiro nel sequel, la cui uscita nelle sale è ormai imminente.

Dove vederlo? Ma nel nostro cinema del cuore ❤️, il posto più bello al Mondo, IL REPOSI DI TORINO IN VIA XX SETTEMBRE 15: ANDATECI ANCHE VOI!!!

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