DI GABRIELE DE BENEDETTI
“C’è Sam Levinson (Euphoria) alla regia di un’opera dalla produzione travagliata che parte con delle buone premesse, per poi perdersi in un marasma di pressappochismo e scene al limite del ridicolo”
Nell’ultimo anno HBO ha sfornato una sequela di serie tv di fattura davvero pregevole, basti pensare ai recenti House of the Dragon o The Last of Us per rendersi conto di come questa piattaforma sia entrata a gamba tesa nel mercato dello streaming e delle produzioni seriali ad alto budget.
E poi c’è The Idol, serie di cinque episodi scritta da Sam Levinson, che segue le (dis)avventure della giovane cantante pop Jocelyn (interpretata da un’abbastanza convincente Lily-Rose Depp), la quale si trova invischiata in una tormentata relazione con uno strano guru (Abel Makkonen Tesfaye, alias The Weeknd) a capo di un’inquietante setta.
Prima di parlare della qualità della serie e delle prove attoriali dei protagonisti vorrei però fare un passo indietro e occuparmi della sua complicata produzione. Inizialmente infatti alla regia vi sarebbe dovuta essere Amy Seimetz (Pet Sematary) la quale aveva già uno script pronto, poi accantonato poiché secondo The Weeknd presentava un “eccesso di prospettiva femminile”, qualunque cosa questo significhi. La scrittura fu quindi affidata a Levinson, che stravolse lo script originale per venire incontro alla insistenti richieste di Tesfaye. Prima di tutto diminuì il numero di episodi (da sei a cinque), e vennero eliminate tutte le scene che presentavano il passato della protagonista.
Inoltre, nacque una grande polemica a seguito della sostituzione della Seimetz, in quanto Levinson aggiunse una buona dose di scene di nudo, suscitando scalpore ancor prima dell’uscita della serie, che furono poi difese dalla Depp (protagonista della maggior parte di queste insieme a The Weeknd) e dallo stesso Levinson. Aprendo una piccola parentesi, c’è da dire che le scene di nudo sono abbastanza numerose nell’arco di soli cinque episodi, ma sono talmente mal girate e gratuite da suscitare solo noia e disinteresse nello spettatore medio.
Se però le scene di nudo non fanno altro che annoiare lo spettatore, sicuramente non è così per tutte quelle in cui compare The Weeknd, il quale ci regala una delle performance attoriali peggiori viste quest’anno, con una recitazione esagerata e talvolta perfino imbarazzante. Abel, voglio rivolgermi a te con il tuo vero nome, sei un cantante abbastanza bravo e ti ascolto sempre volentieri quando un tuo brano passa su Spotify, quindi ti prego, continua a deliziarci con le tue doti canore anziché farci sanguinare le orecchie ogni volta che apri bocca durante una scena.
Dopo questa mia piccola supplica, direi che è il caso di parlare della performance della Depp, che a differenza del primo mi ha sorpreso in positivo. Tolte le scene di nudo gratuite e il finale di stagione (di cui non parlerò per non fare spoiler) infatti, la figlia di Johnny Depp e di Vanessa Paradis ci regala una recitazione abbastanza buona, che purtroppo viene penalizzata da quella troppo sopra le righe di The Weeknd, impedendole di brillare come avrebbe potuto. È un gran peccato, perché questa serie era un’occasione per lanciare la sua carriera, ma si è ritrovata con le mani legate (un po’ come la sua Jocelyn nella serie).
Non mi soffermerò sui personaggi secondari, poiché li ho visti solo come un pretesto per portare avanti una trama già sconclusionata di per se’ e come un modo per allungare il minutaggio (ogni episodio dura oltre cinquanta minuti); bella la voce di Suzanna Son (Red Rocket), però.
In conclusione The Idol è una serie che avrebbe potuto avere un grande potenziale ma che ahimè, un po’ a causa della gestione degli attori e delle pesanti modifiche allo script, si è rivelata uno dei prodotti peggiori usciti quest’anno, con buona pace di The Weeknd che la definì “la serie evento dell’estate”.
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