DI PAMELA ALLKOCI
Tra le dita
Duecento pagine.
Cinquantaquattromila e duecentodue parole.
Dita inumidite sfogliano pagine ormai ingiallite.
Occhi curiosi scorrono su sillabe cacofoniche.
Un profumo legnoso e di mandorla, una nota acida e dolce.
Un discorso appena abbozzato,
E il pensiero si stacca dal foglio,
La mente evade dal corpo.
Non sono più qui.
Non sono più io.
Sono tra le foglie della foresta amazzonica,
Tra il fumo di tabacco dolce e intorbidato.
Al tavolo di un caffè parigino.
La palpebra cede, ritorno al presente.
Dio, in una goccia di tempo ho provato a cercarti.
Ti ho trovato tra parole che non ho scritto,
Che ho solo letto.
Eri tu nel pensiero di qualcun altro.
Ti ho visto sul carro di Apollo,
Prima che potesse rapirmi Morfeo.
La luce della lampada ancora accesa.
Ho chiuso gli occhi,
Ma non ho smesso di viaggiare.