DI ALBERTO GROMETTO
L’Implacabile Imbonitore.
L’Eterno Lestofante.
L’Ingannevole Cialtrone.
Colui che è convinto basti un accordo sottobanco ben fatto, un ingegnoso bieco trucchetto, un lurido e viscido imbroglio orchestrato a regola d’arte e potrai avere quello che vuoi. Il punto è che ha ragione.
Zero etica, niente integrità, manco mezzo scrupolo e moralità buttata totalmente nel cesso sono la prima cosa che serve a questo mondo se vuoi prenderti tutto ciò che desideri. Queste premesse fondamentali, unite al talento e alla fame di farcela, sono condizioni imprescindibili se vuoi esaudire le tue ambizioni. Devi solo fare tutto quel che è necessario. Qualsiasi cosa sia.
La vita e le gesta e i fallimentari trionfi e disastrosi successi dell’Esimio Avvocato (ma davvero è un avvocato???) James Morgan McGill (un sempre più spettacolare BOB ODENKIRK) ci insegnano questo. Scendere a patti sempre e comunque! Se si arriva al risultato, allora va bene qualsiasi cosa! Trovare un modo per sfangarla e passarla liscia, non importa quale!
I passi sbagliati sono quelli da fare se vuoi andare nella giusta direzione.
In questa terza stagione di BCS, l’Assoluto Maestro e Genio Pazzesco VINCE GILLIGAN narra le vicissitudini del più assurdo uomo di legge che ci sia ad Albuquerque in New Mexico o in qualsiasi altro luogo al mondo! Un servitore della Legge che la Legge la infrange, anche se quasi sempre per una buona causa. I suoi metodi strampalati, per nulla ortodossi e pure molto poco legali fanno del futuro Saul Goodman (personaggio della sensazionale BREAKING BAD, prima di rivestire i panni da protagonista assoluto in questa serie) Saul Goodman!
In particolare, le vicissitudini qui raccontante hanno a che fare col sogno di Jimmy di avere il suo studio, vivere a fianco a quella che dovrebbe essere la donna della sua vita e cioè la collega Kim Wexler (una strabiliante Rhea Seehorn) ed essere un avvocato vero. Se la prima delle tre cose è realtà, mentre la seconda appare molto difficile ma non impossibile, l’ultima sembrerebbe proprio essere… IMPENSABILE! Non riesce ad esserlo, un avvocato vero, o quantomeno non quell’avvocato che normalmente si pensa debba essere uno che vuole fare l’avvocato. Vi è un momento in cui la sua Kim gli dirà che ha sempre amato l’avvocato Atticus Finch, considerato dall’AFI (American Film Institute) il più grande eroe del cinema americano, protagonista della pellicola «Il Buio Oltre La Siepe» (1962), per la cui interpretazione Gregory Peck vinse il Premio Oscar come Miglior Attore Protagonista. Lei ha sempre voluto essere come lui. A queste parole, il compagno le chiederà sorpreso e perplesso: «Battersi per la giustizia, cambiare il mondo?». Non è quello che volevi anche tu?, continua Kim. No, afferma Jimmy. «In quello era più portato Chuck».
Sì, Chuck, il fratello di Jimmy. Lui sì che è un avvocato. O almeno, lo era prima che quella sua immensa mente andasse in tilt. Adesso sembra più un vecchio bisbetico in declino che sta andando a catafascio attanagliato da una brutta ossessione/fisima/disturbo. Si potrebbe dire che sia ai limiti della schizofrenia. Si è convinto di essere affetto da una grave gravissima forma di allergia all’elettricità. Onde per cui vive recluso in una casa buia e priva di corrente elettrica, telefono e luce, armato di lanterne a benzina e costringe tutti a lasciare cellulare e orologio dentro la cassetta delle lettere. Prima però era un avvocato di quelli davvero importanti, con uno studio dei più grandi in tutta la Nazione, stimatissimo e amatissimo nell’ambiente. Sta provando a combattere per uscire da questa sua allergia che è tutta nella sua testa e tornare ad essere quello che era. Ma in realtà nutre un altro desiderio, che è molto più forte. Far sì che il fratello-non-avvocato smetta di essere un avvocato anche su carta.
Perché? Perché odia Jimmy. E ama la Legge, alla quale ha consacrato la sua esistenza. E pensare che le due cose possano stare insieme lo manda ai matti, lui che dà già segni di follia. Odia Jimmy perché rappresenta tutto quello che lui non è… o che pensa di non essere: macchiavellicco, bugiardo, truffatore… e pure umano, caloroso, affettuoso. Tutti adorano Jimmy. Chuck è stimato, ma è il fratello ad essere amato. E anche se Jimmy non ha un suo studio, ha una laurea presa online presso l’Università delle Samoa Americane (e di cui ha pure la felpa!) e a fatica arriva a fine giornata, mentre Chuck è tanto più grande e ricco e importante di lui… tra i due, è proprio Chuck ad essere quello terribilmente invidioso dell’altro. Sembra un controsenso, ma così è. Del resto Chuck è un uomo molto solo, anche la moglie Rebecca che pur ama ancora l’ha lasciato da tempo. È da allora che sono cominciate le paranoie con l’elettricità. Jimmy invece è fidanzato con la sua Kim, che tiene a lui. A Chuck i genitori preferivano Jimmy, anche se con i suoi furti ai danni del padre ha fatto fallire il negozio di famiglia. Ora che Chuck non ha neppure più il suo cervello né la sua credibilità nel settore… cosa gli rimane?
Se il problema di Chuck (quanto è impressionante nell’interpretarlo Michael McKean!) è chiaro, quello dell’umanissimo e caloroso Jimmy pure. Lui, che organizza il Bingo per i suoi amici vecchietti e che se ne va in giro con una sgangherata troupe cinematografica di studenti liceali (con cui ha fondato la ridicola SAUL GOODMAN PRODUCTIONS… ebbene sì, compare il nome SG!), di sé stesso dice: «Non sono bravo a costruire. Sai, io sono un ECCELLENTE guastatore!». Fa e disfa, combina guai e grandi casini, infrange le regole piegandole a suo piacimento. Lotta per la cosa giusta ma nel modo sbagliato, potrebbe dire qualcuno. Ma siamo sicuri che sia il modo sbagliato, il suo?
In un proverbiale quanto meraviglioso ed esplicativo flashback col suo migliore amico e compagno di truffe Marco, Jimmy parlerà di suo padre, del quale Chuck aveva detto che sembrava privo del gene del Male. Ogni volta che marinavano la scuola da ragazzi andavano in quel negozio, Marco e Jimmy. Quell’attività però è fallita e secondo quest’ultimo è tutta colpa di suo padre, per essere stato campione di onestà, generosità e bontà. I tuoi hanno lavorato sodo, dice Marco. Ma non ha mai fatto quello che doveva fare, risponde Jimmy riferendosi al papà.
Esattamente cos’era quello che doveva fare tuo padre, Jimmy? Essere disposto a qualsiasi genere di Male? Raccontare menzogne e raggirare chiunque? Essere un manipolatore che gioca con il lato cattivo della gente, mettendo zizzania, seminando dubbi e distruggendo senza esitazioni, come fai tu? Forse hai ragione tu, forse fare ciò che non è giusto è giusto. Ottieni qualcosa, almeno. A differenza di tuo padre. Però è altrettanto vero che quel negozio è fallito perché tu rubavi, Jimmy. Hai rubato quattordicimila dollari nel corso degli anni, dalla cassa di quel negozio. C’è da dire che forse era anche questo quello a cui tu ti riferivi, quando hai parlato della troppa generosità di tuo padre: lui è stato troppo buono con te. Lui era onesto, tu no.
Nemmeno tuo fratello Chuck ha dimostrato di essere una persona onesta, questo è vero. Ed entrambi avete dato il peggio (o il meglio? A questo punto tutto funziona alla rovescia!) nella guerra senza esclusione di colpi che vi siete fatti in questa terza stagione. Però, caro Jimmy, il fatto è che Chuck, pur colpevole, non ha tutti i torti quando ti dice che non ha alcun senso avere rimpianti, nel momento in cui tu riveli di essere pentito. «Tu continuerai a fare del Male. Jimmy, è nella tua natura. Fai soffrire le persone, le offendi, le inganni, le umili». Tu dici che è vero il tuo pentimento. E Chuck ti dice che lui sa che per te è vero. «Non ho dubbi sulla tua buona fede», prosegue il fratello. «Ma a che serve ora mangiarsi le mani o rattristarsi? Se non cambierai il tuo modo di essere, e non lo farai mai […] tanto alla fine farai del Male a chi ti sta attorno, è inevitabile. Quindi piantala di dispiacerti e accettalo, rassegnati!».
L’altro grande protagonista di questa serie dopo Saul/Jimmy, e cioè Mike Ehrmantraut (un sensazionale Jonathan Banks!) che pure commette azioni criminali ma che fa tutto questo nell’interesse della famiglia e che si rifiuta di uccidere, è un uomo d’onore. Lo spietatissimo e freddo calcolatore Gustavo “Gus” Fring (un magnetico Giancarlo Esposito!), ma a cui basta una stretta di mano per siglare con Mike un accordo vero a cui non verrebbe mai meno, è un uomo d’onore. Nacho Varga (complimenti al fenomenale Michael Mando!), che detesta lavorare per conto di quei bastardi dei Salamanca (il ferocissimo cane rabbioso che è zio Hector e la pazza scheggia impazzita del nipote Tuco) e che odia fare del male alle persone, è un uomo d’onore. Pure quell’ingessato sempre impeccabile dell’avvocato Howard Hamlin (interpretato da un simpaticissimo Patrick Fabian), socio di Charles e che sempre lo ha sostenuto pur incoraggiando anche il fratello, è un uomo d’onore. Chuck che gioca sporco e sfrutta le debolezze altrui non lo è.
E quanto a te, Jimmy: nemmeno nel tuo caso, sono sicuro che tu lo sia. Ma sei una brava persona, anche quando commetti errori o addirittura delle carognate. Se la gente soffre, poi ci soffri pure tu. È solo che fare la cosa giusta non ti porta mai a niente di giusto. Per questo fai quello che fai. Ma alla fine dei conti tu rimani, illegalità e inganni compresi, quello che sei: una brava persona.
Ma continuerai ad esserlo?