DI ALBERTO GROMETTO

Due mostri sacri.

Due icone cult.

Due divi come ne esistono pochi.

Quando si parla di Arte, Cultura e Bellezza l’infinità di argomenti, temi, campi del sapere, azioni, storie, personaggi che si va ad abbracciare è talmente varia, talmente incontenibile, talmente incomprimibile che… che davvero vien da chiedersi cosa effettivamente siano l’Arte, la Cultura e la Bellezza.

Questa è la risposta che dopo tanto ricercare mi sono dato io: 

Se cerchi di capire qualcosa sull’Umano, se fai qualcosa che sia Umano, se racconti un qualcosa che abbia a che fare con l’Umano… ecco, allora stai facendo Arte, Cultura e Bellezza che esistono dall’alba dei tempi, da prima che nascessero i filosofi e si ballasse il Rock and Roll, da prima di qualsiasi altra cosa! Bastava semplicemente rimanere incuriositi dalla sola cosa che ci fosse a quei tempi, quando ancora non c’era niente: l’Umano. 

E così, sì, TALETE, il filosofo greco antico vissuto tra il 600  e il 500 a. C., può e deve essere accostato ad ELVIS PRESLEY, il cantante statunitense che ha sancito la nascita del Rock and Roll, e spuntato qui su questa Terra 2.500 anni più tardi rispetto al primo.  

Da una parte abbiamo la Filosofia.

Dall’altra abbiamo la Musica.

Ma in ambo i casi abbiamo a che fare con Arte, Cultura e Bellezza.

Talete ed Elvis sono considerati i “primi” nel loro campo. 

Il termine “filosofia” deriva dal greco antico: “φιλεῖν” e “σοφία”, che significano rispettivamente “amare” e “sapienza”. La Filosofia è infatti l’amore per la saggezza. Chi è filosofo, ancor prima di essere uno studioso, ancor prima di essere un sapiente, ancor prima di essere un saggio… ancor prima di essere financo un filosofo… è un innamorato. Sì, il filosofo deve essere una persona profondamente innamorata del “sapere”: sapere perché Noi Umani siamo qui, a cosa serviamo, che dobbiamo fare. E il solo modo per sapere è indagare, riflettere, pensare! Chi è filosofo ama cercare di sapere e capire. 

Sulla carta, se ci riflettete un secondo, la Musica sembrerebbe essere l’esatto opposto. Dove la Filosofia è ragionamento, riflessione, indagine, la Musica è “lasciarsi andare”, seguire il ritmo e le vibrazioni senza altri pensieri, smettere di pensare per poter vivere “il Qui e Ora”. Specie se poi quella musica è il Rock and Roll, che letteralmente significa “dondola e rotola”! L’esperienza del “fare rock” è stata a più riprese paragonata a quella di una possessione spiritica: come la divinità si insinua dentro di te, così il ritmo e le vibrazioni, e in quel momento il soggetto non ha più concezione di sé e del resto ma sente una pienezza di vita che lo inonda!

Si potrebbe quasi riassumere (semplicisticamente) così:

La Filosofia accende il turbinio del pensiero, la Musica lo spegne.

Da una parte i filosofi come Talete tentano di rispondere ai grandi perché che hanno a che fare con la vita umana, il suo funzionamento, il suo significato più recondito e profondo.

Dall’altra chi fa musica come Elvis tenta di realizzare qualcosa, sia esso chiamato opera lirica oppure rock o melodia, di fronte al cui sentire l’umano vive un’esperienza che “non lo faccia essere lì”. 

Eppure, anche se così diverse, Musica e Filosofia partono dallo stesso presupposto, che è sempre quello: l’Umano. 

In tutti i libri di Storia della Filosofia, il primo pensatore è Talete. Si parte da lui. Egli è considerato il primo filosofo. Fu uno dei massimi esempi di filosofi, tra i padri del nostro pensiero, il grande Aristotele, vissuto più di 150 anni dopo, a sancire fosse Talete da considerarsi come il primo tra i filosofi. Per quanto nessuno all’epoca di Talete, nemmeno lo stesso Talete, utilizzasse il termine “filosofo”. 

(Il caro Talete)

Per quanto riguarda Elvis, la situazione è molto diversa. Lui fu una star mondiale già in gioventù, il suo successo fu immediato, vertiginoso, trascinante: ancheggiando il bacino (non a caso si guadagnò il soprannome di “Elvis The Pelvis”) e sfoggiando quel suo epico ciuffo e muovendosi come un ossesso e sfruttando una voce di una rara e impressionante bellezza, il caro signor Presley inaugurò un nuovo tipo di fare musica, imprimendosi nell’immaginario collettivo storico globale e venendo consacrato da subito come “Re del Rock”. 

Quello portato avanti da Elvis non fu semplicemente un modo di fare musica, ma un modo di stare al mondo da considerarsi “ribelle”, oltre le convenzioni d’allora, in rotta con quello che era stato il pensiero comune fino a quel momento. Quindi: sì, vivere la Musica significherà anche mettere in pausa i pensieri, ma allo stesso tempo fare e ascoltare un certo tipo di musica vuol dire anche portare avanti un certo pensiero. Il fatto è che pure Talete fu un rivoluzionario, un sovversivo, un ribelle.

(Elvis, il Re)

Sì, proprio Talete di Mileto! Perché proprio come Elvis non fu veramente il primo in assoluto a fare una musica più ribelle, così anche Talete non fu veramente il primo uomo in assoluto a indagare sull’umano. Ma sono stati i primi a fare qualcosa che avrebbe cambiato la Storia per sempre. Nel caso di Presley, lui ha reso iconico quel suo modo di essere. Nel caso di Talete, la sua rivoluzione sta nell’aver cercato prima di chiunque altro il cosiddetto “principio primo”.

Che cos’è il “principio primo e originario di tutte le cose”? In greco si dice “ἀρχή” e sarebbe quella cosa da cui deriva tutto quanto e di cui ogni cosa è fatta. Per Talete quella cosa fu l’acqua. Di tutto ciò che il Milese ha scritto e fatto, sostanzialmente solo questo ci è rimasto: il fatto che per lui l’arché era l’acqua. Il resto è leggenda, aneddotica, scritti di altri. Ma, al di là dell’acqua, quello che davvero è stato rivoluzionario e ribelle e in rottura con qualsiasi altra cosa si fosse mai pensata prima di allora, fu il voler individuare un “principio primo”. 

Si trattava di un nuovo modo di porsi domande su quello che ci circondava, sulla loro natura ed essenza. Fino a quel momento vi era il mito, il racconto, la narrazione: ma con Talete e la sua acqua subentrano la Ragione, la Ricerca, quello che i Greci chiamano “Logos”. Una rivoluzione culturale ed epocale che ha segnato la Storia del Pensiero, dapprima quello greco e poi mondiale. In maniera non così dissimile da quanto fatto dal nostro caro Elvis, il Re. Perciò loro due hanno rivoluzionato rispettivamente la Storia della Filosofia e della Musica, rivoluzionando così l’Umano.

Il primo filosofo e il primo rockman. E così entrambi, tra le altre cose, ci consegnano uno degli insegnamenti più preziosi possibili: 

Coloro che oggi hanno il coraggio, la genialità e l’ardire di fare qualcosa di nuovo, un domani potrebbero essere ricordati e celebrati come “il primo”. 

Ma allora chi vince? Credo che spetti alla sensibilità e al gusto personale di ognuno di Noi deciderlo; trattasi pur sempre di due delle più grandi e luminose star della Storia: una rockstar e una philosophystar! 

In conclusione, da oggi in avanti, se ci chiedono chi fu il primo filosofo della Storia, sentiamoci autorizzati a rispondere: Talete… Talete The Pelvis!!! 

Se ti è piaciuto questo articolo, leggi gli altri pezzi della nostra rubrica “La Grandi Sfida”!!!

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